Logo LigaLevante e Deportivo cercano punti preziosi per la salvezza nell’anticipo della 18^ giornata. Buona, ma non sufficiente la prova degli ospiti che, in attesa di un nuovo splendore, vivono la decadenza di una squadra storica. Quando, infatti, la paura di sbagliare prevale sulla voglia di vincere, il risultato è scritto: 0-0 finale che accontenta -poco- entrambe.

Il Real Madrid ospita al Bernabeu l’Espanyol, che sta risalendo la china dopo un pessimo avvio di stagione. Errare è umano, perseverare è diabolico: in casa madrilena si attendono risposte dopo le sconfitte con Valencia, in campionato, e Atletico Madrid, in coppa, per allontanare fantasmi e paure. Detto, fatto: il passo di gara è da subito quello della perfetta macchina schiaccia-avversari che Ancelotti ci ha abituato a vedere. Benzema colpisce il palo, poco prima che James, fresco vincitore del premio Puskas per il gol più bello dell’anno, sblocchi il risultato. Bale, con un capolavoro su punizione, raddoppia. Nella ripresa brutto fallo di Coentrao, espulso. Non stupisce che sia il terzino di riserva nella stagione corrente. Desta piuttosto maggiore stupore il nervosismo di CR7, ammonito e alla terza gara senza reti all’attivo… Sarà colpa dell’imminente cerimonia per il pallone d’oro? Niente di cui preoccuparsi, i suoi compagni corrono anche per lui e al 76’ è Nacho a chiudere la gara in anticipo. Galacticos come -quasi- sempre.

Alla Rosaleda Malaga e Villareal cercano conferme e punti per un piazzamento importante. Sesta e settima in graduatoria, entrambe le compagini offrono sempre spettacolo ai proprio tifosi e, in questa occasione, si spartiscono possesso palla, occasioni create, reti segnate: una per tempo. Jonathan dos Santos e Amrabat firmano un pareggio giusto e piacevole.

La dura legge del gol ha nel Celta Vigo la sua ultima vittima: errore dal dischetto di Orellana al 28’ e solo 10 minuti più tardi Negredo innesca Rodrigo Moreno che, invece, non sbaglia. 0-1 e Valencia che, incontrastato, naviga a gonfie vele verso gli agognati tre punti. Il Celta non molla e Orellana nella ripresa decide di essere più forte di qualunque legge o dogma non scritto: è 1-1 al fischio finale.

L’Eibar, ormai, non è più una sorpresa in Liga. Anche in questa giornata, la squadra rossoblù impone il proprio gioco sul Getafe, andando in vantaggio con la sua bandiera, Manu del Moral nel primo tempo, per raddoppiare nella ripresa. I madrileni accorciano le distanze all’80’, ma non basta: too little, too late.

Importante vittoria per il  Siviglia in casa dell’Almeria per 0-2, ottenuta soffrendo e sfruttando le poche occasioni concesse dai padroni di casa, finalmente coesi e determinati, a quanto pare, a lottare per la permanenza in Liga. Iborre e Coke sono i mattatori che in 5 minuti, 58’ e 63’, abbattono la resistenza andalusa.

La crisi dell’Athletic Bilbao sembra non avere mai fine; gli uomini di Valverde escono sconfitti, nell’ormai ex roccaforte basca del San Memes, dal piccolo Elche, fino a sabato ultimo in classifica. La squadra che, guidata dal “Loco” Bielsa, trasferitosi a Marsiglia quest’anno, aveva conquistato la Champions League a suon di vittorie e buone prestazioni,  si è trasformata in pochi mesi in una manciata di giocatori demotivati e male organizzati, capaci solo a tratti di dare sfogo a buone trame di gioco. Gli ospiti non possono che rimboccarsi le maniche e approfittare della ghiotta occasione: un uno-due bruciante in appena 50 minuti, griffato Rodriguez e Fajr, mette al sicuro il risultato e vanifica la tardiva rete basca di San Josè. L’Elche ora ci spera, nella salvezza; i tifosi del Bilbao, al contrario, faticano a crederci.

