Pino Maccheroni  in semigancio (Foto Paolella)

Milano – C’era addirittura Art Kenney, indimenticata gloria del Simmenthal dei bei tempi a dare il benvenuto agli azzurri Over 60 per la partita di allenamento alla Palestra milanese Cappelli Sforza. La sua chioma rossa è diventata grigia, ma è rimasto immutato il suo attaccamento al basket milanese, e ha accettato volentieri di guidare dalla panchina la formazione meneghina dei Bolliti Misti che è stata opposta alla nazionale dei baldi sessantenni che si preparano per i mondiali di Maxibasket a Montecatini (30 giugno – 9 luglio). Ne è uscita una partita combattuta, in cui la formazione locale ha buttato sul parquet energia e grinta per ostacolare gli azzurri. A dirigere la sfida Pietro Tallone, illustre fischietto di Varese.

Il play Boniolo cerca di pescare in area il compagno Dolce (Foto Paolella)

La nazionale si è presentata con Maurizio Benatti, Giovanni Boniolo, Paolo Calcagni, Virgilio Marino, Giuseppe Biasi, Aldo Cervino, Umberto Dolce, Giuseppe D’Orsi, Massimo Falcin, Franco e Piero Giani, Pino Maccheroni e con i nuovi acquisti Alex Marchetti e Magi. Fra gli assenti gli esperti Ponzoni, Donadoni, Rigo e Valenti.
La formazione azzurra, forte di parecchi elementi che hanno alle spalle campionati in serie A, ha impiegato un quarto prima di staccare nettamente nel punteggio gli avversari. I quali sono Bolliti di nome, ma non di fatto, anche perché sono tutti – o quasi – più giovani degli azzurri. Alle soglie della terza età quattro – cinque anni  in

La nazionale Over 60 (Foto Paolella)

meno fanno una bella differenza, e dunque i Bolliti hanno impresso alla gara un ritmo  piuttosto elevato. La nazionale ha dovuto mettere il turbo per adeguarsi, e questa è stata la nota più positiva, poiché non è davvero facile vedere nelle manifestazioni internazionali del Maxibasket sessantenni correre a ritmi così elevati.
La galoppata di allenamento si è chiusa dopo quattro quarti sul 59-28. Ma poi la partita è continuata per altri due quarti, mettendo a prova, oltre alle doti di velocità degli azzurri, anche quelle di resistenza. Punteggio finale 75-49.
Di resistenza la nazionale avrà certamente bisogno fra un paio di mesi ai mondiali, viste che le formazioni iscritte nella categoria Over 60 sono ben 28. Eccole:

Argentina, Austria, Brasile, Cile, Colombia, Costarica, Croazia, Repubblica Ceca, Ecuador, Germania A, Germania B, Germania C, Grecia, Italia, Lituania, Messico A, Messico B, Panama, Perù A, Perù B, Portorico A, Portorico B, Russia A, Russia B, Serbia, Ucraina, Uruguay, Usa.
Su un muro della palestra Cappelli Sforza dove si è savolto l’allenamento spicca una citazione del cantautore americano Jim Morrison, il poeta della libertà, uno dei più grandi cantanti rock: “Ciascuno di noi ha un paio di ali, ma solo chi sogna impara a volare”. Ebbene, i nostri azzurri sessantenni – e passa –  hanno il loro bravo sogno. Non facile da realizzare, certo, nessuno lo nega. Ma stanno imparando a spiegare le ali nel volo che li porterà fra un paio di mesi ai mondiali di Montecatini.
mario natucci

I Bolliti Misti con il loro coach Kenney penultimo a destra. A sinistra Giorgio Papetti, creatore del Museo del Basket, che ha fornito le maglie