All’Iradier Arena di Vitoria va in scena una sfida di assoluto prestigio, tra due delle squadre protagoniste in Europa negli ultimi anni, nonostante la partenza eccellenti registrate al Pireo.

Spanoulis apre le danze con il marchio di fabbrica, l’entrata al capolinea a velocità inarrivabile ai più. Reggie Williams si rende protagonista di un paio di canestri nei primissimi minuti, salvo poi perdere qualche pallone per la frenesia, e osservare dalla panchina tutto il resto della gara, apparentemente per scelta tecnica e non per guai di natura fisica. Antic e Keselj trovano il fondo della retina dalla grande distanza, mentre Prigioni e Teletovic sbagliano i loro primi tentativi in questo fondamentale. Ecco spiegato il primo mini-allungo ospite sul 6-11. Molto intrigante è il duello sotto le plance tra l’ex Fortitudo Papadopoulos e il prospetto del basket francese Seraphin: nel primo tempo è il centrone greco a spadroneggiare, ma nella ripresa, come vedremo il 22enne transalpino avrà modo di rifarsi. Nuovamente il duo Antic-Keselj porta l’Olympiacos sul 13-22 sulla sirena del primo quarto. Il -9 è quasi un affare per coach Ivanovic, visto lo 0/5 al tiro pesante dei suoi, contro il 56% abbondante dal campo degli avversari.

Papadopoulos, autore di una prova consistente ( eccezion fatta per l’imbarazzante 0/4 ai liberi con tanto di air ball) , dà continuità al parziale greco di 11-2 a cavallo dei due quarti. Il tentativo di fuga è rintuzzato dall’arresto e tiro di Heurtel e dal solito importantissimo San Emeterio, uomo tuttofare fedelissimo di Ivanovic (17-24). Una palla recuperata ben finalizzata ed una penetrazione di Pau Ribas riportano il Caja Laboral sul -4, ma Spanoulis ristabilisce le distanze con l’ultimo bersaglio del primo tempo (32-40).

La difesa del Caja Laboral rimane negli spogliatoi. Antic e Spanoulis la puniscono nei primi due possessi della ripresa, mentre Hines va con successo a rimbalzo in attacco: il computo dei rimbalzi offensivi in questo frangente è di 9-1 per i greci. Lucas, si iscrive alla partita con il comodo layup del 37-49, che coincide con il massimo vantaggio. Pau Ribas si conquista sul campo i suoi venti minuti di impiego nella serata in cui Prigioni per oltre 39 minuti è assente ingiustificato, e spara un’importantissima bomba per tenere a galla i suoi. Gli arbitri sanzionano ogni minimo contatto, tanto che dopo quattro minuti entrambe le squadre hanno esaurito il bonus. Teletovic, proprio come contro Cantù, decide che è giunto il momento di suonare la carica. Cercatissimo dai compagni si procura un gran numero di liberi, intervallati da un tiro da tre punti altamente spettacolare, con parabola altissima cadendo indietro. Un coast to coast indisturbato di Ribas manda su tutte le furie Ivkovic, e vale il -2 (54-56). L’Olympiacos esce bene dal timeout, con un tiro piedi per terra di Lucas che trova il fondo della retina. Ancora Teletovic dalla lunetta (13 punti per il bosniaco nel solo terzo periodo) riporta ad un possesso di svantaggio i baschi, ma Gecevicius gela il pubblico (60-66) con il piazzato dall’angolo che mette fine ad un movimentato terzo quarto.

L’intensità del Caja Laboral è quintuplicata rispetto alle prime fasi: ogni palla vagante termina nelle mani di quelli vestiti in rosso, e il dato dei rimbalzi offensivi, che avevamo lasciato sul 9-1 in favore degli ospiti, si aggiorna in un amen sul 9-8. Seraphin trova sei punti consecutivi per pareggiare (66-66), ma il primo sorpasso iberico è giusto che sia firmato da San Emeterio, che si è caricato la squadra nei momenti di maggiore difficoltà (70-68). L’Olympiacos non sfrutta al meglio un fallo antisportivo sanzionato a Bjelica; Seraphin, al contrario, trova il canestro in transizione condito dal quinto fallo di Keselj (77-72). Dopo le gite in lunetta di Spanoulis e Teletovic, Hines corregge a canestro un sottomano sbagliato da Lucas. L’unico errore della serata di San Emeterio, una palla accompagnata, rischia di essere pagato a carissimo prezzo, perché Spanoulis conclude un’azione confusa con una tripla incredibile con un secondo sul cronometro dei ventiquattro. L’overtime sembra cosa fatta.

Kevin Seraphin, colosso d'area del Caja Laboral

, però, rimasto silente per tutto l’arco della partita, spara il jumper dell’ 81-79 con 2” da giocare. È la dimostrazione di come un fuoriclasse possa rivelarsi match-winner anche nelle serate meno brillanti. I greci non riescono neppure ad arrivare al tiro della disperazione: il Caja Laboral resta imbattuto in questa Eurolega.

Caja Laboral – Olympiacos Pireo 81-79 (13-22; 19-18; 28-26; 21-13)

Caja Laboral: P.Ribas 9, P.Prigioni 3 (3 assist), R.Dorsey, M.Bjelica 6, K.Seraphin 15 (5 reb), F.San Emeterio 15, T.Heurtel 5, B.Oleson 2, M.Teletovic 20, U.Calbarro ne, N.Bjelica 2, R.Williams 4. All: D.Ivanovic

Olympiacos: K.Hines 14, K.Lucas 5, P.Antic 14, V.Spanoulis 19 (7 ast), M.Keselj 10, L.Papadopoulos 6 (8 reb), M.Gecevicius 7, G.Printezis 4, K.Papanikolaou, E.Mantzaris, D.Katsivelis. All: D.Ivkovic

 

Alessandro Germani