MESSICO-GRECIA 70-86

foto di Matteo Cogliati

Un Bourousis leader (foto di Matteo Cogliati)

La Grecia di Antetokounmpo e Bourousis “regala” all’Italia il Messico battendo, come da pronostico, la Tricolor. Partita strana e dai due volti per la squadra di Katsikaris, che gioca i primi venti minuti al contrario, in modo svogliato e con poca concentrazione, sbagliando tantissimo nel pitturato (3/11) e tirando con un complessivo 28% in un primo quarto da museo degli orrori, in cui il Messico trascinato da un Cruz da 11 punti sui 16 totali dei suoi, conduce le danze. I centroamericani sono bravi a sfruttare tutte le amnesie difensive degli ellenici che concedono troppo facilmente tiri piedi a terra, soprattutto da dietro l’arco, e così il Messico “allunga” sul +2 alla pausa lunga, dove la Grecia è tenuta in piedi dall’energia dei fratelli Antetokounmpo e dalla leadership di Bourousis (16 punti, 9 rimbalzi, di cui 3 in attacco).

foto di Matteo Cogliati

Cruz, tra i migliori del Messico (foto di Matteo Cogliati)

La sensazione, però, è che la Grecia sia consapevole della sua superiorità  e che possa scappare non appena mette un filo di acceleratore. Che arriva a metà del terzo quarto, quando bastano un paio di difese degne di questo nome unite alla connection Calathes-Giannis (chiude con 21 punti, 5 rimbalzi, il 60% al tiro ed una sensazione diffusa di onnipotenza cestistica) per scavare il primo solco sul 55-44, con un break di 13-2 in 5′. Di fatto sono i 5′ che decidono la partita, anche se il Messico ha il merito di crederci fino alla fine, con il suo gioco spumeggiante fatto di tanto movimento e blocchi lontano dalla palla, che capitalizza al meglio un paio di brutte letture della difesa greca per rientrare sotto la doppia cifra spinto questa volta da capitan Hernandez (14 punti, 7 rimbalzi e 4/8 da 3). Nel frattempo però Katsikaris ha già svuotato la panchina e nel finale ci pensa il secondo Antetokounmpo (per Thanasis 12 punti) a chiudere i conti con un paio di giocate, ben supportato dal solito Bourousis.

CROAZIA-TUNISIA 72-52

foto di Matteo Cogliati

Mike Roll, decisamente la nota più lieta della Tunisia in questo Pre-Olimpico (foto di Matteo Cogliati)

La Croazia vince la partita sicuramente più brutta di questi primi 3 giorni torinesi, battendo una volenterosa Tunisia a cui però non può bastare il solo Roll a questo livello. I ragazzi di Petrovic giocano male, a tratti malissimo, ma stasera contava solo vincere, mentre venerdi contro la Grecia servirà molto di più di quello che i croati hanno mostrato nelle ultime 24 ore.

Definire basket i primi 20′ di gara è un insulto allo sport che amiamo. Le squadre fanno a gara a chi scheggia più ferri (34% complessivo al tiro) e a chi sbaglia di più in attacco (13 palle perse, di cui 9 della Croazia). Così succede che Roll, con i suoi 10 punti e 4/7 al tiro nel solo primo quarto (chiuderà con 21 punti, 7/14, 6 rimbalzi e 5 assist) tenga la Tunisia agganciata al match e la faccia andare al primo riposo in parità. La Croazia, come contro l’Italia, è solo Bogdanovic e Saric, prova ad attaccare di più il ferro ma si limita ad isolamenti  continui e brutte spaziature, che aiutano i raddoppi dei tunisini che facendo catenaccio rientrano negli spogliatoi con ancora in testa la chimera della qualificazione.

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La Croazia è ancora Bogdanovic (foto di Matteo Cogliati)

Poi succede che la Croazia inizia a sbagliare leggermente meno, pur continuando a giocare (male) su entrambe le metà del campo affidandosi quasi esclusivamente alle giocate di un Bogdanovic versione cannoniere (25 punti, 60% dal campo e 12/12 ai liberi) ma soprattutto la Tunisia, come successo contro l’Italia, semplicemente finisce la benzina e vede il canestro ancora più piccolo di quanto non fosse nella prima parte di gara (2/11 al tiro  nel terzo quarto, 7/23 nei secondi 20′). I croati non possono esimersi dall’allungare, pur senza incantare, fino al +15 di fine terzo quarto che apre un lungo garbage time.


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