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Sono più i punti di vantaggio sul Tottenham (7) che le giornate che mancano alla fine del campionato (6). Questo basta per far capire come il Leicester sia vicino al titolo e soprattutto, anche nel caso in cui qualcosa dovesse andar storto, di che proporzioni sia stata la stagione delle Foxes.

Il mondo del calcio e dello sport, gli amanti del calcio e dello sport, uomini, donne, bambini, tutti tifano incondizionatamente, come se fosse da sempre e per sempre, questa squadra “simpatica”, per dirla alla Moratti. “Simpatica” anche secondo l’etimologia greca. Perché se tutti davvero siamo supporter delle Foxes è perché questo gruppo è riuscito a creare coesione, solidarietà aldilà della propria fede di ognuno di noi come poche volte è successo nello sport. Mi viene in mente Pantani, che Gianni Mura definiva l’esperanto del ciclismo perché piaceva a tutti: italiani, francesi, spagnoli, baschi, belgi, lussemburghesi. Ecco, questo Leicester è come Pantani, lo amano tutti. Lo ama anche chi non ama lo sport, anche chi non segue il calcio. In molti hanno iniziato a seguire la Premier League di settimana in settimana grazie al Leicester e solo per il Leicester. Non sento mai chiedere “Quanto ha fatto l’Arsenal? Il Liverpool?”, ma il Leicester. Fantastico.

Ora tutti conoscono Vardy, Mahrez, Drinkwater (anche per via del suo “simpatico”, ancora, cognome) che, pochi sanno, ha un passato nelle giovanili del Manchester United. Pochi, ancora, conoscono Simpson, Albrighton, Fuchs e via dicendo. Perché a Leicester City c’è sempre stato prima il gruppo e così sarà fino alla fine. Da domenica in molti conosceranno un po’ meglio Wes Morgan, centralone tutto muscoli che casualmente, anche Ranieri non se lo spiega, si trovava al centro dell’area di rigore sul cross dalla sinistra di Fuchs: incornata di potenza, furiosa, con la rabbia di chi è capitano di questa squadra e ancora non ha messo la firma nella stagione delle Foxes. Palo, gol (38’). Esplode il King Power Stadium, esplode Leicester City, esplode il calcio, lo sport, il mondo, la vita. Un’esplosione di emozioni. Persone (prima che tifosi) sugli spalti che si abbracciano, urlano, saltano, esultano. Piangono, anche.

Sì, piangono. Vale piangere anche se mancano ancora 6 giornate, anche se l’aritmetica non certifica ancora il trionfo finale del Leicester. Servono ancora 4 vittorie sulla carta, ma solo se il Tottenham e l’Arsenal faranno altrettanto, quindi potrebbe bastare molto meno e probabilmente basterà molto meno. Quarta vittoria consecutiva per 1-0, quinta nella ultime 6 gare con lo stesso risultato, quattordicesimo successo in campionato con un gol di scarto. L’essenzialità di chi sa che è dentro un sogno, ma sa anche che per rendere i sogni realtà bisogna, lottare, sudare, faticare fino alla fine. E poi vincere così, soffrendo, è più bello. In realtà il Leicester, contro il Southampton, non ha sofferto più delle passate partite, ha rischiato, tantissimo, solo al 31’ quando Pellé ha innescato Manè che ha saltato Schmeichel e poi calciato in rete a botta sicura, ma Simpson si è opposto col braccio attaccato al corpo. Diversamente da quanto successo al 72’ con Huth, l’arbitro ha lasciato correre.

