Simone Pianigiani (foto Brandolini)

Appena 48 ore per pensare a qualche correttivo da apportare in gara 4, una sfida che vale una stagione. Una di quelle da dentro o fuori, O per dirla all’americana, un ‘Do or die game‘. Per restare in vita Siena deve fare un extrasforzo, perché l’Olympiacos è forte, in fiducia, ma soprattutto ha meno acciacchi, quelli che più di ogni altra cosa stanno condizionando il rendimento della Mps.
‘Sappiamo di essere contati – ammette il coach – perché alla problematica inguinale di Moss, si è aggiunto il problema alla mano di Thornton. Due giocatori troppo importanti per noi, e senza i quali forse oggi non saremmo neppure qui a giocarcela, perché la loro fisicità sugli estemi è stata una delle chiavi nelle nostre Top 16. A questi vanno aggiunti gli acciacchi dei lunghi. Nonostante tutto dobbiamo partire dal presupposto che c’è una partita da giocare, che questa squadra ha dimostrato più volte di saper reagire e che questo è uno dei motivi per cui siamo qui.’
Orgoglio e sacrificio sono certamente due parole chiave per la Mps che stasera è attesa ad un’altra battaglia, contro una squadra che nelle tre partite ha dimostrato di averne di più in termini di energia e fisicità. ‘Tecnicamente dobbiamo fare molto di più – continua Pianigiani – perché loro ci picchiano (in senso sportivo) in ogni zona del campo. Per questo dobbiamo cercare di aggirarli muovendo la palla. Sappiamo che non è facile, ma dobbiamo avere questo tipo di prospettiva e di idea, con assoluta serenità e l’orgoglio di essere dove siamo nonostante tutti i problemi e contro una squadra che in questo momento è più lunga e più pronta di noi.’ Un fattore importante è rappresentato certamente dai rimbalzi, che ancora una volta hanno visto l’Olympiacos prevalere molto nettamente. Ma anche l’attacco, che non sempre è stato impeccabile da un punto di vista di esecuzione. ‘Il fatto di esserci allenati poco a causa degli acciacchi che abbiamo avuto non deve rappresentare un alibi, anche se alla luce di questo ci può stare qualche difficoltà in più dal punto di vista dell’esecuzione. Ma non dobbiamo deprimerci. Ieri invece, nei momenti di difficoltà, abbiamo un po’ esitato.’


Corriere di Siena