Adrien Moerman, grande presenza per il Banvit (Claudio Grassi © All rights reserved)

Adrien Moerman, grande presenza per il Banvit
(Claudio Grassi © All rights reserved)

ASSAGO – 40 minuti sudati, 40 minuti sofferti come poche volte è successo in questa stagione. Chiaro che l’importanza della posta in palio ha fatto sì che la tensione e il nervosismo la facessero da padroni, ma l’approccio iniziale dell’Olimpia ha lasciato ampiamente a desiderare per due quarti buoni. Sarebbe tanto inutile quanto sbagliato pensare che Milano non stia puntando seriamente alla vittoria finale. Obiettivo raggiungibile e che porterebbe grandi soddisfazioni alla società, dopo la brutta annata che ha preceduto l’era Repesa. I mezzi ci sono, le motivazioni anche. Mettere nero su bianco tutto ciò è impresa assai ardua ma, ovviamente, le situazioni in cui l’obiettivo non è cosa quasi scontata sono più stimolanti. Un roster ritrovato, una panchina lunga e di qualità, a fronte di un inizio di stagione dove gli infortuni e la forma fisica tutto tranne che ottimale hanno piegato in due la squadra.

Oliver Lafayette, sempre pericoloso dalla lunga (Claudio Grassi © All rights reserved)

Oliver Lafayette, sempre pericoloso dalla lunga
(Claudio Grassi © All rights reserved)

Ora manca solo capitan Gentile all’appello e non stiamo parlando di un assente qualunque , bensì di quello che rappresenta in parte il volto di questa società da qualche anno a questa parte. Non è la cosa più facile del mondo, a detta di molti, reinserire Alessandro Gentile nelle rotazioni di Repesa, ma ci stiamo pur sempre riferendo ad un giocatore dalle capacità notevolissime, dotato di un fisico straripante e di una tecnica eccellente. Sbagliato ridurre la figura del figlio di Nando a queste due sole considerazioni, perché ci sarebbe da dire molto altro su di lui e sull’impatto che può avere per Milano, ma sarebbe anche errato non porsi l’interrogativo. Con questa squadra e queste ambizioni, il ritorno in campo del numero 5 biancorosso dovrebbe aumentare ancora di più le possibilità di un finale di stagione col sorriso, viste soprattutto la sua voglia di tornare ai vertici e la volontà di coach Repesa nell’utilizzarlo con grande sapienza.

Altra buona prova per Rakim Sanders, autore di 12 punti (Claudio Grassi © All rights reserved)

Altra buona prova per Rakim Sanders, autore di 12 punti
(Claudio Grassi © All rights reserved)

Il Banvit ci ha provato, con tutte le sue forze, per 80 minuti. Arrivando con uno svantaggio di 3 punti e il fattore campo a sfavore, c’è da dire che l’approccio è stato più che buono nei minuti iniziali. Una partita indirizzata verso un punto ben preciso, con un’idea ben precisa, ovvero metterla sul fisico e sul nervosismo. Missione compiuta per buona parte della gara, ma la discrepanza tra i valori di Milano e quelli dei turchi è uscita con il passare dei minuti, in una serata dove Kruno Simon non ha brillato come suo solito e dove la sufficienza nell’eseguire ha condannato gli uomini di Repesa a bruschi parziali nei primi 20’.
Una battaglia a rimbalzo che è stata una delle chiavi di lettura e uno scontro nella statistica delle palle perse che la dice lunga su quanto fossero sentiti questi quaranta minuti. Nel Banvit, la presenza di Moerman è stata fondamentale per almeno metà gara, come sono stati fondamentali, e lo dicevamo poco fa, i 17 rimbalzi catturati in attacco dalla squadra di Ernak. Come sempre, la prova di Courtney Fortson è stata l’emblema della contraddizione, mettendo a referto 10 punti, 9 rimbalzi, 7 assist, ma addirittura 8 palle perse. Riesce costantemente a fare tutto e il contrario di tutto, costringendo in diverse situazioni l’attacco dei suoi a mostrare una rara confusione. Buona la partenza di A.J. Slaughter, ma nel momento in cui la precisione dalla lunga l’ha abbandonato, lì sono cominciati i suoi problemi, soprattutto nella metà campo difensiva.

Jamel McLean a rimbalzo, una delle specialità della casa per l'ex Alba Berlino (Claudio Grassi © All rights reserved)

Jamel McLean a rimbalzo, una delle specialità della casa per l’ex Alba Berlino
(Claudio Grassi © All rights reserved)

Prestazione estremamente solida di Jamel McLean, uno che questa competizione vuole vincerla a tutti i costi e fare il pieno di trofei. Un 25 di valutazione che la dice lunga sulla sua capacità nel salire di livello quando il gioco si fa duro. Quando Lafayette riuscirà a limare gli aspetti del suo gioco che gli impediscono di fare il salto, allora sì che diventerà una minaccia costante per le squadre avversarie, ma già contro il Banvit ha dimostrato quanto può essere temibile come attaccante e attento come difensore. Buone prove di completezza per Cinciarini e Sanders, con il primo che sembra aver trovato la sua dimensione e il secondo che mostra sprazzi di pallacanestro in cui mescola fisicità e tecnica come sono in grado di fare in pochi.
Contava portare a casa il risultato, apparendo anche brutti per buona parte del match, per acciuffare una qualificazione che li vedrà contrapporsi alla Trento di Maurizio Buscaglia, il 15 ed il 23 di marzo. Un’italiana sarà di sicuro alle semifinali, ma rimane il dispiacere nel veder affrontarsi proprio le uniche due squadre rimaste rappresentanti il Bel Paese.

 

La sala stampa