Unics Kazan- Valencia 73-85 (25-39)

 

Dall’inferno dell’andata, che sembrava parzialmente recuperato, Andrea Trinchieri non torna. Alza la coppa Valencia,  con pieno merito. I ragazzi di Perasovic, dopo i 35 minuti di corrida dell’andata, arrivano a Kazan con i bulbi oculari intrisi di sangue, e fanno a fettine l’inoffensiva e rinunciataria formazione di casa. Terza vittoria in 13 edizioni per la franchigia spagnola in Eurocup, un piccolo grande record: l’ultimo trionfo nella seconda competizione europa risaliva al 2010, il primo al 2003. Doellman è lo stesso inarrestabile fromboliere dell’andata, 26 punti e 34 di valutazione , Martinez (14)    e  Sato (9) lo spalleggiano egregiamente. Tra le file tartare è un soliloquio, peraltro improduttivo, di Goudelock    (22 punti)   e pochissimo altro (Vougioukas 19)-

Chi pensava che l’Unics sarebbe entrato in campo con un agonismo e una ferocia da gladiatori, per ribaltare il meno 13 dell’andata, si sbagliava di grosso. Kazan è la copia fedele del match giocato l’1 maggio, gioca con un attacco imbarazzante e confuso, ancora priva di un Kaimakoglou che obiettivamente- visti i risultati- si dimostra un elemento centrale per lo scacchiere di Andrea Trinchieri. Valencia aggredisce l’incontro infilando triple pesantissime, punendo troppo spesso  una difesa disattenta e vanesia. Un Kazan irriconoscibile, neppure lontano parente della formazione che ha dominato in Vtb league e ha banchettato per mesi in Eurocup, infliggendo passivi pesantissimi a formazioni tutt’altro che sprovviste di ‘allure’ cestistico. Ma va così, per l’allenatore filosofo Andrea Trinchieri ci sarà una spiegazione per il tunnel oscuro imboccato dai suoi ragazzi, che ‘ciccano’ due partite cruciali in fila. Una comprensibile, grande soddisfazione per coach Velimir Perasovic. Onore ai vincitori, onore a Valencia.

Niente da fare per Andrea Trinchieri, alla sua prima finale europea

Niente da fare per Andrea Trinchieri, alla sua prima finale europea

LA CRONACA

Pau Ribas gela l’arena tartara con due punti da sotto, subito  dopo la contesa, ma Vougioukas impatta su assist di Zisis. Kazan ha poco ritmo offensivo in avvio, Goudelock sparacchia dall’arco e replica l’avvio incolore di Valencia: 4-2 per Valencia dopo 4 minuti, partita stagnante e zeppa di errori in attacco. Sato trova due buoni punti in sospensione, Sokolov replica dalla lunetta (facendo 1 su 2) dopo un buon movimento in post basso. Anche Eidson s’aggiunge alla sagra degli errori dalla lunga distanza di Kazan, mentre Van Rossom non ‘cicca’ la tripla che porta Valencia sul 9-3 dopo 6 minuti: time out ‘psicologico’ per Andrea Trinchieri. Segna anche  due liberi Doellman, l’incubo dell’andata, mentre Goudelock continua il ‘ciapanò’ dell’Unics, imitato da Eidson che perde un pallone in modo alquanto goffo. Kazan, semplicemente, non c’è: Valencia arpiona rimbalzi offensivi a ripetizione, Dubljevic mette due comodi punti per il 13-3 di Valencia dopo 8 minuti.  E il solco, frattanto, si allarga. Goudelock interrompe il digiuno dalla lunetta, ma la difesa di Kazan va a farfalle e risulta inefficace. 3 punti consecutivi di Doellman, Valencia, Zisis sbaglia tiri che non fallirebbe neppure con una pistola puntata. Primo quarto surreale, commenta giustamente Pietro Scibetta di Eurosport: 16-4 per Valencia, buio pesto- e churchillianamente infernale- per l’Unics. Un gioco da tre punti di Zisis inaugura il secondo quarto, ma due triple consecutive  di Aguilar ricacciano indietro i padroni di casa a un siderale meno 16, che combinato al passivo dell’andata da meno 29: 23-7 al 13′. Anche Martinez ci prende gusto col tiro dai 6.75, due triple consecutive e 29-10 per gli spagnoli. Goudelock prova a tenere in piedi i suoi con tre liberi consecutivi, ma l’attacco di Kazan è in preda a un perenne stato confusionario. All’esatta metà del secondo quarto Valencia comanda facile, 29-14. Martinez infila persino una tripla da Globetrotters, il già freddino pubblico locale è caldo come un ghiacciolo e ammutolito. Ma due triple di Kazan, e Goudelock che suona la carica, riportano Kazan a meno 10 (24-34), Ci pensa tuttavia  Doellman, che  dimostra di avere la stoffa del campione segnando 5 punti in fila e spegnendo il  temporaneamente riacceso pubblico russo. A cavallo della sirena due conclusioni fallite di Kazan dall’arco, i primi 20 minuti si chiudono sul 39-25 per Valencia. Che sente la coppa, per davvero. L’agghiacciante 5 su 25 dal campo di Kazan la dice lunga. Lunghissima.

Nel terzo quarto  Sokolov arpione il rimbalzo in attacco e infila i primi due punti, ma Doelmann è una mitragliatrice senza pietà e ne mette altri 4 in fila: 43-27 dopo 2 minuti. Sato si accende e getta scompiglio nella malmessa difesa russa, 50-34 dopo 4 minuti del periodo ed ennesimo time out chiamato da Trinchieri. Goudelock, 17 punti in due quarti e mezzo, sembra essere l’unico in  grado di opporre resistenza al dominio valenciano, ma non basta: fallo antisportivo a metà del quarto alla guardia americana, Doellman continua a segnare persino dalla postazione degli hot dog: 26 punti per il lungo nato a Cincinnati, in-di-scu-ti-bil-men-te miglior giocatore,  62-43 al 27′ e partita virtualmente finita. Il terzo quarto si chiude 71-57 per Valencia. Ultimo quarto valido solo per gli almanacchi e gli amanti compulsivi delle statistiche, Aguilar mette in mostra una mano morbidissima, Van Rossom punisce dall’arco: 76-59 al 34′, mestissima uscita di scena di Kazan dalla competizione. Al banchetto partecipano anche Van Rossom e Lucic, estasi del cesto per gli spagnoli. Finisce 85-73, sarà una lunga notte quella di Valencia. Doellman, ovviamente,  viene premiato come Mvp della finale.

TABELLINI

Unics: McKee 5 , Zisis 5, Harangody 3, Veremennko 6, Vougioukas 11, Sokolov 7, Goudelock 22, Eidson 8, Kurbanov 6

Rim: 35 (Eidson e Kurbanov 8)   Ass: 13 (Eidson 4)

Valencia: Triguero , Ribas 2, Doelmann 26, Van Rossom 11, Sato 9, Lischuck 5,  Lucic 4 Dubjlevic 4, Martinez 14, Lafayette 2 , Aguilar 8

Rim: 31 (Sato 7) Ass: 17 (Lafayette 6)