Strong Man Run (fotografia di Marco Pighizzini)

Strong Man Run (fotografia di Marco Pighizzini)

C’è una sottile linea fangosa che, da tre anni a questa parte, separa il masochismo dalla sfida personale e varia il suo spessore in base al grado di allenamento. Si chiama Strongman Run, e per il terzo anno di fila a Settembre taglierà Rovereto (Tn) con la sua carica di 5000 runner scalmanati (iscrizioni aperte dal 20 dicembre a QUESTO LINK [http://strongmanrun.it/iscrizione/]). Si tratta di una gara di circa venti chilometri (il percorso varia di anno in anno) inasprita da ostacoli più o meno naturali che vengono svelati non prima della vigilia: laghi di fango, montagne di terriccio, tronchi, muri di fieno, piscine olimpioniche, salite, guadi e tanti rettilinei di copertoni d’auto, da affrontare possibilmente in maschera.

A questo punto una domanda è legittima da parte dell’uomo della strada: perché pagare per fare fatica (magari vestito da banana gigante) e rischiare di farsi male? Ognuno di questi 5000 scalmanati ha le sue motivazioni. In effetti mentre la correvo per la seconda volta un po’ me lo sono chiesto anche io, e la mia risposta sta nel fatto che si tratta di una sfida: contro me stesso (per migliorare il mio tempo sui 20 km) e, perché no, anche contro qualche amico poco fiducioso con cui scommettere qualche cena. C’è anche chi lo fa per sfogarsi, per dimenticare un brutto momento o semplicemente perché fare l’idiota vestito da Batman con gli amici per 20 chilometri può suonare divertente. E se poi fa anche bene al fisico (arrivate allenati però), vale la pena vedere la Madonna in cima a una salita: la Strongman è pur sempre atletica, con uno spirito un po’ più goliardico.

E mi raccomando, se il 20 Settembre 2014 sarete a Rovereto, non fatevi sorpassare dai Beatles!

 

Marco Pighizzini


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