A differenza di altri club (di Serie A, A2 e minors) non è a rischio l’iscrizione al campionato, ma anche a Udine la “fase 2” del basket non è tranquilla: ieri sera lo storico GM Davide Micalich (già radiocronista fin dagli albori della gestione Edi Snaidero) ha dato le dimissioni, assieme all’addetto marketing Gabriele Bruni e al team manager Stefano Giovanpietro, per divergenze con i vertici societari, ovvero con il presidente Alessandro Pedone.

Non proprio un fulmine a ciel sereno, ma certo una decisione che fa scalpore nell’ambiente cestistico udinese. La riunione odierna dovrebbe solo certificare l’addio di Micalich, che ha definito le proprie dimissioni irrevocabili. La frattura con Pedone, evidentemente, è troppo grande, e va forse oltre le scelte per la panchina (il presidente avrebbe voluto esonerare Ramagli a stagione in corso sostituendolo con Lino Lardo, che lo stesso Pedone aveva voluto licenziare): la crisi economica e occupazionale a cui l’Italia e non solo si sta avviando avrà certamente ripercussioni sui progetti di Pedone, dall’assemblaggio di una squadra di vertice alla costruzione del nuovo palasport in zona Udine sud, e può darsi che anche questo abbia influito sulla separazione. Come e con chi ripartirà il sodalizio bianconero, a questo punto, è tutto da vedere.