L’immagine in prima pagina sul Messaggero Veneto di oggi

Domenica, dopo la convincente vittoria su Ferrara, il GM dell’APU Udine Davide Micalich era sembrato più scosso del solito. “In settimana succede di tutto, ma poi la domenica le partite diventano due ore di vita vissuta”, aveva commentato.

Oggi, alla luce dell’articolo pubblicato sul Messaggero Veneto, sappiamo il perché di quello sfogo a denti stretti: “Dammi Diop o ti ammazzo. Ho consegnato le tue foto a tre persone: sei praticamente già morto”. Queste le parole che Micalich, da una vita dirigente prima della Snaidero e ora della GSA, si è sentito dire dal “collega” Roberto Caruso. Il quale da alcuni anni, da presidente della Virtus Feletto (piccola società della periferia udinese), ospita un gruppo multietnico di “aspiranti campioni” tra cui Ousmane Diop, arrivato dal Senegal tre anni fa insieme ad altri due ragazzi.

Da quest’anno, in virtù di un sudato accordo raggiunto in estate, Diop è in prestito biennale alla GSA, che già aveva beneficiato delle sue prestazioni in prestito nella stagione passata. L’accordo prevede che Feletto presti in blocco la squadra Under 20 a quella di Serie A2, che copre le spese del campionato e in due stagioni sportive la ricompensa con 30 mila euro. Alla fine delle due stagioni sportive il cartellino di Diop passerà alla Gsa.

Quando ha siglato l’accordo, però, certo Micalich non si aspettava che l’avrebbe portato a trovarsi puntata una pistola addosso. E invece è proprio la scena che si è trovato davanti a casa di Caruso, furioso per il rifiuto di concedere Diop all’Under 20 di Feletto: “Vuoi vedere i tuoi figli crescere?”, gli dice. “Tu fai d’ora in poi quel che ti dico, Diop giocherà sempre con l’Under 20 e la prossima settimana rifacciamo l’accordo alle mie condizioni, mi hai fregato. Potevo venderlo alla Fortitudo Bologna per 60 mila euro, Trieste mi avrebbe dato anche 5 mila euro di più”.

Per fortuna Micalich non perde la lucidità: chiama Diop, gli dice che potrà giocare con l’Under 20 di Feletto, lascia casa di Caruso subendo ulteriori minacce (che coinvolgono anche coach Lardo, il presidente Pedone e il responsabile del settore giovanile Montena) e chiama un amico poliziotto, denunciando tutto. Anche Diop, pur – probabilmente – all’oscuro di tutto, risponde al meglio giocando la sua migliore partita in carriera (21 punti e 26 di valutazione). La vicenda, almeno dal punto di vista giudiziario, è appena iniziata, ma si spera che gli strascichi personali, per tutto il club friulano e soprattutto per Micalich, siano finiti con la denuncia.