La festa della Montepaschi a Madrid (foto euroleague.net)

UPS

MONTEPASCHI SIENA – Che le energie a disposizione della truppa di Pianigiani fossero tornate ad abbondare si era già visto nell’ultima di campionato contro Teramo, ma il modo con cui è arrivata la vittoria sul Real Madrid, avversaria designata per la corsa al primo posto del Gruppo F, ha scosso il resto della concorrenza. Per dirla come piacerebbe venisse letta dal CT della nostra Nazionale, se la prima della Serie A va a dare 20 punti sul campo della prima dell’ACB, restiamo sempre convinti che in Spagna ci sia il campionato più difficile d’Europa? Senza perderci in analisi a largo spettro ci piace però analizzare come Siena ha preparato le prime due uscite delle Top16: contro Bilbao, milglior percentuale da due punti di tutto il torneo col 58%, ha tenuto gli avversari al 39% da due; contro il Real, miglior attacco di tutta l’EL con oltre 87 punti di media che diventavano addirittura 94.2 nelle gare interne, ha tenuto l’attacco di Laso a soli 69 punti. Vien da se elogiare le prove offensive del supersonico McCalebb, al massimo in carriera per punti (25) e valutazione (36), e del miracolato Ksistof Lavrinovic (4/6 da 3pt dopo 2 mesi di assenza), ma la vera anima dei Campioni d’Italia è nella propria metà campo.

UNICS KAZAN – Mamma li Tartari! I russi ci hanno preso gusto. Dopo aver battuto in rimonta il Fenerbahçe nella prima giornata delle Top16 l’Unics, a detta di tutti la peggior formazione del Gruppo H, ha messo tutti dietro andando ad espugnare l’OAKA di Atene con una grande prestazione offensiva capitanata dall’ex senese Henry Domercant (21 punti e ben 10 falli subiti). Il bosniaco di Chicago, appordato in estate all’Unics dallo Spartak San Pietroburgo, è letteralmente resuscitato in mezzo alla steppa russa accumulando fin qui cifre faraoniche (16.8 punti con il 53% da 3pt e 6 falli subiti di media) incurante delle 32 candeline spente il 30 Dicembre scorso.

Erazem Lorbek, il Barca vola anche a Tel Aviv (foto euroleague.net)

FC BARCELONA REGAL – L’altra grande affermazione esterna di questa seconda giornata delle Top16 arriva per mano del Barcellona, che torna da Tel Aviv con lo scalpo dei maccabei. Guardando le cifre della sfida giocata alla Nokia Arena slata subito all’occhio è l’inusuale 0/6 con cui il Maccabi ha chiuso la gara dai 6.75, statistica viziata dalle scelte difensive adottate da Xavi Pascual, già in passato capace di iptonizzare gli avversari obbligando gli avversari a prescindere dal tiro pesante. Tanta pressione sul perimetro è possibile però soltanto se a centro area hai due battitori liberi come Fran Vazquez e Boniface Ndong – chiedere a Shortsanitis, Hendrix e James, i pari ruolo a disposizione di Blatt, che sono stati tenuti a 5/17 da due punti – capaci di modificare tutte le parabole avversarie. A completare l’opera poi ci hanno pensato Erazem Lorbek (18 punti, 5/5 da 2pt, 9 falli subiti) e lo stesso Vazquez (14 punti e 7 rimbalzi), attori protagonisti nel 6-22 che ha chiuso la gara negli ultimi quattro minuti, sancendo la vittoria catalana.

BENNET CANTU – Prima vittoria nelle Top16 per i brianzoli che, dopo aver sofferto per i primi trentadue minuti la fisicità dello Zalgiris, nei restanti otto minuti hanno operato una fantastica rimonta dal -13 e portata a compimento dai liberi di Giorgi Shermadini (6/8 dalla lunetta), bravo nel concretizzare i suicidi prima di Rakovic (antisportivo a 19″ dalla sirena) e poi di Kalnietis (fallo su taglio a 3″ e spiccioli dalla fine dopo il miracolo di Weems per il 78-78). Tra i migliori in campo per la Bennet gli eterni ragazzini Denis Marconato (9 punti con 4/4 da 2pt) e Gianluca Basile (15 punti e 5 assist con 3/5 nelle triple). Ora arriva la doppia sfida col Maccabi, dal cui esito Cantù conoscerà se in Europa sarà ancora viva o meno.

CSKA MOSCA – Oramai non fanno più notizia ma, giusto per onor di cronaca e puntualità, annotiamo la 12esima vittoria su altrattente gare per i moscoviti con tanto di avversari spazzati via grazie al 69.7% da due punti.