Oggi vorrei scrivere solo di Leicester, per una volta, ma per dovere di cronaca racconterò in breve anche le altre partite perché questa Premier League è incerta più che mai anche in zona Europa e in zona salvezza. Le Foxes volano a +7 sul Tottenham non solo perché vincono e perché gli Spurs pareggiano ad Anfiled Road in rimonta. Il Liverpool è uno spettacolo nel primo tempo, mentre i londinesi praticamente non scendono in campo, solo Lloris salva la truppa Pochettino. Il portierone francese non può nulla quando a inizio ripresa trova Coutinho, servito meravigliosamente da Sturridge, solo davanti a sé e viene battuto (51’). Il Tottenham, finalmente, esce dal guscio e al 63’ fa 1-1 con una giocata strepitosa, tanto per cambiare, di Kane (malissimo Lovren in copertura) che battezza l’angolino alla sinistra di Mignolet e batte il record personale di 21 gol. L’Arsenal e il Manchester City tornano a far sul serio e con 4 reti asfaltano Watford e Bournemouth. I Gunners segnano 2 gol per tempo, prima Sanchez (4’) e Iwobi (38’), poi Bellerin (48’) e Walcott (90’). Ai Citizens servono nemmeno 20’ per chiudere la pratica Cherries: gran girata di Fernando (7’), ritorno in campo e in gol di De Bruyne (12’) su sponda magnifica di Silva e colpo di testa del Kun (19’); al 93’ Kolarov sfonda sulla sinistra e spacca la porta mettendola all’incrocio. 4-0 esterno anche per il Chelsea con passeggia con un 11 totalmente rimaneggiato sulle macerie dell’Aston Villa. Loftus-Cheek apre le marcature (26’), Pato raddoppia su rigore all’esordio in PL (48’ pt) e a inizio ripresa doppietta di Pedrito (46’ e 59’).

Solito brutto 1-0 casalingo del Manchester United, ai danni dell’Everton (che meriterebbe almeno il pari), che è oro colato. L’azione vincente creata dal tacco di Rashford (classe ’97), dal cross di Fosu-Mensah (classe ’98) e finalizzata da Martial (classe ’96) vale il sorpasso in classifica nei confronti del West Ham che col Crystal Palace fa solo 2-2 a Boleyn Ground. Gli Hammers vanno sotto al 15’col tap-in di Delaney e pareggiano subito, al 18’, con Lanzini; al 41’ altra magistrale e imprendibile punizione di Payet (6° gol nelle ultime 8 partite), stavolta sul palo del portiere, che va a togliere le ragnatele, poi l’espulsione diretta di Kouyaté (67’) e il disastro combinato dalla premiata ditta Ogbonna-Reid permettono a Gayle di pareggiare i conti.

Nella zona bassa della classifica successo fondamentale del Norwich che batte all’ultimo respiro il Newcastle di Rafa Benitez. Le Magpies riescono due volte a rimontare le reti dei Canaries (47’ pt Klose, 74’ Mbokani) con Mitrovic (71’, 86’ rig.), ma al 93’ Olsson trova il diagonale vincente che può valere una stagione. Rimonta compiuta, invece, è quella dello Swansea nella casa dello Stoke City. Apre le danze Afellay con un colpo di testa su assist di Arnautovic (13’) e raddoppia Bojan Krkic a inizio ripresa (53’) con un diagonale non irresistibile; poco dopo, al 59’, dà la carica il solito Sigurdsson con un gran gol dal limite dell’area (giocata strepitosa di Routledge) e al 79’ Paloschi fa il 2-2 con un tiro deviato. Infine, 0-0 tra Sunderland e WBA. Sfortunati i Black Cats che sbattono contro un super Foster per tutta la durata del match.

Le partite: Aston Villa-Chelsea 0-4, Arsenal-Watford 4-0, Bournemouth-Manchester City 0-4, Norwich City-Newcastle 3-2, Stoke City-Swansea City 2-2, Sunderland-West Bromwich Albion 0-0, West Ham-Crystal Palace 2-2, Liverpool-Tottenham 1-1, Leicester City-Southampton 1-0, Manchester United-Everton 1-0

La classifica: Leicester City 69, Tottenham 62, Arsenal* 58, Manchester City* 54, Manchester United* 53, West Ham* 51, Southampton 47, Stoke City 47, Liverpool** 45, Chelsea* 44, West Bromwich Albion* 40, Everton** 38, Bournemouth 38, Watford* 37, Swansea City 37, Crystal Palace* 34, Norwich City 31, Sunderland* 27, Newcastle* 25, Aston Villa 16

* una partita in meno

** due partite in meno

Il prossimo turno: West Ham-Arsenal, Aston Villa-Bournemouth, Crystal Palace-Norwich City, Southampton-Newcastle, Swansea City-Chelsea, Watford-Everton, Manchester City-West Bromwich Albion, Sunderland-Leicester City, Liverpool-Stoke City, Tottenham-Manchester United 

Emanuele Prina
Twitter: @EmaTreno92

 


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