Mancano tre mesi alla partenza per gli Usa della truppa educatori e ragazzi del Basketball Stars Camp. 

Con le iscrizioni bruciate in pochi giorni al via delle iscrizioni sono mesi di organizzazione per regalare ai partecipanti una vacanza mista ad allenamenti indimenticabile. Insieme a Lelli, Pierich e Bongi c’e’ anche Annamaria Fantini a dare quel tocco di quota rosa e competenza. Classe 1978, ex playmaker di Cervia ora impegnata anche come spalla tecnica di Enrico Pasini durante le telecronache della Unieuro Forli ci racconta le sue emozioni in vista della trasferta Oltreoceano: “Emozione tantissima perché farò un’esperienza importante con amici cari e con alcuni miei giovani giocatori. Mi aspetto di meravigliarmi ancora a New York, di imparare tanto durante gli allenamenti di coaches americani e spero tanto di salire la scalinata di Rocky Balboa (ovviamente con foto sotto la statua!). L’organizzazione? Richard ha fatto tutto al meglio e noi altri faremo un modo di far vivere ai ragazzi un’esperienza incredibile. Soprattutto trasmettendo loro il coraggio di “buttarsi a pieno” nella quotidianità americana, dalla lingua al basket.”

Camp che ha esaurito i posti disponibili in pochissimi giorni, ve lo aspettavate? “È un Camp che va in crescendo, perciò chissà per il prossimo anno che non si riesca a fare il doppio turno.”

Dei compagni di viaggio l’ex giocatrice ha solo parole dolci: “Richard e Fabio sono i miei più cari amici, li stimo profondamente e finalmente staremo 15 giorni a parlare tantissimo come ai vecchi tempi quando lavoravamo insieme a Cervia. Simone l’ho sempre ammirato come giocatore, poi l’ho conosciuto sui campi e allo Stars Camp di Roncadello, un ragazzo positivo, solare e che ha sempre motivazioni. Non a caso sta giocando un’ennesima stagione strepitosa! Sono molto contenta che ci sia anche lui! “

Camp che si districherà’ tra la Grande Mela e Philadelphia con la possibilità’ anche di poter allenarsi con campioni NBA. “La parte del tour più interessante sarà certamente quella trascorsa al Camp di Philadelphia perché i ragazzi potranno apprendere la tecnica con diverse metodologie e la vita del college è sempre affascinante. Ma credo sarà per loro divertente anche calcare i playground di New York.
Penso che ognuno porterà con se’ la voglia di tornarci quanto prima!”

Immaginiamo, America terra di pallacanestro con lo spettacolo NBA ma anche NCAA con le “follie” che solo la March Madness può’ regalare.