Bruno Cerella, EA7 Olimpia Milano

Bruno Cerella, EA7 Olimpia Milano (Foto: Savino Paolella)

Davanti a un Forum semivuoto, ma caldo nel tifo, soprattutto nel secondo tempo, Milano fa il suo contro un avversario dal pedigree decisamente più basso. Quello che contava, per la squadra di coach Repesa, erano i due punti e quelli sono arrivati, ma al termine di una partita tutt’altro che esaltante. L’Olimpia gioca una gara tra luci e ombre e l’esempio lampante in questo senso è Milan Macvan letale nel primo tempo (11 punti) e quasi scomparso nella ripresa. Impossibile poi non parlare dei parziali importanti costruiti con fatica e poi sprecati nel giro di pochi minuti. Calzante a questo proprosito il 9-0 subito in avvio di secondo tempo, quando il Neptunas è riuscito a tornare sul 41 pari, costringendo Repesa a chiamare un timeout servito a poco, visto che i lituani hanno avuto anche il merito di mettere la testa avanti sul 44-46.

Per tutto il match, insomma, l’Olimpia, invece di accelerare e chiudere una pratica ampiamente alla portata, si è complicata la vita più del dovuto, giocando a tratti con sufficienza, anche in difesa dove troppo spesso Daniel Ewing (14, 5 rimbalzi e 4 assist) è stato libero di agire a suo piacimento in area, soprattutto nel primo tempo. Pesano anche i 15 punti concessi a Jerai Grant con 7/8 dal campo. Discorso simile per Siksnius, autore di 7 punti nel suo terzo quarto, il periodo peggiore per i padroni di casa, chiuso con un pesante 12-22 a favore degli ospiti e che dice molto sulle difficoltà, soprattutto in attacco, incontrate da Milano. Alla fine a salvare la baracca, nel finale, è Bruno Cerella (11), vero e proprio leader emotivo della squadra. Con quattro falli a carico, il numero 7 ha difeso forte, segnato 5 punti determinanti in un momento davvero dedicato per l’Olimpia, dando il via a quello che è diventato l’allungo decisivo,  per poi mettere una tripla nel finale: una giocata pesante che ha spento ogni velleità del Neptunas, ancora disperatamente attaccato alla partita.

Milano, dunque, dimostra ancora una volta di avere ancora molta strada da fare e di avere qualche limite di troppo: da un organico che non sembra all’altezza con gli ambiziosi obiettivi della società (mancano un centro di alto livello e un giocatore in grado di dare qualcosa in più in cabina di regia) ai pericolosi passaggi a vuoto che ogni tanto caratterizzano le sue partite e che rischiano di compromettere una stagione che potrebbe ancora regalare moltissime soddisfazioni. In questo contesto però, è impossibile dimenticare le tantissime assenze per infortunio che certamente hanno avuto un peso rilevante nella prestazione odierna della squadra biancorossa.

Dal nostro inviato al Forum di Assago Edoardo Lavezzari

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