Granada e Real Sociedad pareggiano in un match aperto e tutt’altro che scontato. Gli ospiti infatti, mattatori del Barcellona la scorsa settimana, arrivano alla gara coi favori del pronostico e passano in vantaggio su rigore col solito Carlos Vela. Moyes e i suoi, però, hanno poco da gioire: nella ripresa Nyom sveglia i suoi colpendo un palo e Rico, ancora con un tiro dal dischetto, risponde presente. La reazione d’orgoglio e il punto conquistato non sollevano il Granada dal baratro, ma fanno ben sperare per il futuro patron Pozzo. Animo!

Continua il periodaccio del Rayo, che esce sconfitto 0-1 dallo scontro casalingo con il Cordoba. Con 20 punti in cassaforte, la salvezza sembra ipotecata, ma ogni sconfitta fa male, specie se il gol partita arriva su autorete, in questo caso dello sfortunato centrale senegalese Ba, e se sul palo si stampano le speranze di recuperare il risultato. Parte del merito va, tuttavia, agli ospiti, capaci di chiudere gli spazi, fermando l’iniziativa dei madrileni.

Domenica sera si è giocata al Camp Nou la partita più attesa della settimana, valida per il titolo di anti-Real, tra Barcellona, in cerca di risposte a sè e alle critiche, e Atletico Madrid, per la conferma dopo la brillante prestazione in settimana in coppa del re con la capolista dalla camiseta blanca. L’atmosfera è quella delle grandi occasioni, gli interpreti sono tra i migliori al mondo, insomma i presupposti facevano presagire ciò che di lì a poco sarebbe successo.

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Il Barça, che risultava leggermente sfavorito in avvio, visto il passo incredibile dei giocatori di Simeone, sforna la migliore prestazione dell’anno, con tratti di gara che rasentano la perfezione. Quando Messi e i suoi giocano così, c’è poco da fare, per chiunque. Finalmente il 70% di possesso palla, che spesso si registra nelle statistiche, dei blaugrana risulta incisivo, assolutamente non stucchevole, divertente sempre e non a intermittenza. Atletico impotente che subisce e incassa i colpi di, nemmeno a dirlo, Neymar, Suarez e Messi, che si trovano -e hanno scelto il momento migliore per dimostrarlo- a meraviglia.

A poco serve il gol su rigore di Madzukic, sempre fuori dal gioco, costretto a rincorrere sempre un pallone che non riesce a toccare, nervoso. Luis Enrique in un solo colpo consolida il secondo posto, mette pressione al Real e scaccia -chissà per quanto- le critiche. Senza far polemica ci si chiede cosa sia cambiato nei piedi e nella testa dei catalani e soprattutto se durerà questo stato di grazia. Di certo, chi ha avuto la fortuna di guardare questa partita, non può che uscirne soddisfatto, innamorato del gioco più bello del mondo.

I RISULTATI: Levante-Deportivo 0-0, Real Madrid-Espanyol 3-0, Malaga-Villarreal 1-1, Celta-Valencia 1-1, Eibar-Getafe 2-1, Almeria-Siviglia 0-2, A.Bilbao-Elche 1-2, Granada-Real Sociedad 1-1, Barcellona-A.Madrid 3-1, Rayo Vallecano-Cordoba 0-1

LA CLASSIFICA: Real Madrid 42*, Barcellona 41, A.Madrid 38, Siviglia 36*, Valencia 35, Villarreal 32, Malaga 31, Eibar 26, Celta Vigo 21, Espanyol 20, Rayo Vallecano 20, Real Sociedad 19, A.Bilbao 19, Getafe 17, Deportivo 17, Cordoba 17, Almeria 16, Levante 16, Elche 14, Granada 14

Matteo  Origoni