Poco dopo le ore diciassette, seduto in mezzo alle altre personalità dei diversi sponsor della New Basket Brindisi, il presidente Fernando Marino esordisce con la scaramantica constatazione che l’ultima volta che nella sala stampa del Palapentassuglia si era vista tanta gente ( ancora di più di quando venne presentato a stampa e tifosi sedici mesi fa l’attuale C.t. della nazionale e head coach di Cremona, Sacchetti n.d.r.) fu per la presentazione dell’indimenticato Pier Luigi – per tutti Piero- Bucchi. Il suo pensiero, nel suo intervento, è rivolto a una ricerca, che sta dando i suoi frutti, di estendere il brand del basket brindisino non soltanto alla provincia geografica, ma a tutta la regione, essendo motivo di grande prestigio sportivo, sebbene limitatamente alla pallacanestro. Quindi, un invito a superare le divergenze del territorio, lavorando maggiormente di squadra e credendo di più nella potenza che può scaturire da un consorzio.

Il vicepresidente Marinò sottolinea, prendendo parola, il medesimo concetto e sottolinea come le vicissitudini del passato sarebbero state un plausibilissimo motivo per abbandonare tutto, ma mai abbandonare la nave quando sta affondando!

Dopo che è il microfono è passato a tutti i rappresentanti delle agenzie e aziende che hanno acconsentito a investire nel basket brindisino ( dei cui nomi si rimanda alla seconda foto del servizio) per poi, finire, come momento clou, a Michele Funetta, di Happycasa, visibilmente contento e soddisfatto dell’accordo, a detta di Marino raggiunto in nemmeno una settimana, che ha voluto affermare che questo, per Brindisi, non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per un futuro radioso e, come poi sottolineato da Marinò, anche vincente, non volendo che Brindisi, anzi ormai Happycasa Brindisi, svolga un ruolo da sparring partner nel basket che conta.

Infine, il momento che tutti aspettavano. Un emozionato Marino invita a togliere il drappo che ancora celava le nuove divise della società. Salta all’occhio la presenza laterale di un cervo, poiché se si fa una ricerca in rete si può scoprire che Brindisi non prende il nome dal classico cin-cin, ma dal latino Brundisium, a sua volta dal greco Brentesion ha in sé il vocabolo messapico Brention, ossia cervo, la cui forma ricorda assai la configurazione del porto della città pugliese.

Divise di Giuri e Barber, vista posteriore

Il nome degli sponsor intervenuti all’evento. Da sinistra verso destra: Di Leo, Enel (restata come Gold Sponsor), Puglia Outlet Village, Secom, Happycasa, Canale 85, Soavegel, A2A, Primiceri e Zanzar System.