Ettore Messina, 55 anni, ai tempi del CSKA (Usa Today Sports)

Ettore Messina, 55 anni, ai tempi del CSKA (Usa Today Sports)

Dopo un mese di preparazione, è arrivata la data fatidica del primo luglio, giorno in cui Ettore Messina avrebbe dovuto scegliere i dodici elementi che disputeranno il torneo di Torino valido per l’Olimpiadi di Rio de Janeiro. Il coach ha annunciato pochi minuti fa il roster che avrà a disposizione dal 4 al 9 luglio e che, in caso di successo, volerà in Brasile per giocarsi una medaglia:

Pietro Aradori (1988, 194, A, Grissin Bon Reggio Emilia)

Andrea Bargnani (1985, 213, A/C, Free Agent)

Marco Stefano Belinelli (1986, 196, A/G, Charlotte Hornets – NBA)

Riccardo Cervi (1991, 214, C, Grissin Bon Reggio Emilia)

Marco Cusin (1985, 211, C, Sidigas Avellino)

Luigi Datome (1987, 201, A, Fenerbahce Ulker Istanbul – Turchia)

Danilo Gallinari (1988, 208, A, Denver Nuggets – NBA)

Alessandro Gentile (1992, 201, G/A, EA7 Emporio Armani Milano)

Daniel Lorenzo Hackett (1987, 199, P/G, Olympiacos – Grecia)

Nicolò Melli (1991, 205, A/C, Brose Bamberg – Germania)

Giuseppe Poeta (1985, 191, P, Manital Torino)

Stefano Tonut (1993, 194, G, Umana Reyer Venezia).

Restano fuori dunque Awudu Abass, Davide Pascolo, Andrea Cinciarini e Amedeo Della Valle. Cerchiamo di analizzare le scelte di Messina.

Sin dall’inizio del raduno azzurro sembrava palese che Cervi e Cusin, memori si sarebbero giocati uno dei posti nella lotteria dei lunghi. Il coach ha invece scelto di portare entrambi in Piemonte. Sulla scelta potrebbe aver influito la gran crescita di Cervi ad Avellino: al PalaDelmauro il classe ’91 ha dimostrato di poter essere un fattore in difesa e dunque di poter tornare utile nell’occupare il pitturato. Con questa scelta Messina dà carta bianca a Bargnani, visto pochissimo nel corso di queste settimane, per giocare molti minuti da ala forte, affiancando in un ipotetico starting five Gallinari, Belinelli (ancora da recuperare dopo la frattura allo zigomo) e Hackett.

L’intenzione che traspare è quella di schierare per molti momenti di gioco i classici quintettoni, in contraltare con le ultime Nazionali composte da formazioni piccole ma guerrigliere; anche dalla panchina potrebbe alzarsi una batteria di esterni composta da Poeta, Gentile in posizione di guardia e Datome da ala piccola senza dimenticare il cagnaccio Aradori, con Melli e l’’escluso’ tra Cusin e Cervi a presidiare l’area. Con l’infortunio di Belinelli, probabilmente fuori per la prima partita, appare dunque giustificata la scelta di sbilanciarsi verso lo spot di guardia e tener fuori tre ali come Abass, Pascolo e Della Valle, di troppo in questa filosofia di gioco, che permette già con questi elementi delle variazioni già viste in passato (Bargnani e Gallinari da lunghi, con Datome e Belinelli esterni). Sorprende, ma neanche troppo, aver preferito Peppe Poeta a Cinciarini: il playmaker di Milano ha vissuto il periodo caldo della stagione in disparte per via della lesione al quadricipite subita a fine aprile, rientrando solo nella seconda parte della serie finale contro Reggio Emilia. Appare dunque logico scegliere un giocatore con più minuti sulle gambe e, perché no, con un gioco leggermente più improntato verso l’attacco: l’uomo di Battipaglia ha più sensibilità nel tiro da tre punti, diventando un’arma in più nel carnet di Messina. A chiudere la lista Stefano Tonut, con meno esperienza rispetto a un Della Valle ma forse ‘premiato’ per le sue prestazioni nel finale di stagione (8 punti e mezzo in 13 partite con ventuno minuti a disposizione). Un giovane in striscia positiva e pieno di entusiasmo potrebbe essere l’uomo giusto come dodicesimo, rispetto ad un giocatore stanco come Della Valle.

I discorsi lasciano però il tempo che trovano: fra tre giorni si comincia a fare sul serio e le chiacchiere tecniche daranno spazio al campo. Fallire sarà vietato e gli azzurri, con il tifo del PalaIsozaki al loro fianco, vorranno spiccare il volo per il Brasile, tornando all’Olimpiade dopo dodici lunghi anni.