Unieuro Forlì 62 – 70 OraSì Ravenna
(14-11; 26-33; 49-44)
FORLÌ: Rotondo 13, Vico 10, Paolin, Reati 4, Ferri 9, Bonacini 9, Infante 4, Thiam ne, Crockett 11, Pierich 1. All. Valli.
RAVENNA: Smith 17, Sgorbati, Chiumenti 7, Marks 19, Raschi 9, Masciadri 2, Tambone 9, Crusca 3, Seck ne, Sabatini 4. All. Martino

 

La crisi per Forlì non ha fine. Ed è Ravenna a prolungarla, al termine di un match dominato più dalle difese che dagli attacchi, deciso negli ultimi minuti dalla maggior tenuta di nervi della squadra di Martino, e dalle solite incertezze che caratterizzano i biancorossi nei momenti concitati del match. Il merito dei ragazzi di Valli è quello di aver lottato fino alla fine e di esser usciti comunque tra gli applausi del PalaGalassi ma l’assenza di Blackshear continua a pesare come un macigno e non è bastata una fase difensiva a tratti quasi perfetta per scardinare l’asse Marks-Smith per limare i soliti problemi offensivi che fanno dell’Unieuro una delle peggiori squadre in termini di punti segnati. Ravenna dal canto suo gode: secondo successo su due contro i rivali forlivesi e una continua dimostrazione di forza e tenuta mentale che ne fanno una meritata protagonista di questo campionato di A2.

Davanti alla solita cornice di pubblico strepitosa (oltre 3000 forlivesi a cui vanno aggiunti 400 ospiti) è Ravenna a partire sparata bucando troppo facilmente in penetrazione la difesa dei padroni di casa (2-8) che si mettono però subito a macinare gioco, chiudendo le maglie dietro e aggrappandosi a Bonacini e Rotondo rispondono con un 12-3 di parziale.
Gli ospiti però dimostrano di non essere una squadra che abita per caso le zone alte della classifica e con Smith di potenza, Chiumenti e le due triple di Tambone e Crusca fanno riemergere gli incubi delle ultime uscite ai tifosi forlivesi (22-29). Il reparto esterni dell’Unieuro è completamente assente e il solo Bonacini riesce a tenere in piedi la baracca, pur essendo in campo con problemi fisici che lo hanno limitato in settimana, chiudendo comunque sotto di 7 lunghezze all’intervallo (26-33).

Pronti via e Forlì ricuce subito lo svantaggio, Vico in penetrazione si scrolla di dosso le paure della prima frazione ed entra nel match e il -1 è servito (34-35 al 24′) ma i giallorossi non stanno a guardare e trovano in Raschi croce e delizia: il sammarinese trova la bomba del +5 (39-44) poi prende un tecnico per proteste che Forlì sfrutta al meglio ed al 28′ è di nuovo equilibrio (43-44) prima che la scintilla di Ferri infiammi il PalaGalassi con due triple filate che fanno esplodere i 3000 forlivesi prima degli ultimi 10′ di gioco (49-44).
Marks apre il match con una tripla che muore sul ferro e si insacca beffarda, mentre Smith pareggia in schiacciata (49-49 al 31′) e tutto da rifare. Sabatini piazza una tripla (51-55) e l’ultimo sussulto per i padroni di casa lo spara Crockett dall’angolo – dopo una gara con più ombre che luci – (54-57 con 5′ da giocare). Forlì da qui in avanti pagherà carissimo i suoi errori, tra palle perse (contropiede di Marks per il 54-61) liberi sbagliati e rmbalzi offensivi che concedono a Smith un gioco da tre punti non sfruttato (55-63 al 37′) ma che sa di due punti che prendono direzione Ravenna. La giostra finale degli assalti non sortisce effetto con gli arcieri di Valli imballatissimi (Pierich e Reati 0/8 dall’arco nel match) e Ravenna con merito festeggia il suo terzo posto meritato.