Logo_EurocupASSAGO – Partita dall’importanza cruciale, per vendicare la sconfitta dell’andata rimediata a Berlino e per scrollarsi di dosso la caduta contro Avellino. Sconfitta che ha segnato la fine della striscia di vittorie interne in regular season, mettendo il punto a quota 41.

Partenza tutt’altro che esaltante e, come ricorderà Repesa in salta stampa, la mente che ritorna a quanto accaduto domenica in campionato. Milano ha pagato la fisicità dell’Alba nei primi minuti di gioco, per poi cominciare a gestire la partita in maniera migliore nella seconda frazione di gioco. Fondamentale l’innesto di Rakim Sanders, con due soli allenamenti insieme alla squadra: il suo impatto è notevole, sia nell’attaccare il canestro dal palleggio, sia nel colpire dalla distanza. Fisicamente riesce a tenere qualsiasi tipo di avversario, ma c’è ancora molto da lavorare per incrementare il feeling con i compagni e per migliorare la forma fisica del singolo. Efficace anche la prestazione di Mantas Kalnietis, nonostante il minutaggio non esaltante e i numeri. Il suo impatto, soprattutto in difesa, sta sempre più convincendo coach Repesa nel concedergli minuti extra e non dovrebbe tardare il momento in cui il suo impiego e quello di Cinciarini potrebbero equivalere.
Il trio Loncar-King-Cherry crea tanti problemi alla difesa di Milano, soprattutto se si pensa che nel primo quarto l’Olimpia ha subito ben 29 punti, onestamente troppi per una squadra che vuole arrivare fino in fondo all’interno di questa competizione. La capacità di Loncar nel ricevere la palla vicino a canestro ha fatto a fettine la difesa dei padroni di casa in diverse situazioni, come i tiri dalla lunga di King. Prestazione balistica perfetta per Will Cherry, mentre Lowery ha messo in difficoltà Milano con il suo gioco dinamico vicino e lontano dal canestro.

(Foto Savino PAOLELLA 2015)

Krunoslav Simon, autentico trascinatore di Milano (foto Savino Paolella 2015)

Se bisogna trovare un autentico leader in questa gara, il pensiero deve andare per forza in direzione Kruno Simon. 28 punti in 28 minuti, a cui aggiunge 6 rimbalzi, 2 assist e un recupero, per un totale di 32 come valutazione. Nei primi minuti coach Repesa ha temuto per la sua difesa, non ritenuta all’altezza del giocatore che spesso si dimostra, ma con il passare dei minuti l’atteggiamento è cambiato, divenendo il dominatore mentale della partita. Segna in tutti i modi e non si risparmia mai e, dato non secondario, tira con percentuali molto alte.
Non sarà facilissimo per Jasmin Repesa operare scelte ottimali a livello di quintetti e di minutaggio nelle settimane a venire, mettendo in conto il rientro di Gentile e l’innesto di Batista, ma di certo si tratta di una prospettiva migliore se la si mette a confronto con uno scenario costellato da infortuni e panchine corte.
Faticoso l’inizio di Stanko Barac, troppe volte disattento e poco reattivo in difesa, ma col passare dei minuti acquisisce fiducia e non sfigura. Diverso il discorso per Lafayette, bravo a colpire dalla distanza e a mettere sul piatto tanti elementi utili per rendere completa la sua prestazione. I 4 assist e le 4 recuperate, oltre ai 10 punti messi a segno, si sono dimostrati molto importanti per il buon esito del match e la possibilità di impiegarlo sia nella posizione di playmaker che in quella di guardia aumenta le opzioni a disposizione del coach croato.

Primo posto in automatico per l’Olimpia Milano e l’impressione che questa squadra stia mettendo al loro posto i diversi pezzi del puzzle. Tra campionato, Final Eight di Coppa Italia ed Eurocup, gli obiettivi e le ambizioni non mancheranno. Starà alla squadra e alla guida di coach Repesa dimostrare fino a dove potranno spingersi le scarpette rosse, dopo la prematura eliminazione dall’Eurolega.