Dal nostro inviato

Khimki – Valencia Basket 77-68

Caner-Medley non è bastato a Valencia

MOSCA – E’ il momento della finalissima, Khimki riceve il Valencia in una sfida ricca di colori. Quello gialloblu domina con i tifosi di casa abbigliati con un mix stravangante: look da pirati postmoderni ed una serie infinita di “coscritti” nemmeno ventenni che sembrano usciti da una caserma. L’arancione valenciano è tutt’altro che marginale, i supporters spagnoli occupano il lato opposto della stessa tribuna con i russi, con ampi segnali di reciproca sportività. In campo anche l’unico “baluardo” azzurro con Guerrino Cerebuch che dirige con il francese Viator ed il greco Christodoulou. A bordo campo impreziosisce il parterre Andrei Kirilenko che segue i “rivali” moscoviti proprio di fronte alla panchina di Khimki. L’inizio è rappresentato tutto dal duello rusticano tra Lončar e Lishchuk, il croato cerca con insistenza la linea di fondo senza troppa fortuna. In difesa però i padroni di casa mordono con rabbia ed il Valencia, come previsto, soffre l’intensità dei gialloblu, 7-2 dopo una tripla di Vyaltsev. Stefan Marković è in totale apnea e coach Perasović getta subito nella mischia De Colo, ci vuole una tripla dall’angolo di Rafa Martínez per far trovare la parità agli ospiti 11-11 a 4 dal termine del primo quarto. Coach Kurtinaitis sceglie invece di mettere subito tanta pressione e fisicità contro Valencia e fa ampio uso della sua panchina lasciando riposare l’eroe della semifinale Fridzon. Quando riappare finalmente il vero quintetto gialloblu la gara sale ancora di intensità, a Kelati risponde subito Pietrus, 16-15 per Planinić e compagni dopo 10 minuti di gioco. Non diminuisce l’aggressività del Khimki in apertura di seconda frazione, fatica su ogni possesso Valencia e deve affidarsi alla potenza in vernice di Faverani, 22-19. Chris Quinn e Planinić hanno il controllo delle operazioni, il croato è l’uomo del primo vero vantaggio dei russi, 28-19. Marković è un fantasma e De Colo deve aggrapparsi a Lishchuk per far tornare il sorriso agli attoniti tifosi spagnoli, 28-23 a 5 minuti dalla pausa lunga. Kurtinaitis pesca il super jolly Pushkov che infiamma il palazzo con una schiacciata in contropiede ed imitato da Zhukanenko che sfrutta l’ennesimo errore di Marković, 32-26. Planinić domina gli ultimi possessi prima dell’intervallo, il miracolo dai 20 mettri di Caner-Medley viene giustamente annullato da Cerebuch perchè partito dopo la sirena, 39-32.

Lončar fattore decisivo

Coach Perasović prova a strigliare i suoi durante il riposo ed i tifosi spagnoli non fanno mancare calore ed incoraggiamento. L’inizio però è tutt’altro che confortante per i valenciani, Planinic è imprendibile e Khimki è ad un passo dalla doppia cifra di vantaggio, 41-32.  Claver e De Colo sono l’eleganza del nulla, il francese spende un rivedibile terzo fallo, il cuore di Lishchuk è l’anima che tiene Valencia nella partita, 40-43. I russi decidono misteriosamente di spegnere la luce, Planinic sembra la pallida copia del giocatore ammirato nei primi 25 minuti, Lishchuk mette anche la firma di un incredibile sorpsasso, 43-44. Con Quinn in campo i padroni di casa tornano a cambiare marcia, l’ex Heat innesca Lončar ed il controbreak è servito, 50-45. Un lampo di Caner-Medley ed un canestro sulla sirena di terzo quarto di Kelati pescato con un passaggio baseball da Fridzon fissano il parziale della penultima sirena, 52-50. Khimki sembra avere più energie e voglia di vincere, pasticcia e non poco l’attacco spagnolo con Marković che “scarica” per Viador, i gialloblu incassano con moneta sonante, Monya per il 58-53. Planinic esce di scena per un orrido back to back di falli, De Colo e Caner-Medley riaccendono la curva arancione, 64-63 a 3.20 dal termine. Ancora Quinn e Lončar sono l’architrave con cui Khimki reagisce, un recupero ed un canestro del croato e 4 liberi del gelido prodotto da Notre Dame danno ai padroni di casa il break che esalta i tifosi gialloblu, 73-66 con 53 secondi sul cronometro. Valencia cede di schianto tradita da un De Colo inguardabile, non basta un secondo tempo super di Caner-Medley. Trionfo moscovita che diventa ancora più ampio quando Pietrus, che subisce un evidente fallo ignorato, innesca una violenta polemica con l’arbitro Christodoulou. Il finale è una festa per i tifosi di casa che all’urlo di “Khimki! Khimki!” riassaporano il successo in Eurocup ed intascano il passaporto per l’Eurolega 2012-13.

MVP – Chris Quinn e Krešimir Lončar: dopo il minuto di follia di Planinic, il migliore nella prima frazione che incassa un ingiustificato premio di MVP, che esce per 5 falli sono l’americano ed il croato ad issarsi sulle spalle la squadra. Il play ex Heat gestisce con sapienza gli ultimi possessi ed è perfetto dalla linea, il centro di Khimki per tutta la gara assicura sostanza e presenza costante sotto canestro soprattutto come terminale offensivo.

Il Peggiore –  Nando De Colo: nella lunga fila di assenti di Valencia il premio di peggior protagonista spetta al francese. L’ex Cholet spara a vuoto per tutto il match ma soprattutto spende spesso e male i suoi falli non dando mai la sensazione di essere nella gara, dominato prima da Planinić e poi da Quinn.