Il momento dello scontro tra Wright e Gentile (Savino Paolella 2016)

Il momento dello scontro tra Wright e Gentile (Savino Paolella 2016)

EA7 MILANO

Mc Lean 6+ La migliore valutazione (23), doppia doppia da 12p+13r, ma la Gazzella Nera che volteggia sempre sotto le plance manca nei momenti topici. Non il solo, per carità..

Lafayette 5- Scialbo, sciapo, 1 su 6 dall’arco.. Non incide, non performa, non colpisce. Mica il solo, per carità..

Gentile 4/5 Anche prima di essere stato colpito duro da Wright, mentre faceva come sempre da ariete verso il canestro avversario, mette 6 punticini forzando parecchio, la meccanica di tiro dalla lunga è quella che i suoi devoti sanno essere imperfetta. Qualcuno rumoreggia, fa 3 su 11 dal campo, quanto meno soffre e cerca finché può di dare qualcosa. Ma ieri sera proprio non (si) poteva. Un’altra estromissione dolorosa, per il figlio di Nandokan, nel silenzio del Forum

Cerella Sv Pochi minuti, troppo pochi, anche per giudicarlo

Kalnietis 5- Doppia cifra ingannevole, in realtà dalle sue sapienti mani non si dipanano trame offensive valide. Cincia vo cercando…

Macvan 6 La prestazione offensiva è più che sufficiente, doppia cifra e 4 assist, ma in difesa i topi trentini ballano che è un piacere, e lui al pari degli altri resta interdetto

Sanders 5 10 punti macchiati da 5 falli commessi in pochi minuti, due fiammate dalla distanza, ma il vero Gesuita è di tutt’altra pasta..

Jenkins 5- Risulta abbia giocato 20 minuti, ma la dedizione difensiva non può salvarlo da una gara in cui finisce con una vistosa virgola

Barac 5 Parte con due morbide e felici conclusioni a canestro che scaldano il Forum, ma poi si esclissa: la stanchezza (nomen omen) prevale sullo spirito indomito

Krunoslav SIMON - foto Alessio Musolino 2016Simon 6- 14 punti appena rientrato dall’infortunio, la garra c’è tutta e come sempre, la lucidità meno. Cerca di gettare a mare l’acqua che affonda la barca, ma non serve

 

Jasmin Repesa 5 Non tanto per la conduzione tecnica, ma per essersi mostrato arrendevole, durante e dopo il match. Non è certo da lui

DOLOMITI TRENTO

Poeta 7.5 Peppe o Guastatore partecipa alla festa, mette 12 punti di esperienza e cazzimma, 5 su 5 ai liberi, condisce il ragù con 4 assist. Rinasce a 30 anni, nel freddo silente delle Dolomiti. E chi l’avrebbe mai detto. Ma mica è finita, adesso..

Pascolo 8+ Esemplare, maestoso, utile come una borraccia d’acqua fredda nel deserto, con le sue sterminate leve mette 17 punti, 7 rimbalzi e 25 di valutazione, secondo solo al mostruoso Sutton. Il brutto anatroccolo festeggia nella capitale del glamour e della moda (anche cestistica), roba da svegliarsi a forza di pizzicotti… Travolgente

Forray 7 10 punti, 4 rimbalzi e 3 recuperi: perfetto assemblaggio del playmaler ‘cooperativista’

Flaccadori 7 L’unico scugnizzo made in Trentino, figlio di cotanta e grande madre: il sangue si vede. 4 punti e 3 assistenze, come i giovani guappi che scorrazzano in motorino, nei vicoli attorno alle Vele

Sutton 9+ La perfezione, anche cestistica, non è di questa terra: ma questo lungo classe 1986, pescato clamorosamente bene dal sottobosco della D League e con un cursus honorum che non include certo Cska o Real, gioca una partita da leggenda. E’ ovunque, segna ovunque, fa valere il tonnellaggio in difesa, 20 punti e 34 di valutazione in 31 minuti. La perfezione non è di questa terra, però questo ci si avvicina assai

Lechatler 7+ L’emblema della vittoria: fuori Wright per 4 falli, riesce a giganteggiare- per 15 minuti- al cospetto di avversari ben più nobili. La classe operaia che va in paradiso

Wright 7+ Prima del quarto fallo  è quasi eccelso, mette un paio di siluri che sbriciolano la difesa armanina, poi esce ma il risultato non cambia. Cooperativo, pure lui

Buscaglia e Pascolo, eroi moderni

Buscaglia e Pascolo, eroi moderni

Maurizio Buscaglia 8.5  Adesso la parola finale non è un tabù: la Trento che ha messo in riga Reggio, Nanterre, il Pinar e una già squadra di Eurolega non PUO’ temere Strasburgo, e quanto meno parte senza timori reverenziali. Poi, nel caso, si vedrà. Merito di un grande allenatore, l’umbro che meglio si è integrato nel freddo Trentino, che nonostante un campionato scazonte trasforma l’Aquila nella più classica tra le Belle di Notte. La consacrazione viene dalle parole che il Vate Bianchini gli tributa a fine match

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