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Dopo una partita votata all’attacco, il Genoa crolla nel finale a causa dell’incornata di Rossettini, al suo secondo goal consecutivo, che permette al suo Bologna di volare e scappare dai bassi fondi della classifica. I rossoblù genovesi bersagliano Mirante, migliore in campo, ma dopo il rosso a Perotti, cessano di offendere, subendo il ritorno degli uomini di Donadoni, ancora imbattuto da quando ha preso la guida degli emiliani. Al Barbera il Palermo ospita il Frosinone, infliggendo ai ciociari un pesantissimo 4-1 e tenendolo a debita distanza. Ballardini trova la prima vittoria con i rosanero dal suo ritorno, grazie a un inizio sprint, che porta in eredità due pali e due reti –di Goldaniga e Vazquez- in appena 17 minuti. Sammarco accorcia le distanze, ma i canarini sono volubili e assai distratti: subiscono nella ripresa un tracollo, permettendo a Trajkovski di segnare un eurogoal e a Gilardino di chiudere i conti.

L’Inter si conferma squadra da battere in questo campionato. Contro l’Udinese un secco 0-4 lancia la fuga nerazzurra e segna il ritorno al goal di Icardi, autore di una doppietta e Jovetic. Le tre reti segnate dagli attaccanti meneghini sono però veri regali prenatalizi ad opera della pessima difesa friulana, che ha in Domizzi il più generoso tra i componenti. Partita mai aperta, dunque, ma chiusa in bellezza dalla perla dalla distanza del subentrato Brozovic, ormai molto intimo con le marcature. Le due squadre rivelazione della stagione, Chievo e Atalanta, si affrontano al Bentegodi in una sfida di mezza classifica. Dopo un primo tempo sterile, nella ripresa si accendono gli animi: quelli roventi di Paloschi e Cherubin portano larbitro a fischiare un rigore per i clivensi, che però lo stesso attaccante gialloblù spreca malamente, ipnotizzato da Sportiello. La rabbia del 43 veneto viene però smorzata dalla successiva e decisiva rete di Birsa, match winner ed eroe di giornata.

Altro primo tempo chiuso e giocato a ritmi blandi è quello disputatosi tra Empoli e Carpi. Gli ospiti rinunciano sin da subito ad una partita offensiva, mentre i padroni di casa riescono, armati di pazienza e buoni mezzi tecnici, a scardinare la difesa biancorossa e a concludere con un  trionfo. Il 3-0 è firmato dall’intramontabile Maccarone e dal ritorno al goal di Saponara, finalmente in una dignitosa forma fisica. Gran parte del merito va a Giampaolo e al suo centrocampo organizzato e creativo. I fischi di San Siro risuonano ancora nelle orecchie dei giocatori del Milan, incapace di ottenere i tre punti contro il fanalino di coda, il Verona di Del Neri, che, soccombente dopo la rete di Bacca, reagisce bene e si procura un rigore per lo sciagurato intervento in area di De Jong. Dal dischetto una certezza, Luca Toni segna e regala ai compagni un punto prezioso per smuovere la classifica, ma non sufficiente per trovare la prima vittoria in campionato. La salvezza resta un miraggio, mentre per i rossoneri sembra obiettivo più realistico rispetto alle speranze europee riposte nella squadra di Mihajlovic.

Al San Paolo, il Napoli  domina in lungo e in largo contro una Roma mai così attendista. Gli azzurri partenpei sono una bellezza per gli occhi, in questo caso fine a se stessa. Higuain è più opaco del solito, Insigne più egoista del recente passato e Jorginho è francobollato da Pjanic: la gabbia difensiva organizzata da Garcia funziona bene, ma i giallorossi sono così costretti a stanziare nella propria metà campo, creando poche, ma nitide, occasioni da goal. Lo 0-0 accontenta solo l’Inter capolista e le inseguitrici.

Juventus in primis, che allo Stadium riesce con una prova d’orgoglio a sconfiggere l’orchestra viola diretta da Sousa. La Fiorentina tutta fantasia di quest’anno passa in vantaggio, sfruttando l’ennesimo rigore procurato da Bernardeschi e realizzato da Ilicic, ma viene immediatamente riagguantata dal grande ex Cuadrado, che di testa supera Tatarusanu con un pallone morbido. A contornare il botta e risposta in avvio, un ritmo forsennato e tante giocate di classe, merce rara. La battaglia di nervi e corsa la vincono però i bianconeri, capaci di crederci fino alla fine, grazie al tap-in vincente di Mandzukic a pochi miunuti dalla fine e alla splendida giocata in pieno recupero di Dybala, vera stella di una Juve solida, rocciosa e dotata di grande tenacia.

Le due deluse del nostro calcio si affrontano nel posticipo di giornata. Lazio e Sampdoria sono in cerca di risposte al brutto momento che le compagini stanno passando. I biancocelesti si presentano con un inedito schieramento a tre centrocampisti e due punte con Candreva a supporto, mentre nella Samp Montella gioca la carta Cassano unica punta, con due ali molto larghe per aprire la difesa laziale. A rompere gli indugi è il subentrato Matri, che raccoglie l’assist di Radu e porta i suoi avanti. Sembra cosa fatta la vittoria per Pioli e i suoi, ma all’ultimo respiro Zukanovic rovina la festa romana con una punizione delle sue.

Le partite: Genoa-Bologna 0-1, Palermo-Frosinone 4-1, Sassuolo-Torino (rinviata), Udinese-Inter 0-4, Chievo-Atalanta 1-0, Empoli-Carpi 3-0, Milan-Verona 1-1, Napoli-Roma 0-0, Juventus-Fiorentina 3-1, Lazio-Sampdoria 1-1.

La classifica: Inter 36, Fiorentina 32, Napoli 32, Juventus 30, Roma 29, Sassuolo* 26, Milan 25, Atalanta 24, Empoli 24, Torino* 22, Chievo 22, Lazio 20, Bologna 19, Udinese 18, Palermo 18, Sampdoria 17, Genoa 16, Frosinone 14, Carpi 10, Verona 7.

Il prossimo turno: Bologna-Empoli, Carpi-Juventus, Atalanta-Napoli, Fiorentina-Chievo, Verona-Sassuolo, Roma-Genoa, Frosinone-Milan, Sampdoria-Palermo, Torino-Udinese, Inter-Lazio.

Matteo Origoni
@MatteOri5


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