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Roma capoccia contro il Carpi. Un 5-1 firmato Manolas, Pjanic, Gervinho, Salah e Digne –con gol della bandiera di Borriello- che non ammette possibilità di replica, una vera caporetto per la squadra emiliana, la cui panchina è la prima a saltare: a sorpresa saluta Castori, eroe della promozione in A, arriva Sannino. I tre punti che lanciano la compagine capitolina sono però accompagnati da altrettanti, pesantissimi, infortuni: Keita, Dzeko e Totti ai box e una formazione tutta da inventare per le prossime gare da parte di Garcia.

L’attesissima sfida del San Paolo tra Napoli e Juventus mette di fronte due deluse del campionato in cerca di riscatto: chi vince torna a correre, chi perde crolla nel baratro del fondo classifica. Sono gli azzurri a passare per 2-1 con una prestazione maiuscola da parte di tutti gli interpreti e in particolare della affiatatissima coppia Insigne-Higuain, tornati grandi e mattatori della vecchia Signora. Di Lemina, il più brillante dei suoi, la rete che accorcia le distanze per la Juve, troppo poco in palla per poter impensierire gli uomini di Sarri. Sotto il Vesuvio i tifosi si godono la forma dei loro beniamini, sognando grandi traguardi; all’ombra della mole, invece, il morale è sotto i tacchi e le prossime partita appaiono già decisive per Allegri.

All’ora di pranzo, il Genoa, davanti al suo pubblico, rialza la testa, con un Milan ombra di se stesso e troppo dipendente dalle giocate dei singoli, che pure sono mancate. Dzemaili regala un’immensa gioia ai rossoblù, che risalgono la china dopo settimane di defiance. Al Dall’Ara si affrontano Bologna e Udinese,  due squadre in difficoltà, per le quali è categorico fare punti. Il primo tempo è all’insegna dei rossoblù emiliani, che chiudono i primi 45’ in vantaggio grazie alla rete di Mounier, nell’ultima mezz’ora, la reazione dei friulani è tanto impetuosa da produrre gli effetti sperati da Colantuono: Badu e Zapata concludono in rete le marcature necessarie a portare a Udine 3 punti meritatissimi.

Stessa sorte del Bologna, rimontato e in piena zona retrocessione, tocca al Verona, che a sorpresa, con una squadra gravata dalle numerose assenza, passa in vantaggio con Helander,ma che subisce il ritorno della Lazio  nella ripresa. I goal segnati dai registi biancocelesti, Biglia e Parolo, sono ossigeno prezioso nei polmoni di Pioli, tartassato da pubblico e stampa. Le grandi rivelazioni di questo inizio di stagione, Sassuolo e Chievo, si trovano una contro l’altra al Mapei Stadium. Pronti, via e subito Defrel porta avanti i neroverdi. Il tap-in vincente del numero 92 non può far star tranquilli i suoi: il Chievo pareggia poco dopo con una rete di dubbia attribuzione, ma che lunedì la lega attribuisce a Pepe. Il risultato, causa anche un arrore della terza arbitrale che vede un fuorigioco inesistente su defrel, resiste sino al 90’. Un punto a testa che smuove la classifica e mantiene le due squadre nell’Olimpo della serie A.

Il terzo posto del Torino non sorprende più. Può farlo invece le modalità con cui la squadra di Ventura riesce ogni volta a portare dalla propria parte il risultato. In questo caso, il Palermo  viene trafitto solo dopo grandi sofferenze –vedi la traversa di Trajkovski- da un autorete di Gonzalez, reo di aver colpito la palla in scivolata nel tentativo di sottrarla all’arrivo di Maxi Lopez. Nella ripresa, il raddoppio granata è un capolavoro di Benassi, che realizza una rete alla Van Basten, una volée da posizione defilata che supera Sorrentino. Sul 2-0, a nulla serve il gol di Gonzalez –ancora lui- poiché la difesa del Torino è impenetrabile.

Il big match di giornata è sicuramente la sfida al vertice di S.Siro tra Inter e Fiorentina. A discapito però di chi si aspettava una partita combattuta fino all’utimo, gli equilibri cambiano già al 3’ minuto, quando Ilicic trasforma un rigore causato da una goffa uscita di Handanovic. Ma la Fiorentina non si ferma e anzi dilaga, segnando altre due reti nel primo tempo con Kalinic, che, dopo la marcatura di Icardi, realizzerà la due prima tripletta italiana. Sconfitta la capolista, i viola si affiancano proprio ai nerazzurri in testa a 15 punti e l’entusiasmo per il 4-1 rifilato ai rivali è incontenibile. I tifosi interisti allo stadio abbandonano i propri posti dopo appena mezz’ora di gioco, dimostrando scarso attaccamento ai colori societari; quelli gigliati, che poche settimane fa manifestavano la propria indignazione per un mercato “da poveri”, ora sognano lo scudetto e  non lesinano nell’accostare Batituta a Kalinic e Trapattoni a Sousa… che dire, siamo Italiani.

Il primo posticipo del lunedì è un pezzo di storia da iscrivere agli almanacchi del pallone: il Frosinone ottiene, davanti al proprio pubblico, la prima vittoria di sempre nella massima serie. La doppietta di Dionisi annienta un Empoli  a corto di idee e di gioco, lento, che ora si trova a soli 4 punti e dovrà fronteggiare l’assenza di Saponara, vero leader dei toscani, lasciatosi espellere a fine gara. L’Atalanta ritrova estro, gol e vittoria contro la Sampdoria. l’autogol di Moisander propizia la gara della Dea in avvio, sino al raddoppio di Denis in coda al match. Valido solo per statistiche e classifica marcatori invece la rete di Soriano, giunta al 94’ e ininfluente per la classifica.

Le partite: Roma-Carpi 5-1, Napoli-Juventus 2-1, Genoa-Milan 1-0, Bologna-Udinese 1-2, Verona-Lazio 1-2, Sassuolo-Chievo 1-1, Torino-Palermo 2-1, Inter-Fiorentina 1-4, Frosinone-Empoli 2-0, Atalanta-Sampdoria 2-1.

La classifica: Inter 15, Fiorentina 15, Torino 13, Sassuolo 12, Lazio 12, Atalanta 11, Roma 11, Chievo 11, Sampdoria 10, Napoli 9, Milan 9, Palermo 7, Udinese 6, Genoa 6 Juventus 5, Frosinone 4, Empoli 4, Verona 3, Bologna 3, Carpi 2.

Il prossimo turno: Carpi-Torino, Chievo-Verona, Empoli-Sassuolo, Palermo-Roma, Sampdoria-Inter, Udinese-Genoa, Juventus-Bologna, Lazio-Frosinone, Fiorentina-Atalanta, Milan-Napoli

Matteo Origoni _  @MatteOri5


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