Il primo campionato italiano di Baskin si è concluso con la vittoria della squadra di Aosta. “Vittoria meritata perché ottenuta dalla squadra che ha giocato il baskin migliore“, è stata la dichiarazione a caldo di Antonio Bodini che, del Baskin, insieme a Fausto Cappellini, ne è stato il fondatore.
Antonio, soddisfatto della riuscita del primo campionato nazionale disputatosi a Cremona dieci giorni fa?
“Certamente! Meritata è stata anche l’attenzione che i media locali hanno riservato al Baskin e al suo evento più importante perché in questi due giorni sia il livello tecnico che quello organizzativo sono stati massimi”.
In questo modo si è potuta divulgare la straordinarietà di questo sport unico.
“Il pubblico presente, attratto anche dalla presentazione fatta dalla stampa e dalle televisioni locali, ha potuto gustare uno spettacolo che, sono sicuro, non si aspettava di vedere prima di varcare la soglia dei palazzetti delle due canottieri Baldesio e Bissolati sedi del torneo“.
Tutto ciò non è comunque avvenuto per caso.
“Il Comitato Centrale Nazionale Baskin ha preparato meticolosamente questa fase finale, insistendo continuamente sugli aspetti cruciali che sono propri del Baskin: la classificazione dei ruoli, l’interpretazione delle regole in fase di arbitraggio. Inoltre ha introdotto una modalità di intervento immediato a partita in corso, da parte della Commissione Tecnica che sovrintende le partite, che ha dato risultati molto positivi, anche se l’ideale sarebbe stato che la sua presenza fosse inutile perché i requisiti che il Regolamento del Baskin chiede alla classificazione dei ruoli erano già rispettati“.
Questo intenso e preciso lavoro necessitava di una cornice perfetta sul piano organizzativo per poter esprimere degnamente i valori in gioco.
“Così è stato e l’ organizzazione dettagliata e puntuale ha avvalorato tutti gli interventi fatti sotto il profilo tecnico”.
Ora a Campionato Nazionale terminato, quali saranno i prossimi obiettivi da conseguire?
“Intravedo su basi concrete la possibilità di ascesa ulteriore del Baskin che deve riuscire però a mantenere quella sua specificità che lo rende sport dalle caratteristiche uniche e per questo apprezzate da chi gioca e da chi guarda. E la sua specificità è questa : tutti hanno il diritto di potersi esprimere insieme, persone con e senza disabilità. Sono convinto che anche le Istituzioni sportive (quelle più innovative) apriranno le loro porte a un nuovo modo di concepire lo sport e la vita dando così l’avvio storico a un nuovo corso” .
Per ora ci si gode la soddisfazione della piena riuscita del primo campionato nazionale.
“Il senso di gratitudine è grande verso tutti quelli che hanno contribuito a dar voce al baskin prestando il proprio tempo e le proprie energie alla realizzazione di un sogno”.