Ancora un’estate d’oro, ancora un titolo conquistato da una formazione italiana in una competizione internazionale.

OVER 45- Gli azzurri mostrano felici la medaglia d'oro conquistata contro la Russia

OVER 45- Gli azzurri mostrano felici la medaglia d’oro conquistata contro la Russia

Anche agli Europei di Ostrava la bella tradizione degli Over 40 è stata rispettata. A mettersi al collo la medaglia d’oro sono stati gli azzurri Over 45 di coach Alberto Bucci, che ha visto salire sul podio, sia pure al terzo posto, anche gli azzurri Over 50. Bronzo anche per l’Italia B guidata da coach Vincenzo Ritacca nella categoria Over 45. Podio solo sfiorato, infine, dagli azzurri Over 40, che hanno dovuto accontentarsi della medaglia di legno, al quarto posto.
Bilancio tutto sommato soddisfacente per il basket italiano ‘Over’, che ogni anno, in estate, ci regala almeno una medaglia d’oro. I nostri ‘Over’ non tradiscono mai.
ITALIA FRA LE PRIME 10 – Nella classifica per nazioni della Federazione Internazionale Maxibasket (FIMBA) l’Italia si conferma al 9° posto nonostante schieri in ogni competizione pochissime squadre rispetto ai Paesi che ci stanno davanti, che sono presenti in quasi tutte le categorie e che di conseguenza hanno più possibilità di accumulare punti.  Brasile, Russia, Lituania, Lettonia, Ucraina – per citare le prime nazioni in graduatoria, schierano ogni volta una dozzina di squadre a testa.  Soltanto dieci anni fa l’Italia navigava attorno alla ventesima posizione. Poi è arrivato Alberto Bucci in panchina e le cose sono cambiate.

Coach Alberto Bucci, nessuno vincente come lui nel Maxibasket

Coach Alberto Bucci, nessuno vincente come lui

BUCCI SEMPRE AL TOP – Alberto Bucci è l’allenatore più vincente del Maxibasket. Non solo perché vince molto, diciamo pure quasi sempre, ma anche perché vince nelle categorie più difficili, Over 40, Over 45 e Over 50. Il suo record è praticamente inattaccabile: 84 partite vinte su 94.
OVER 45, DOMINIO ITALIANO – C’è una categoria che è riserva di caccia italiana, la Over 45. Dal 2008, da quando Bucci guida gli azzurri, in poi ogni anno la medaglia d’oro – europea o mondiale – è nostra. Lo scorso anno ai mondiali di Salonicco Bucci non aveva la rappresentativa Over 45, ma ci pensò coach Ritacca a vincere il titolo mondiale. A Ostrava entrambe le formazioni italiane presenti avevano le carte in regola per vincere il titolo; quanto meno, per disputarselo in finale. Invece, secondo la regola della FIMBA, due formazioni dello stesso Paese non possono affrontarsi in finale.
REGOLA DISCUTIBILE –  Italia A (di Bucci) e Italia B (di Ritacca) hanno dovuto così incontrarsi in semifinale in un derby fratricida in cui l’ha spuntata di poco l’Italia A. L’Italia B ha poi vinto la medaglia di bronzo, ma a causa della discutibile regola FIMBA è stata tagliata fuori dalla possibilità di vincere quanto meno l’argento.
Il dominio italiano  nella categoria Over 45 era cominciato già prima di Bucci, quando l’Italia, guidata da Ponzoni, ruppe il ghiaccio vincendo il titolo europeo a Stoccarda nel 2006.
OVER 50 ANCORA SUL PODIO – La Vecchia Guardia non molla il podio, ma stavolta non sale sul gradino più alto. Che cosa è successo ai nostri senatori, che in semifinale hanno mancato negli ultimi due minuti la zampata vincente per battere la Russia, peraltro non irresistibile? Per prima cosa alcuni giocatori hanno sentito più che in altre occasioni la stanchezza. Sei partite in nove giorni sono un carico pesante anche per ventenni e trentenni. Con la

+50 - Tirel in jump, stile pergetto

+50 – Tirel in jump, stile perfetto

stanchezza si è affiorata anche la tensione, in una gara condotta alla ricorsa degli avversari: si spiega anche così il tecnico assegnato contro l’Italia a due minuti dalla fine, dopo che gli azzurri erano riusciti finalmente ad agguantare e superare i russi di due punti. Infine mancava Mario Boni. Un giocatore, sia pure buonissimo, non fa una squadra, d’accordo. Ma aiuta, come no?
OVER 40, AMALGAMA NON PERFETTO – Gli azzurri Over 40 non hanno ripetuto il miracolo dello scorso anno, quando, sconfitti nella prima gara, hanno inanellato una serie sorprendente di vittorie. Innanzitutto a Ostrava alcuni dei protagonisti di un anno sono nella Over 45 (Esposito, Delli Carri, Corvo, Capone). C’erano poi 6 giocatori nuovi su 10. Conseguenza, l’amalgama perfetto non è stato trovato. Questione di chimica, direbbe Dan Peterson, e anche di un po’ di fortuna; lo scorso anno la vittoria sull’Ucraina ai supplementari fu poco meno che miracolosa.  E poi nella categoria Over 40 la concorrenza è spietata, con squadre che si equivalgono ad alto livello. Inoltre Ucraina e Serbia, che l’anno precedente gli azzurri avevano superato, sia pure di poco, si sono presentate rinforzate rispetto a un anno fa.
ÒSTREGA, CHE ORGANIZZAZIONE! Il nome della città di Òstrava richiama una ben nota esclamazione veneta. Chissà, forse fra i fondatori della città c’era qualche veneziano. Insomma, viene da pensare all’Òstrega del nostro NordEst, ma in versione slava. Tanto più che lo slogan dei campionati europei appena conclusi era dato dal nome

+40 - Corvino segna in contropiede

+40 – Corvino segna in contropiede

della città seguito da tre punti esclamativi. E così lo slogan “Ostrava!!!” campeggiava dappertutto, sui parquet  e sulle pareti delle palestre, sulle T-shirt dei campionati e perfino sulle divise degli arbitri. Ora, ci sono esclamazioni che si fanno in segno di approvazione o – al contrario – in segno negativo. A Òstrava lo slogan sembrava sottolineare giorno dopo giorno un’organizzazione scadente, diciamo pure la meno positiva finora incontrata nei campionati di maxibasket.
PALESTRE ANGUSTE, vecchie, di stampo – come dire? – austro-ungarico: le finali della categoria Over 45, tanto per fare un esempio,  sono state giocate su un campo con i tabelloni di legno, che ci ha riportato indietro agli Anni Sessanta.  Molto lacunosa la registrazione di risultati, data e statistiche nel sito dei campionati. Ancora, ufficiali al tavolo imprecisi: quasi mai i punteggi  nei referti corrispondevano a quelli reali. Infine gli arbitri, al di sotto delle edizioni  precedenti. Certo, il basket nella Repubblica Ceca non gode di grande popolarità; viene dopo il calcio, l’hockey su ghiaccio e la pallavolo. Òstrega, che brutta organizzazione!
  mario natucci