Gran Finale targato Mercedes in Abu Dhabi

Gran Finale targato Mercedes in Abu Dhabi

Ci siamo! Siamo giunti all’ultima gara della stagione, una Finale in piena regola, visto che il titolo piloti verrà assegnato sotto la bandiera a scacchi del Gp di Abu Dhabi: la tanto antisportiva quanto geniale, commercialmente parlando, regola dei doppi punti assegnati ai primi 10, tiene aperti differenti scenari nella lotta tra Hamilton e Rosberg, con l’anglo-caraibico che parte con un vantaggio di 17 lunghezze sul compagno di squadra.
Le caratteristiche del circuti tenderanno ad esaltare, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, le caratteristiche della W05 e della sua PU Mercedes, che la faranno da padroni grazie all’indiscusso vantaggio goduto sui lunghi tratti rettilinei della parte veloce e dell’ottima trazione meccanica, fondamentale per districarsi nello stretto misto del terzo settore della pista araba.

Sulla carta potrebbe esser tutto facile per le Mercedes, sia per la prima fila che per la doppietta in gara, ma in una gara in cui ci si gioca tutta una stagione, il nervosismo e la frenesia potrebbero giocare brutti scherzi agli alfieri Mercedes.
Ad Hamilton basterebbe un secondo posto, controllando da vicino Rosberg, ma visto il temperamento del numero 44, certamente punterà dritto all’undicesima vittoria stagionale, senza fare calcoli: la vera incognita, oltre alla strettoia alla prima curva, potrebbe essere rappresentata proprio da se stesso, dai suoi nervi non sempre controllati al meglio durante la sua carriera, oltre che da possibili problemi di affidabilità dei quali la W05 ha dimostrato non essere proprio estranea in questa stagione.

Rosberg dal canto suo, ha un compito relativamente semplice, senza calcoli ne previsioni: deve pensare solo vincere e nel contempo sperare a qualche inconveniente per il team-mate, che, lo ricordiamo, in caso di vittoria del tedesco, non potrà permettersi un risultato peggiore del secondo posto per assicurarsi il mondiale.

Vista la conformazione del circuito degli Emirati, Il gradino piu basso del podio, potrebbe essere conteso tra Williams e RedBull, seguite a distanza di sicurezza dalla Ferrari, che rischia di restare plafonata alla “solita” terza/quarta fila in qualifica ed alle posizioni di rincalzo, seppur a punti, in gara: la chiave sarà la gestione degli pneumatici Soft e SuperSoft, per la quale sarà fondamentale un lavoro meticoloso durante la prove libere.

Nel campionato degli “altri”, assegnato anche il secondo posto costruttori, meritato, alla RedBull, la lotta per il terzo vede la Williams nettamente in vantaggio sulla Ferrari, che ha dalla sua solo la matematica, per tenere in piedi le speranze di recuperare le 44 lunghezze di distacco.
In coda, importante il ritorno della Catheram che, riuscendo a non saltare il terzo gp consecutivo, avrà dirtto ad una parte della fetta della torta dei diritti tv lasciata dalla scomparsa Marussia, che con Jules Bianchi (che è rientrato a Nizza per proseguire le cure dopo le 7 settimane di coma indotto dopo lo schianto di Suzuka) aveva conquistato 2 punti a Montecarlo, staccando Sauber e la stessa Caterham all’ultimo posto del Costruttori ferme a zero. Proprio la Marussia pareva aver effettuato un disperato tentativo di presentarsi alle verifiche tecniche, inviando in avanscoperta alcuni dipendenti ad attrezzare il box, ma senza riuscire poi ad inviare le monoposto in tempo per partecipare alla gara.

Tra i piloti, acquisito il terzo posto per Ricciardo, Vettel (159p) Alonso (157p) e Bottas (156p) si dividono le briciole per il quarto posto nel mondiale, che vede in lotta tre scuderie che, in maniera differente, hanno rappresentato una sorpresa di questo mondiale.
Il pilota Australiano ha spiazzato tutti, RedBull inclusa, per la sua consistenza e velocità in gara, vincendo i tre GP non marchiati Mercedes e dominando la sfida con il Campione del Mondo Vettel.
Alonso si è ritrovato una F14T disastrosa, il cui rendimento negativo da record (nessuna vittoria in stagione, non accadeva da vent’anni) non trova motivazione in un solo aspetto del progetto 665, ma ha radici nel settore telaistico tanto quanto in quello propulsivo.
La Williams si è rivelata invece, lontana parente della lenta monoposto del 2013 e Bottas ha potuto completare il suo percorso di maturazione che l’ha definitivamente consacrato tra i talenti emergenti del Circus.

Per chiudere, segnalazione di dovere per uno dei temi che terrà banco ad Abu Dhabi, probabilmente più nel paddock che in pista: la gara degli “addii”: Vettel, dopo un dominio durato un lustro a bordo della super RedBull disegnata da Adrian Newey, ha vissuto una stagione molto difficile, che l’ha spinto a cercare stimoli nuovi, cedendo ad un corteggiamento che durava da tempo tra lui e la Ferrari.
A far posto al tedesco sarà Fernando Alonso, ormai stanco di aspettare il tanto agognato terzo titolo Mondiale e ben deciso a tentare un (molto ben retribuito, s’intende, nda) salto nel buio della nuova power Unit Honda che dalla prossiama annata equipaggerà le McLaren. Proprio a Woking potrebbe esser dato il ben servito a Jenson Button, campione del mondo 2009 sulla contestatissima BrownGP ed uno dei piloti più esperti del Circus, dotato di una sensibilità sopraffina che spesso ha sopperito a una mancanza di talento durante le lotte con i big del Circus: l’inglese potrebbe essere il candidato a far posto ad Alonso, visto che il “cocco” di casa McLaren, Magnussen, dovrebbe rappresentare il futuro di Woking, essendo il primo talento sfornato dall’academy della casa inglese.


Alessio De Marco / Avens-Images.com