Micov, top scorer della Bennet contro il Maccabi (foto euroleague.net)

UPS

Bennet Cantù – Con la testa sgombra, al contrario a quanto pare in campionato dove i risultati non sempre conciliano il buon gioco espresso, la Bennet sta dando un significato alle proprie Top16. In analisi del gironcino coach Trinchieri aveva dichiarato che la sua creatura entrava nella seconda fase della massima competizione europea con un 1% di probabilità di qualificazione. Ora Cantù veleggia al secondo posto, punita solo a Barcellona al termine di un’altra grande gara, e si giocherà tutto nelle prossime due gare (a Tel-Aviv ed in casa col Barça). Se i brianzoli sono diventati un puntino sulla cartina dell’Eurolega di questa stagione lo devono ad un tuttofare di due metri che a Vitoria hanno scartato troppo in fretta e che risponde al nome di Vlado Micov ed anche, se non soprattutto, alle giocate di un ragazzino di 37 anni che la mette volentieri da lontano conosciuto ovunque come “Il Baso”.

Montepaschi Siena – Altra campale campagna iberica per Simone Pianigiani ed i suoi. A Malaga la festa è iniziata con l’ingresso in campo di “Lazzaro” Lavrinovic (6/8 da 3pt dopo il ritorno in campo contro il 29% della prima fase) ed è proseguita nella ripresa, quando David Moss ha smesso i panni della sentinella difensiva per infilarsi nei panni dello scorer, andando a ritoccare i suoi massimi in punti (20), rimbalzi (7) e valutazione (20). Ed ora la via per i playoff si fa in discesa per i toscani, con due gare su tre tra le mura amiche del PalaEstra e con ampi scarti da poter amministrare (+14 Bilbao, +19 Real e +23 Malaga) ed il primo posto nel Gruppo F ad un passo.

Henry Domercant, Mvp del mese di Gennaio, leader dell’Unics Kazan (foto euroleague.net)

Unics Kazan – I tartari sono ad un passo da una storica qualificazione ai quarti di finale. Tenendo Milano a soli 44 punti gli uomini di coach Evgeny Pashutin hanno dimostrato di essere capaci di stringere le proprie maglie difensive anche contro avversari dal, almeno presunto, pedigree. Già Lubiana (51) e Prokom (41), senza dubbio le due peggiori formazioni di questa edizione dell’Eurolega, erano state domate con la clava dai biancoverdi russi. Ora non sappiamo se questo sia più un merito di Kazan o un demerito di Milano, ma fatto è che con una vittoria a Milano arriverebbe anche la matematica a premiare le finquì perfette Top16 di Domercant e compagni.

Sergio Rodriguez – Per essere uno dei predestinati della seconda generazione d’oro spagnola – Mvp dell’Europeo Under 18 nel 2004, anno in cui disputò anche l’Hoop Summit – Sergio lasciò il suo Estudiantes per inseguire il sogno Nba dopo la chiamata di Portland dopo la chiamata al numero 27 da Phoenix nel Draft del 2006. Quattro anni negli States tra Blazers, Sacramento e New York, con un massimo di 7.4 punti e 3.4 assist nell’ultima parte del 2010 proprio nella Grande Mela, prima di fare ritorno a Madrid, questa volta nella sponda nobile del Real. Lo scorso anno Rodriguez, complice anche il processo di riadattamento al basket europeo, non aveva affatto brillato ed in molti avevano visto nel suo triennale da 1.5 milioni di euro annui una gaffe da parte delle Merengues. Invece oggi “El Chacho” guida la classifica degli assist con 5.5 passaggi smarcanti ad incontro ed è reduce dal perfect game contro Bilbao con 20 punti e 7 assist e nessun errore al tiro (3/3 da 2pt e 3/3 da 3pt).

CSKA – Possiamo non menzionare l’ennesima vittoria, la numero 14, di Kirilenko e soci? Contro il Galatasaray il migliore è stato il serbo Nenad Krstic (20 punti e 9 rimbalzi per 31 di valutazione in appena 23 minuti), non una novità considerando che il centro lo scorso anno ai Celtics guida la graduatoria della valutazione con 22 di media.

DOWNS

Con l’arrivo a Milano Sergio Scariolo pare aver perso il tocco magico maturato alla guida della Super Spagna (foto blog.panorama.it)

EA7 Armani Milano – Cos’altro dire. Il -15 sofferto a Kazan, con la miseria di 44 punti a segno, già di per se sono accusa e sentenza per una formazione costruita a suon di soldoni (15 i milioni di euro di budget) e ritoccata in corsa con un ulteriore sforzo da parte di una proprietà che meriterebbe essere ripagata con ben altri impegno e risultati. Volendo mettere il dito nella piaga non vanno assolutamente bene il 5/24 con cui i meneghini hanno preso a sassate il ferro dell’Unics per i primi sedici minuti (32-12 il parziale), come non ci piace il modo con cui coach Scariolo vuol far finta di niente davanti alla stampa. E c’è anche chi inizia a sostenere che il Pat Riley di Brescia non sia più capace di allenare formazioni “umane” (già al Khimky fallì miseramente) dopo essersi fatto la bocca dolce guidando la fuoriserie Spagna!

Anadolu Efes – Altro allenatore sotto accusa è Ufuk Sarica. Il suo Anadolu Efes è reduce da una doppia sconfitta che porta un catastrofico -46 nelle casse della differenza canestri. Passi per la debacle accusata a Mosca contro il Cska assoluto favorito alla vittoria finale della competizione, ma al Pireo in molti si aspettavano un risultato assai diverso. Invece Vujacic e compagni, dopo aver retto bene il colpo per tre quarti contro un Olympiacos tutt’altro che trascindentale, nell’ultimo periodo ha subito un 30-12 che grida anche di cattiva gestione da parte di Sarica. Se da una parte la sfortuna, crociato rotto nel pre-Europeo per Gonlum, e le discutibili scelte sul mercato, Ilyasova con contratto Nba, hanno tolto ai birrai l’alter ego di Savanovic nel ruolo di quattro, la poca elasticità tattica dell’ex guardia sta spremendo oltre il dovuto il serbo ex Valencia, stremato da un duplice impegno che negli ultimi quaranta giorni lo vede in campo oltre 26′ in campionato e addirittura 35′ in Eurolega. Inutile dire che, con 4 punti e 2/9 dal campo per -3 di valutazione, Savanovic è stato il peggiore dei suoi.