Non si è ancora spenta l’eco del mondiale di maxibasket a Montecatini, e già si sono

Paolo Gambardella (Over 70) si permette di stoppare un avversario molto più giovane (Foto Paolella)

messe in moto le formazioni degli Over in parecchie città della Penisola. A Milano una squadra in maglia azzurra formata da Over 65 e Over 60 ha disputato una partita di 45 minuti (cinque quarti) contro la bella formazione Maxibasket Milano, più giovane mediamente di cinque anni. È finita 61-58 per i più anziani, con buoni e frequenti spunti di gioco. Gli azzurri sono stati in vantaggio di una decina di punti fino al quarto quarto. Poi, quando la stanchezza ha fatto capolino, i cinquantacinquenni di Maxibasket Milano si sono portanti avanti. Ma negli ultimi minuti gli azzurri hanno vinto allo sprint.
Se Milano si è mossa alla grande, c’è fermento nelle categorie dai 55 anni in su anche in altre città, a Verona, a Napoli, a Bologna, a Gorizia, a Pesaro… Che cosa sta succedendo?
È successo che ai mondiali di Montecatini per la prima volta l’Italia ha schierato nazionali in categorie superiori alla Over 50, fino alla Over 70. Mancava soltanto la Over 75, ma l’anno prossimo agli Europei di Maribor la Over 75 ci sarà.  Questa novità rappresenta un punto di svolta nello sviluppo del maxibasket in Italia. Fino alle soglie dei 50 anni tradizionalmente non sono pochi i giocatori che si tengono in forma partecipando a campionati minori. Si spiegano così i successi delle nazionali Over 40, 45 4 50: dal 2008 a oggi 10 titoli europei e 7 mondiali. Quest’anno si sono messe in gioco anche le

Cervino in palleggio cerca il blocco di Quercia (Foto Paolella)

categorie più anziane, ciò che ha comportato uno sforzo enorme da parte di giocatori che in molti casi non toccavano il pallone da 30 anni.
 Che cosa li ha spinti a sopportare questi sacrifici? 1 – l’idea di partecipare a una rassegna mondiale con la maglia azzurra. 2 – la passione per il basket. Dalla spinta di queste due forze sono venute fuori la medaglia d’argento della nazionale Over 60 e quella per il quarto posto della nazionale Over 70.
Ora che la fatica è ormai alle spalle, le decine di azzurri dai 55 in su che hanno assaporato le emozioni di una competizione internazionale di maxibasket vogliono continuare, e giustamente inseguono i successi internazionali che nelle categorie meno anziane (dai 40 ai 50) l’Italia ha portato a casa.
Si è messo in moto spontaneamente un movimento virtuoso che ha riportato tanti giocatori in palestra, che ha aperto loro nuove prospettiva, che porterà all’Italia nuovi successi. Tutto questo accade mentre la nazionale effettiva, settima ai recenti europei, continua un digiuno di medaglie d’oro che si protrae da 18 anni. Mentre fioccano le

Lo stile pulito di Bob Quercia nel suo jump, difficile da marcare (Foto Paolella)

discussioni, le ipotesi di riorganizzazione di campionati, le idee per i nostri giovani, gli azzurri d’epoca dànno il buon esempio: tornano in palestra, si allenano, faticano, si organizzano per puntare ai traguardi più alti.
È esattamente quello che dovrebbero fare i nostri giovani: riempire le palestre, allenarsi, sacrificarsi. È, in sostanza, il compito principale che dovrebbe svolgere la Fip, che a questo scopo dovrebbe porsi come obiettivo principale quello di conquistare le scuole. Per carità, il discorso è molto complesso, ma non può prescindere dalla soluzione che abbiamo indicato. Una soluzione che – da sole, senza aiuti di Fip – le categorie del maxibasket già mettono in atto. Non è un caso se gli azzurri Over vincono titoli e medaglie e gli azzurri Fip collezionino piazzamenti mediocri. Non è nemmeno un caso che la saggezza sia patrimonio dell’età anziana. I nostri Over del maxibasket lo dimostrano e dànno il buon esempio. E i buoni risultati, guarda un po’, arrivano.
mario natucci