Matteo Cavagnini, Capitano della nazionale

Matteo Cavagnini, Capitano della nazionale

La nazionale di pallacanestro in carrozzina parte domani alla volta di Francoforte dove si svolgeranno gli Europei di categoria. Alla fine dell’ultimo allenamento al centro tecnico “Giulio Onesti” di Roma, il capitano della squadra Matteo Cavagnini, bandiera della nazionale italiana, si è fermato a parlare con noi.

Matteo, siamo all’inizio di un nuovo corso per la nazionale. A un anno dalle Paralimpiadi di Londra, c’è un nuovo CT (Dionigi Cappelletti ndr) e un gruppo rinnovato. Cosa ti aspetti da questi europei?

Le Paralimpiadi sono state un momento magico. Prendere parte a un evento del genere è sempre fantastico. Purtroppo il nostro risultato non è stato all’altezza (l’Italia ha chiuso al decimo posto ndr) comunque non possiamo non portare un bellissimo ricordo di quell’esperienza. La gente ci è stata vicina e ci ha fatto sentire uno Sport con un’anima sua. E’ stata dura riprendere e rientrare con la nazionale dopo un anno di sacrifici che definirei “militari”, per come ci sono stati imposti. Fortunatamente la nuova guida tecnica di Dionigi (Cappelletti ndr) ha riportato l’armonia nel gruppo, che si era persa durante le olimpiadi, e che ha sempre contraddistinto questa nazionale, formando un gruppo che è come una famiglia. Non vediamo l’ora di partire, perché quando ti prepari per un evento come gli Europei non vedi l’ora di mettere in campo tutta la carica che hai accumulato in questi giorni.

Ci sono molti volti nuovi in questo gruppo. Come vi trovate insieme?

Il CT ha deciso di chiamare alcuni ragazzi giovani per creare un gruppo diverso dal passato. Noi senatori faremo di tutto per dare il massimo e aiutare questi ragazzi ad integrarsi in questo splendido gruppo. Quello che credo sia importante per i giovani è che devono mettersi in testa che il traguardo non è arrivare qui ma andare all’Europeo e dare tutto sul campo per fare una bella figura.

Siamo all’inizio di un progetto che porterà questa squadra ai Mondiali del prossimo anno e poi a Rio nel 2016. Quali sono gli obiettivi che vi siete posti?

Il primo passo sarà arrivare tra le prime sette agli Europei così da centrare la qualificazione automatica ai Mondiali di Corea del prossimo anno. Non nascondo che, anche dal punto di vista personale, Rio 2016 è al centro dei nostri pensieri.

Sarà un girone difficile quello che vi aspetta a Francoforte. Come vedi le altre squadre che dovrete affrontare?

Nel nostro girone dovremo affrontare Germania, finalista agli ultimi europei e padrona di casa, e la Gran Bretagna che è la campionessa in carica e la favorita per la vittoria finale. Per la prima volta in tanti anni non siamo tra le favorite, anzi ho sentito che qualcuno pensa che arriveremo undicesimi. Questa nazionale dà il meglio quando non è favorita. Sono molto ottimista per questa avventura.

Cavagnini in azione

Cavagnini in azione

Passando invece al campionato, guardando il roster di questa squadra, che è lo specchio del nostro movimento, troviamo 9 squadre rappresentate. Tu sei un giocatore del Santa Lucia. Fino a qualche anno fa eravamo abituati a vedere molti giocatori della squadra romana convocati in nazionale. Secondo te questo è un sintomo di buona salute del nostro campionato? Il presidente federale Zappile ci ha detto giusto ieri che questo è stato il più bel campionato degli ultimi 20 anni. Cosa ne pensi?

Sono perfettamente d’accordo con il presidente. La formula a 7 squadre, resa necessaria dalle difficoltà economiche, non ha tolto spettacolo alla stagione. Purtroppo noi del Santa Lucia non abbiamo vinto (ride ndr) ma Cantù ha fatto un campionato stupendo centrando il Triplete. La mia speranza è di vedere sempre più italiano in campo. Se andiamo a vedere gli spazi dei nostri nazionali nelle squadre di riferimento, purtroppo i minutaggi sono bassi. Dobbiamo puntare sugli italiani. E’ vero, da quando io ho iniziato a lavorare con la nazionale nel 1999, questo è il primo anno in cui c’è un solo romano. La geografia di questo sport è cambiata.

Domani si parte alla volta di Francoforte. A che punto siamo nella preparazione?

Ieri abbiamo fatto una sessione di video e si inizia a vedere qualche risultato. Lo staff tecnico ha deciso di non arrivare al top all’inizio della competizione. Troveremo la forma migliore partita dopo partita.

Mentre parliamo, in campo Andre Bargnani si sta allenando individualmente con Coach Massimo Cancellieri. Matteo, ieri la nazionale è venuta a trovarvi. Pianigiani è passato a salutare anche l’anno scorso mentre vi preparavate per Londra. Come sono i rapporti tra di voi?

Andrea (Bargnani ndr) è un amico. Lo conosco da molti anni ed è un ragazzo davvero fantastico. Ci ha regalato le sue scarpe e non manca mai di passare a fare un saluto quando può. Conosco bene anche Gigi (Datome ndr) che è passato a salutarci e spesso viene anche al Santa Lucia durante l’anno. La simbiosi tra la nostra nazionale e la nazionale maggiore è ottima. C’è grande rispetto. Il nostro obiettivo è che il movimento cresca e essere qui al centro dell’Acqua Acetosa ad allenarsi in compagni di campioni come Andrea Bargnani è un grande passo avanti per la visibilità del movimento della pallacanestro in carrozzina.

Grazie Matteo e in bocca al lupo!

Crepi! E grazie a voi!


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