Tutto è cominciato quasi per caso, per uno scherzo…. Nell’anno del Mondiale dei Mondiali, quello in Brasile e del football, dei Neymar e dei Messi, o della macchina perfetta tedesca, mi ritrovai a tentare l’avventura de la Copa del mundo, di una palla a spicchi che in Spagna, sede designata dell’evento si chiama baloncesto. Quale migliore girone se non quello di Gran Canaria, quello della nuovissima area, quello con nazionali di primo piano europeo come Lituania e Slovenia, con i boomers dell’ Australia, della fantasia e dell’imprevedibilità del Messico, della tenacia angolana e della…ehm ehm normalità della Sud Korea.
L’isola felice delle Canarie era semplicemente il posto migliore per dimenticare l’amarezza azzurra di Lubiana, di un settimo posto alla portata di Belinelli e compagni, di una wild card che….lasciamo stare. Si va e basta, per conoscere un posto fantastico e assaporare l’atmosfera mondiale, in una isola dal clima fantastico e con un regime fiscale da sogno, quasi come le dune di Maspalomas o le onde di Playa de Las Canteras.

PRIMO GIORNO
Nemmeno il tempo di scendere dall’aereo e vengo catapultato fuori dal taxi in questa fantastica arena capace di contenere quasi 10.000 posti a sedere. Si comincia con la vittoria dell’Angola sulla Sud Corea, ma siamo già pronti per il primo match che già calibra il girone: la Slovenia, trascinata dai 21 punti, 7 rimbalzi e 4 assist del suo leader Goran Dragic, supera 90-80 l’Australia di un Aaron Baynes quanto mai positivo.
La partita serale propone un Messico –Lituania affascinante, se non che la potenza lituana sotto le plance con Valanciunas e Motiejunas doma la compagine messicana trascinata dal sorprendente Francisco Cruz. Il finale è 87-74 per i baltici, che aggiungono ai due lunghi anche un Maciulis chirurgico con 4/4 da tre e 19 punti. Tempo di dormire, l’indomani sarà una giornata ricca di eventi e partite.

SECONDO GIORNO
La mattina si va alla scoperta della spiaggia di Alcaravaneras, a pochi passi dal mio hotel, per poi rituffarsi in atmosfera mondiale già alle 12.30, che per gli standard delle Canarie è come giocare alle 10 della mattina in Italia.
Dopo essersi accorto di essere effettivamente l’unico giornalista del Belpaese presente alla Gran Canaria Arena, dopo la noia mortale della partita tra i poveri sudcoreani e l’Australia, finita con un +34 agile per Ingles e compagni, si comincia a fare sul serio. Zoran Dragic è l’hombre del partido tra Slovenia e Messico, con il classico perfect game da 22 punti senza errori al tiro che mostra come anche il fratello sia della stessa pasta di Goran, cioè quella di prima qualità. Ayon con 23 con 9/9 fa il vuoto sottocanestro, vero tallone d’Achille degli sloveni che hanno Omic, Balazic e Zupan che non sono certo Erazem Lorbek, Begic e Vidmar…89-68 il finale, con i messicani ancora una volta preda dei loro passaggi a vuoto e di alcune inopinate scelte difensive e offensive.
La Lituania da minimo sindacale batte l’Angola 75-62, con il solito duo sottocanestro spalleggiato dai due fratelli Lavrinovic a dettar legge. L’incognita si sa per i baltici è il play di ruolo, Kalnietis si è rotto prima del mondiale e i due volitivi Juskevicius e Vasiliauskas non valgono la metà del ventinovenne di Kaunas.
L’indomani c’è il giorno di riposo, come il girone C anche a Gran Canaria non si gioca e ne approfitto per scoprire un po’ l’isola.

TERZO GIORNO
Il programma personale prevede una gita a Maspalomas, località nel sud dell’isola di Gran Canaria famosa per le dune stile sahara e una spiaggia aperta anche ai nudisti. Nel bus incontro un gruppo di ragazzi messicani, gente simpatica con cui condividere qualche ora di relax, bagno e un po’ di fiesta. Due chiacchiere, una paella con la sangria e poi via di ritorno a Las Palmas, alla Fan Zone dove è previsto una specie di All Star Game tra i Giornalisti vs lo Staff della Coppa del Mondo.
La selezione dei Media è alquanto variegata, composta da improbabili play di 130 kg e da strapotenti atleti come Roman, commentatore sloveno. La formazione dello Staff WC schiera 3-4 elementi di qualità, altri di solidità e tecnica e alla fine prevalgono i “padroni di casa” certamente più amalgamati ed allenati.
Alla fine ecco il quinto periodo, quando una cerveza fresca e due chiacchiere sono il preludio ad una serata spensierata con nuovi amici e discussioni multilingue.

