Mauro Linzitto è il nuovo team manager del Basket Bassano: 43 anni, bassanese, torna nella società della propria città a “vestire” i colori giallorossi a distanza di 15 anni.
Dopo la lunga parentesi a Marostica, dove ha rivestito i ruoli di addetto stampa prima e direttore sportivo poi, Linzitto negli ultimi due anni era rimasto fuori dal giro, forse perchè “scottato” dalla triste fine della Pallacanestro Marostica.
Il neo dirigente bassanese è stato contattato dal G.M. Carlo Da Campo circa un mese fa e ha partecipato attivamente alla costruzione della squadra da mettere a disposizione al nuovo coach Matteo Mattioli, pescando anche elementi da fuori regione.

Mauro, con che spirito e con che voglia ritorni a respirare in prima persona il mondo del basket? “Innanzitutto ringrazio la società che in un momento di grande cambiamento ha pensato che il sottoscritto potesse dare una mano, perchè significa che nonostante 12 anni da ‘avversari’ su fronti opposti ci sono comunque sempre state stima e considerazione della persona, e la cosa ovviamente è reciproca. Sono stato due anni ai ‘box’, ma la passione non è diminuita minimamente e ne ho approfittato per conoscere meglio, da spettatore, i campionati di DNC e C2 dove spesso giocano elementi molto interessanti. A Bassano cercherò di portare l’esperienza maturata negli anni di Marostica, occupandomi anche di comunicazione e ufficio stampa”.

Siete partiti, giocoforza, in ritardo a costruire la squadra e la maggior parte dei giocatori “nostrani” si erano già accasati: come si è svolto il tuo lavoro? “In realtà c’erano già degli importanti punti fermi, penso alla conferma di Gallea e al ritorno di Bordignon, giocatori che potrebbero stare tranquillamente al piano di sopra e che in serie C possono fare la differenza. Ci siamo quindi concentrati sugli altri due senior nei ruoli vicino a canestro, posto che la società ha deciso di puntare fortemente sugli under20 scegliendo di puntellare il roster con soli quattro ‘senatori’. La scelta alla fine è ricaduta su Sasha Kushchev, pivot che dopo un anno di serie A passato a guardare giocare gli altri è arrivato con grandissima voglia di tornare protagonista, e su Pietro Vazzana, da anni uno dei primattori della DNC siciliana, classico giocatore che può far canestro in tanti modi diversi e che a me ricorda un pò Alessio Carniato, che a Bassano conoscono bene”.

Quali sono gli uomini di punta del Basket Bassano e quali gli obiettivi del prossimo campionato di C Gold? “Ovviamente i senior devono rappresentare le certezze da un punto di vista tecnico, a loro speriamo si aggiunga di volta in volta qualcuno dei tanti giovani che manderemo in campo: penso a Maiello, un ’97 che se lavora bene è destinato a ben altri palcoscenici, ma anche a Morelli, 19enne play classico come non se ne vedono più, e ai nostri Bortoli e Salvato, che assieme a Bevilacqua, Meneghin, Zonta e Pagnon costituiranno l’ossatura dell’under 20 chiamata al difficile campionato d’eccellenza. Obiettivi? Vincerne il più possibile e fare i conti alla fine”.

Avete puntato sui giovani: una strategia che di solito paga… “Lo speriamo, si tratta di una scelta forse rischiosa ma che rappresenta una sfida stimolante, da provare a vincere. Lanciando i giovani dobbiamo entrare nell’ottica di ‘depenalizzare’ gli errori, mettendo in preventivo che sicuramente ce ne saranno, ma al tempo stesso credo che il loro potenziale sia notevole e che tra qualche mese raccoglieremo i frutti di questo importante investimento. Dipenderà anche dalla loro capacità di ‘rubare’ i trucchetti del mestiere ai più ‘vecchi’, in settimana, allenamento dopo allenamento”.