(Fabrizio Stefanini 2015)

Ci ha lasciato poche ore fa, ad 89 anni, Santino Piccolo, che possiamo considerare il papà del basket a Caserta. Santino fu infatti uno dei primissimi casertani a cimentarsi nella pallacanestro e fu protagonista delle prime sfide cittadine fra la Oberdan, in cui militava, e la Libertas. Quando i ragazzi della Oberdan optarono per la costituzione di una vera e propria società, fu proprio Santino, spinto dalla sua passione per l’omonima società calcistica e per la volontà di puntare sui giovani, a proporre il nome ‘Sporting Club Juventus Caserta’ per quella che diverrà poi la Juvecaserta, con Donato Messore presidente e Michele Farina come vice. Santino Piccolo fu dunque uno dei primi sette a vestire la maglia bianconera (colori proposti ovviamente da lui) assieme al profugo dall’Africa Tony Inzolia detto Sabù, il poliziotto Brunetti, Belsito ed i tre fratelli Farina. In quella occasione, una sconfitta per 68-14 in un torneo a Bari, rivestì il ruolo di allenatore-giocatore e, capendo che c’era bisogno di ulteriore studio per innalzare il livello di gioco casertano, prese lezioni da Vittorio Tracuzzi, uno dei miti della pallacanestro italiana del tempo, per insegnare ai ragazzi i fondamentali di questo gioco che tanto ha attecchito, anche per merito suo, a Terra di Lavoro. Negli anni fu anche dirigente e talvolta anche presidente dei bianconeri continuando a mantenere il contatto con lo sport: fu responsabile organizzativo per la sede di Caserta degli Europei di pallacanestro del 1969 ed ideatore dei tornei sportivi nella palestra Giannone, oltre a ricoprire un ruolo dirigenziale nella Casertana che conquistò la sua prima promozione in serie B nel 1970. Santino Piccolo lascia la moglie Rosa, la figlia Cristiana, i fratelli Rosa e Romano, quest’ultimo uno dei massimi cantori della palla a spicchi casertana, oltre ad essere in passato giocatore ed allenatore sui parquet femminili. I funerali domani, 13 febbraio, alla Chiesa del Buon Pastore.