CEZ NYMBURK – Altra vittoria convincente dei cechi in Eurocup che travolgono con uno scintillante secondo tempo Gravelines e restano al comando del girone I a braccetto con la favorita Valencia. Protagonista del successo di Nymburk sicuramente Tre Simmons, 25 con 5 triple, altrettanti rimbalzi e 7 assist, in una gara che i padroni di casa hanno ribaltato dopo un inizio a dir poco balbettante. Dopo un eccellente girone di qualificazione ancora una volta Benda e compagni si stanno dimostrando pronti anche per gli eventuali quarti di finale dimostrando di essere ben più di una realtà emergente.

Mike Hall

FUENLABRADA: Nella partita più attesa di tutto il terzo turno della Last16 di Eurochallenge è Fuenlabrada che sorprende i favoriti del Besiktas e si attesta solitaria al comando del girone K al termine del girone di andata. Nel “derby” tra vecchie conoscenze del nostro campionato è Mike Hall a prevalere contro l’ex compagno di squadra David Hawkins. Per una volta il falco vede volare l’ex Wizards che ne mette 15 conditi da 7 rimbalzi ma soprattutto segna il canestro che alla fine decide l’esito della gara dimostrando tutto il meglio della sua versatilità. Per gli spagnoli un primo posto forse insperato e che da ad Hall e compagni la consapevolezza di potersi giocare anche un eventuale approdo alle Final Four.

BK VENTSPILS: Dopo la clamorosa debacle interna contro Leiden i lettoni rianimano le speranze di qualificazione al prossimo turno di Eurochallenge passando a Roanne. Autentica battaglia quella disputata in casa dei transalpini risolta solo dopo un drammatico overtime con Berzins che strappa l’unico rimbalzo offensivo della sua gara ed evita la beffa dell’ultimo potenziale sorpasso di Holland e compagni. Decisivo Mamdi Diane (25 e 7 rimbalzi) ma è stata l’energia e la grinta dei ragazzi di coach Vetra a consentire a Ventspils di restare ancora in corsa e di potersi probabilmente giocare il matchball nella decisiva ultima gara del girone di ritorno delle Last16 proprio contro Roanne.

DOWNS

Vassilis Spanoulis

VASSILIS SPANOULIS – Come fa il leader emotivo e tecnico di una formazione a non volersi prendere il tiro della possibile vittoria di una gara fondamentale per il proseguo del cammino europeo della propria squadra? Per ricevere una risposta, se questa esiste, potete bussare a casa Spanoulis. Dopo aver tenuto a galla l’Olympiacos per tutti i quaranta minuti regolamentari (21 punti con ben 17 conclusioni tentate), lo strapagato (2.4 milioni di € netti all’anno) campione di Larissa nel supplementare si è preso solo 2 triple, di cui una a segno, passando la palla decisiva a Kostas Sloukas, forse reo di aver centrato la tripla da oltre metà campo che ha spedito tutti all’overtime togliendo le luci dei riflettori al narciso compagno, nascondendosi dalle proprie responsabilità.

ANADOLU EFES – Passano gli anni, ma sembra che l’anno buono dell’Efes non arrivi mai. Anche quest’anno, l'”Olimpia Milano” di Turchia sembra stentare più del dovuto e, dopo aver superato il primo turno con 5 vittorie e 5 sconfitte, mostra già le prime, grosse difficoltà in Top 16. Dopo la vittoria iniziale contro il Galatasaray, infatti, i ragazzi di Ufuk Sarica hanno rimediato una figuraccia alla seconda giornata contro il CSKA, mentre i cugini giallorossi battevano l’Olympiacos e li raggiungevano in classifica, in attesa del match di ritorno in cui i 6 punti di distacco dell’andata non saranno impossibili da ribaltare. Insomma, nonostante il budget sempre faraonico e l’ingaggio di nomi roboanti come Sasha Vujacic e Dusko Savanovic, l’Anadolu rischia di rimanere fuori dai quarti di finale o, anche in caso di qualificazione, dalle Final Four che si giocheranno proprio ad Istanbul.

ALBA BERLINO: Altra sconfitta, ancora una volta in volata, per i tedeschi che rischiano seriamente di abbandonare già i sogni di quarti di finale di Eurocup. L’illusorio vantaggio nella prima frazione è stato spazzato via dalla consistenza nella ripresa del Lokomotiv, la difesa e l’intensità degli uomini di coach Maljkovic hanno reso evidenti le lacune di una squadra, quella tedesca, troppo condizionata dagli umori dei suoi più talentuosi protagonisti. Emblematico per spiegare correttamente la gara dei padroni di casa il finale di Schaffartzik: eroe nella parte finale del quarto periodo dell’avvicinamento ai russi, protagonista in negativo dei due errori esiziali che hanno reso incompleta la rimonta dell’Alba.