Jonas Mattisseck, play/guardia 18enne dell’Alba Berlino (foto Emiliano Biscotti)

Per l’Italia non è certo stata fonte di grandi gioie in questa stagione, complice l’arrancante avvio di stagione di Brescia e Trento e l’ansia da ultimo quarto di Torino, ma l’Eurocup rimane la seconda coppa europea per club e, dal “restringimento” dell’Eurolega, una competizione capace di combinare basket di alto livello con il fascino di piccole realtà e giocatori emergenti. Dopo sette turni della prima fase, molto resta da decidere in particolare in due dei quattro gironi: ecco il punto della situazione, con uno sguardo ai singoli che si sono maggiormente distinti e ad alcuni astri nascenti della pallacanestro continentale.

L’Aquila si è alzata in volo troppo tardi (foto Pasquale Cotugno)

Girone A

Si è rivelato forse il gruppo più equilibrato dell’Eurocup: Ulm e Galatasaray non sono quelle di un paio d’anni fa, mentre le rampanti Monaco e Andorra proseguono il proprio processo di crescita a livello europeo e la Stella Rossa è sempre la Stella Rossa. In tutto questo c’è la matricola Brescia, teoricamente ancora in corsa per la qualificazione ma di fatto già fuori dai giochi, soprattutto perché finora non ha dato l’impressione di poter veramente ingranare. Si è sbloccato proprio grazie a Brescia – almeno in parte –  il Ratiopharm che, spinto dall’ex triestino Javonte Green (al momento miglior giocatore dell’Eurocup per valutazione con una media di 20,3), ha recuperato parte del terreno perduto e può ancora sognare la qualificazione, mentre veleggia verso il primo posto il Monaco di Kikanovic (15 punti di media), che dopo il colpo in trasferta di Belgrado ha di fronte a sé una strada più in discesa rispetto a serbi e iberici (scontro diretto in programma alla prossima giornata). La Leonessa può consolarsi con il suo ex pupillo Michele Vitali, che sta salendo di colpi (sia in coppa sia in ACB) e sembra poter diventare un punto di riferimento del Morabanc in particolare nei finali tirati.

 

Girone B

Piuttosto scontato, invece, il gruppo B: l’Alba dell’intramontabile Aíto è sembrato poter avere la meglio sulla Lokomotiv vincendo d’autorità a Krasnodar ma ora, falcidiato dagli infortuni (out praticamente tutte le guardie), rischia addirittura di vedersi scavalcare al secondo posto dal redivivo Cedevita dell’ex Caserta e Cremona Stipanovic, che in settimana ha sbancato Berlino nonostante la commovente prestazione dei rincalzi berlinesi (16 punti per il play 18enne Matisseck). Se farà il suo dovere in casa contro Limoges, il Tofas di Diante Garrett e Sammy Mejia (esempio di squadra priva di una logica tecnica ma abbastanza ricca di talento da poter vivacchiare a questi livelli) dovrebbe poter prendere il treno per le Top 16, mentre i francesi di Samardo Samuels dovrebbero passare a Berlino e battere la stessa Bursa per farcela. Fuori dai giochi il modesto Gdynia, scoraggiato anche da un calendario inizialmente proibitivo (in casa Loko e Cedevita inframezzata dalla trasferta a Bursa).

 

Girone C

Il timore che Trento non avesse avuto fortuna al sorteggio si è rivelato fondato, acuito dalle cattive condizioni psicofisiche palesate da Forray e compagni in questo avvio di stagione. Ora che persino il Partizan si è rilanciato con l’arrivo di Trinchieri, il cammino dei trentini appare ancor più in salita, tanto più che le flebili chance di qualificazione residue i ragazzi di coach Buscaglia dovranno giocarsele nelle trasferte di San Pietroburgo e Ankara. Se non altro la vittoria sul filo di lana contro il Villeurbanne, una delle squadre più complete dell’Eurocup assieme a Valencia, ha riaperto i giochi del girone permettendo ai taronja di riagganciare il primo posto. L’impressione è che le sfide della prossima settimana saranno decisive: se Dubljevic e soci non si faranno intimidire dal Pionir, la testa del girone sarà loro, mentre i francesi dovranno difendere la seconda piazza vincendo nella “tana” di almeno una delle inseguitrici. E c’è da star certi che il bomber Sergey Karasev (ala dello Zenit attualmente top-scorer della competizione con quasi 20 punti di media), ispirato dagli assist (7 di media) del solito genio e sregolatezza Brandon Jennings, farà il possibile per evitarlo.

 

Europa avara di gioie per Larry Brown e i suoi (foto Fotoracconti.it-Norberto Maccagno)

Girone D

La caratura quasi da Eurolega di Malaga e Kazan, unita al balbettante cammino del Rytas e all’inconcludenza di Torino, hanno polarizzato il gruppo D, di fatto già deciso (eccetto per l’ordine delle prime quattro) a tre giornate dalla fine. I montenegrini del Morar Bar, infatti, avrebbero teoricamente una chance di soffiare il quarto posto ai lituani della promessa Deividas Sirvydis (sempre in quintetto con oltre 7 punti a partita e il 53% da tre a 18 anni), ma il fatto che la sfida decisiva, all’ultima giornata, sia a Vilnius lascia poche speranze a Lukovic e compagni. Difficilmente perderà la terza piazza Francoforte, che dopo gli “scalpi” in trasferta sul Baltico e sotto la Mole può mettersi al sicuro battendo proprio i lituani nel prossimo turno. Le fortune dei tedeschi hanno il nome e il cognome di Erik Murphy (quasi 17 punti di media con uno spaventoso 70% da tre), ma anche la “bandiera” Quantez Robertson (addirittura alla decima stagione agli Skyliners) è stata molto preziosa con il suo gioco totale (circa 7 punti, 6 rimbalzi, 5 assist e 2,4 rubate di media). Inutile dire che il match più atteso sarà quello di Kazan tra Unics e Unicaja: Trent Lockett e compagni dovranno cercare di sfruttare il fattore campo ribaltando il -2 dell’andata per evitare che l’insidiosa trasferta di Francoforte diventi decisiva.