QUARTO GIORNO
Dopo una visita mattutina nella splendida Playa de las Canteras, si va al palazzo con voglia di basket alla grande.
Il quarto giorno si apre con una sfida decisiva Messico – Angola , si presume per il 4 posto del girone. Questo vuol dire al 99,9% beccarsi agli ottavi Team USA che non sarà quello dei vari Lebron e Durant, ma gente che fa canestro e salta ce n’è. A prevalere la compagine messicana che, dopo un primo quarto in sofferenza, trova la solidità di Ayon sotto le plance e soprattutto le bombe di Hernandez (6 in tutta la gara) che aprono la via al successo 79-55 per gli uomini di coach Valdeolmillos.
C’è grande attesa per il match tra Australia e Lituania e i boomers rispondono presenti. Joe Ingles porta per mano i suoi compagni, Baynes e Dellavedova sono certezze e la Lituania di Seibutis (21 punti) cade amaramente. L’incertezza è grande, quindi questo successo australiano rimescola ancora tutto.
82-75 è il finale con coach Lemanis a sorridere per aver superato i favoriti per il primo posto e con i baltici traditi dal duo di play e da qualche incertezza difensiva di troppo.
Quando ti aspetti la rullata slovena contro la Sud Corea nella gara delle 19.00, scopri invece che gli asiatici tengon botta per due quarti e mezzo con il coloured TJ Moon a far una buona figura. La sconfitta è inevitabile, ma l’impegno è lodevole. Non saran fenomeni, ma si sbattono e meritano comunque l’applauso del buon pubblico sloveno.

QUINTO GIORNO
E’ il mio giorno dedicato alla cultura, alla scoperta della vecchia Las Palmas (Vegueta) con la sua Catedral de Santa Ana e con il Museo Canario.
Il vortice di partite permette comunque di gustare l’atmosfera di questa isola fantastica: alle 12.30 il Messico mette paura ad una Australia ormai Baynes dipendente. I liberi tradiscono i messicani, che arrivano sempre ad un passo ma non riescono mai a tornare a contatto. 62-70 il finale per il team dell’idolo locale (gioca con l’Herbalife Gran Canaria) Brad Newley, sempre di più lanciato nelle alte vette del girone.
Seconda partita avvincente, con la Slovenia a superare al fotofinish 93-87 la coriacea Angola. Il chirurgo Lorbek, Domen ovviamente, ne segna 17 agli angolani che trovano in Fortes e Moreira due pedine in crescita davvero esponenziale.
Non basta, ma ci han provato davvero. Nella passeggiata della gara conclusiva, la Lituania travolge la Sud Corea di 30 e per coach Kazlauskas c’è modo di dare spazio a tutti e di provare nuove soluzioni in cabina di regia in attesa dello scontro finale…quello dell’ultima gara con la Slovenia.
La serata prosegue nella Fan Zone tranquilla, tra una caña (birra alla spina) e l’altra, con le immagini di una Spagna straripante nel maxischermo, pronta davvero per puntare in alto nel Mondiale di casa.

SESTO GIORNO
E’ il giorno dei verdetti senza appello, della sconfitte e delle vittorie, delle lacrime e dei rimpianti. La sorpresa ci sta e da subito si capisce qualcosa: l’Australia fa di tutto diciamo per non vincere contro l’Angola. Ingles e Baynes a guardare, Dellavedova spiccioli e spazio alla gazzella Exum e Goulding. Risultato che la sconfitta è palese, Moreira sembra il gemello di Durant e ne fa 38 con 15 rimbalzi, e in zona mista c’è un fuggi fuggi generale degno di un terremoto giapponese. Emblematica la scena di Longley, vice di Lemanis che trascina via Exum incalzato di domande dai giornalisti. 83-91 per l’Angola, con la netta sensazione che la volontarietà della sconfitta australiana sia sin troppo evidente.
Ultimo passo poi il Messico alla caccia del 4° posto nel girone che vuol dire sfida affascinante agli USA negli ottavi. I messicani si impongono 87-71 con un Hernandez di ottimo livello accompagnato da Ramos e Cruz. Pubblico con sombrero gigante in visibilio..Ayon e compagni sono agli ottavi e quindi un risultato davvero storico.
Si arriva così all’ultimo e decisivo scontro, quello tra Lituania e Slovenia. In palio la testa del girone ma non solo quello. Il pubblico lituano, davvero il sesto uomo in campo per i baltici, trascina alla vittoria Valanciunas e compagni che minano la resistenza slovena nell’ultimo quarto. 2 miseri punti negli ultimi 10 minuti condannano la Slovenia al secondo posto, traditi dallo 0/5 da tre di Goran Dragic e dagli errori di Omic nell’ultimo periodo. 67-64 il finale….poco tempo per pensare al domani, per le recriminazioni slovene per la sconfitta “volontaria” degli australiani…via col trasferimento ed è già tempo di ottavi di finale a Barcellona. Adios Las Palmas…è stato un piacere….Alla prossima……

Luca Codato