Umana Reyer Venezia-Movistar Estudiantes 92-91

Vittoria inutile per la Reyer Venezia bella a metà che deve mangiarsi le mani per aver buttato via una qualificazione che, dopo la buona partenza nel girone, sembrava ampiamente alla portata. Ridursi all’ultima partita e senza essere padroni del proprio destino non è mai semplice, gli uomini di De Raffaele hanno provato a scacciare la tensione giocando 18′ di grande intensità e poi sono stati bravi a reagire alla grande rimonta dell’Estudiantes, portando a casa una vittoria comunque inutile, visto il risultato maturato nel finale ad Atene. Venezia parte forte guidata dai 10 punti di Bramos mentre l’Estudiantes vive sui viaggi in lunetta con i soli Suton e Landesberg a vedere il canestro. L’ingresso di Daye (7 punti in 3′) dà una spinta in più alla Reyer capace di segnare 32 punti tirando 12/16 e di chiudere sul +13 il primo quarto. Se poi Venezia inizia a segnare da fuori (6/8 nel secondo quarto) per l’Estudiantes sono dolori ed in un amen la squadra di De Raffaele tocca il +23 in avvio di secondo quarto con Johnson torrido (11 punti e 3/3 da 3 punti). Ovviamente l’Estudiantes non ha vinto per sbaglio 4 delle ultime 5 gare in Champions e grazie alle giocate di Hakanson ed al tiro da fuori mette assieme un parziale di 23-11 per rientrare negli spogliatoi sul -11. L’inerzia è cambiata, con Landesberg che ricomincia a fare canestro e spinge i compagni sul -1 con un parziale di 19-9 in 5′. Venezia invece non segna più mentre ancora Landesberg regala il primo vantaggio all’Estudiantes. De Raffaele nel momento peggiore trova qualcosa da tutti i giocatori, in particolare da De Nicolao che mette due triple per portare Venezia sul +2 all’ultima pausa. L’ultimo quarto si gioca sul filo dei nervi con Venezia che tende un orecchio anche ad Atene ma nel frattempo le polveri degli uomini di De Raffaele iniziano a bagnarsi (1/7 da 3, dopo il 12/17 dei primi 30′) mentre l’Estudiantes inizia ad attaccare il ferro con decisione e Brown spinge i suoi sul +3. Bramos prova a caricarsi la squadra sulle spalle ma dall’altra parte risponde Hakanson (14 punti con 4/5 da 3) con la tensione che sale e fa aumentare gli errori tanto che Venezia resta inchiodata per oltre 2′ sul -2, fino ad una bella giocata di Watt che impatta e poi Bramos prima fa una gran giocata difensiva e poi mette la tripla del nuovo +3 Venezia. Intanto però l’AEK rimonta Bayreuth e vince nel finale con due triple incredibili di Vasilopoulos e Sakota e cosi il 2/2 di Cook, per il definitivo 92-91 che avrebbe comunque condannato Venezia visto il successo dello Strasburgo, fa meno male.

MHP Ludwigsburg-SikeliArchivi Capo d’Orlando 86-61

Finisce con un’altra larga sconfitta la prima campagna europea della storia di Capo d’Orlando, che saluta la Champions League con uno score di due vittorie e dodici ko cadendo anche in casa del Ludwigsburg. Con coach Di Carlo che deve fare a meno sia di Maynor (infortunato con Milano) che di Atsur (in permesso per la nascita del figlio), la squadra siciliana tiene il passo della terza forza del campionato tedesco per dodici minuti con le iniziative di Ikovlev, Faust e Delas, per poi sciogliersi come neve al sole al cospetto dei padroni di casa. Ihring e Faust dimostrano di non essere dei grandi trattatori di palla (11 perse in 20’ per Capo) ed il Ludwigsburg bombarda da tre punti con Cook (13 dei suoi 26 punti arrivano nel secondo quarto) e Walkup (20), toccando il +20 nel punteggio…e anche nei tiri (43 a 24 all’intervallo). Capo d’Orlando vivacchia e gioca per l’onore nel secondo tempo, con i padroni di casa che non hanno problemi a gestire il risultato tenendo testa agli sterili tentativi di Ikovlev (15) e Campani (12).

(a cura di Fabrizio Quattrini e Alessandro Aita)