Ho avuto il piacere e l’onore di trascorrere una mezza giornata negli studi di Sky Sport a Milano e di fare una “chiacchierata” con tre professionisti del giornalismo molto ascoltati e stimati. Ero consapevole della loro competenza e bravura, ma la cosa più piacevole è stata constatare la disponibilità e la capacità di farmi sentire a mio agio, alternando argomenti seri e battute simpatiche.

Di seguito trovate quello che Paola Ellisse, Alessandro Mamoli e Flavio Tranquillo mi hanno detto…Abbiamo rivolto le stesse domande ad ognuno di loro, e questo è il risultato:

Perchè il basket? Quando è scoccata la scintilla?

E: A 18 anni mi sono fidanzata con un giocatore di pallacanestro dell’Olimpia Milano ed ho iniziato ovviamente a seguirlo e a vedere le partite. Non conoscendo il gioco all’inizio faticavo a capire alcune dinamiche, poi andando anche agli allenamenti al Palalido e “tempestandolo” di domande mi sono appassionata…Ho avuto la fortuna di vivere immediatamente questo sport dall’interno, conoscendo da vicino squadra, giocatori, ambiente e questo mi ha fatto innamorare ancora di più della pallacanestro.

M: Avevo 6 anni e complice il mio istruttore di minibasket ho iniziato ad avvicinarmi a questo sport e mi divertivo molto; successivamente ne ho praticato altri (tennis, nuoto) ma sempre parallelamente alla pallacanestro che non ho mai abbandonato. Oltre a “giocarlo” (in serie A conquistando anche una Coppa Korac con Milano e successivamente nelle “Minors”), ho anche allenato e sono stato responsabile di un settore giovanile, e tutte queste esperienze, insieme ad altre in campi diversi, mi aiutano nel quotidiano del mio lavoro…Credo che tutte le esperienze servano a migliorare e ci completino.

T: Non saprei dirlo, non riesco ad identificare un momento, la scintilla. Nel ’75 ho visto le prime partite di Serie A, avevo 13 anni e non realizzavo, non avevo nessuna idea a riguardo. Quell’anno in cui ho cominciato a seguire l’Olimpia Milano, targata Cinzano, retrocesse e questa è la prova che l’amore è cieco…ma nella stessa stagione vinse la Coppa delle Coppe.

Se dico Pallacanestro Reggiana ti viene in mente?

E: Cose legate al pubblico come ad esempio le bellissime immagini della finale tra Reggio e Sassari con i tifosi che festeggiavano assieme ed il fatto che vi meritate un palasport nuovo. Ormai Reggio non è una meteora, è una realtà, non si può utilizzare ancora un impianto del genere dove fa un caldo esagerato e dove anche noi che siamo li per svolgere il nostro lavoro siamo in difficoltà.

M: Dado Lombardi. Le prime partite di basket che ho visto mi ricordo di aver notato questa figura imponente.

T: Mike Mitchell ed i suoi 38 punti contro la Viola Reggio Calabria, che vinse quella partita con un tiro di Hugo Sconocchini. Dopo la partita andai da Mike e gli dissi: “Mike complimenti, hai inserito anche il gancio nel tuo repertorio”. E lui: “Non l’ho mai utilizzato prima di stasera, ma essendo marcato da Dean Garrett (pivot di RC alto 208 cm e grande stoppatore) era l’unico modo per fare canestro…!”

Il quintetto all – time visto in Italia composto indifferentemente da italiani o stranieri.

E: D’Antoni, Myers, Ginobili, Joe Barry Carroll, Meneghin.

M: D’Antoni, Ginobili, Oscar, Dalipagic, McAdoo

T: Può risultare poco sensato fare un quintetto in questi termini per vari motivi, ma sto al gioco, e dico : D’antoni, Ginobili, Morse, McAdoo, Meneghin.

Serata libera a casa sul divano: ancora pallacanestro o magari un film?

E: ça va sans dire. Sempre basket: se c’è una partita e non la vedo, curiosamente, mi sento in colpa, quindi al massimo utilizzo MySky. Ovviamente quando siamo al lavoro parliamo spessissimo di basket, magari poi parliamo d’altro, ma dopo cinque minuti ricominciamo.

M: se c’è una partita di livello la guardo, se no faccio volentieri anche altro. Non disdegno i film, la musica e spesso mi è capitato ad esempio di andare al cinema anche quando ci sono gare di Eurolega.

T: fino a ieri 110% ancora basket, ora anche altro per capire meglio il basket. Magari un bel libro.

Un personaggio extra – basket che ti piacerebbe intervistare…

E: Barysnikov (ballerino, coreografo ed attore sovietico naturalizzato statunitense, ndr).

(Nota a margine: mentre Alessandro Mamoli entra nella stanza e prende il posto di Paola Ellisse, sentendo domanda e risposta, ci dice che Paola è stata ballerina per cinque anni alla Scala di Milano…)

M: Quentin Tarantino, per cercare di capire che cervello ha uno che fa quei film…E’ uno dei miei registi preferiti. Se mi avessi chiesto del mondo della pallacanestro ti avrei detto Michael Jordan; un altro che mi piacerebbe intervistare è senza dubbio Barack Obama.

T: Complessivamente direi un politico, non ho molta fiducia e vorrei comprendere meglio. Ecco, dico Andreotti, sarebbe stato interessante parlarci per capire di più alcune cose.