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Nuova capolista, tante ad inseguire, capovolgimenti in coda: la serie A è tutta da gustare.

Ad aprire la nona giornata di serie A, ci pensano Empoli e Genoa, due squadre ancora in cerca di un gioco definito, con meccanismi da oliare. I padroni di casa, ancora orfani di Saponara, trovano in Paredes e Zielinski due fari in mezzo al campo e riescono a far sembrare i rossoblù dei birilli da dribblare. I toscani riescono quindi, con ripartenze fulmine, orchestrate con grande qualità dai giovani centrocampisti che vengono schierati da Giampaolo, a colpire letalmente il Genoa.2-0 firmato Krunic e Zielinski. Il derby emiliano tra Carpi e Bologna è un crocevia fondamentale per risalire la china: le due compagini versano in fondo al tabellone e tre punti sarebbero ossigeno puro per entrambe. Gli uomini di Sannino recepiscono per primi il concetto e passano al 24’ con Letizia. Poco dopo però, al rosso di Lollo, il Bologna si fa forza. Il pressing degli ospiti va a buon fine nella ripresa, quando Gastaldello pareggia. Il pareggio che pare annunciato viene allontanato a tempo scaduto, grazie al tap-in vincente di Masina. Doccia gelata per il Carpi, rinfrescata necessaria per il Bologna.

L’Inter non sa più vincere. Contro il Palermo l’ennesimo pari fa sbiadire maggiormente il ricordo dell’ultima vittoria, datata 23 settembre. L’1-1 finale si realizza interamente nella ripresa, con le reti di Perisic e Gilardino, entrambe con colpi a pochi centimetri dalla porta, a conferma della buona difesa, ma anche della scarsa vena realizzativa, dei nerazzurri. Un punto a testa che smuove la classifica: in attesa di una forma migliore, bene così. A Marassi, la Sampdoria ha saputo costruire un fortino ancora inespugnato in stagione. Contro il Verona, fragile quanto disorientato, le basi per un’ulteriore vittoria non tardano ad essere gettate. A suon di splendide triangolazioni e sfruttando le vistose imprecisioni della difesa dei veneti, i blucerchiati chiudono il primo tempo sul 3-0, con i goal di Muriel, Zukanovic e Soriano, per chiudere i conti nella ripresa con il solito Eder. Il goal della bandiera di Ionita non allevia, per i gialloblù, nessun dolore: la sconfitta, nel risultato come sul campo, è netta.

La Juventus torna a vincere e a dominare il campo. La decima vittoria consecutiva contro l’Atalanta si realizza tutta attorno al grande atteso in casa bianconera, Dybala. dell’argentino il siluro che apre le marcature nl primo tempo e suo anche l’assist per il raddoppio di Mandzukic, su invito di tacco di un Pogba in grande spolvero. Certo, la partita non ha regalato agli spettatori novanta minuti di emozioni forti, ma finalmente la vecchia signora è riuscita a imporre il proprio ritmoagli avversari, trovando poi i tre punti. A San Siro il Milan ritrova la vittoria, battendo per 2-1 il tabù Sassuolo, che negli ultimi anni era stato una bestia nera. Al gol su rigore di Bacca, che se lo era procurato facendo per giunta espellere il portiere avversario, si poteva pensare ad una partita ormai in discesa; niente affatto. I neroverdi, in grande forma, mettono alle strette i rossoneri e trovano il pareggio su punizione con Berardi, che sorprende sul suo palo il debuttante portiere Donnarumma, appena sedicenne. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, però, Luiz Adriano fa tirare un sospiro di sollievo ai suoi, è 2-1.

Anche l’Udinese riesce a vincere, pur senza convincere la prima partita casalinga in stagione. È Lodi il mattatore contro il Frosinone, il cui allenatore, Stellone, –scelta alquanto discutibile- aveva schierato le riserve in vista della sfida casalinga con il Carpi di mercoledì. L’1-0 bianconero non sortisce reazioni di sorta tra i ciociari, che finiscono in calando la gara. Il big match di Firenze vede di fronte le prime della classe: Fiorentina e Roma. Ci si aspetta di conoscere la capolista a fine serata, ma a gioire sono solo i giallorossi, che mettono le cose in chiaro da subito, con il gol dell’attesissimo Salah. Il raddoppio di Gervinho è un contropiede magistrale, figlio degli eccessivi spazi lasciati dalla difesa viola. A nulla serve la rete di Babacar in pieno recupero.

Nella capitale, contemporaneamente, la Lazio fermava gli entusiasmi granata del Torino con un 3-0  netto, maturato nel primo tempo con Lulic, poi con la doppietta di Felipe Anderson che chiude la pratica. Il toro subisce e fatica troppo rispetto al solito, incapace di articolare azioni di gestione del pallone e di contropiede. Il Napoli non si ferma più e –udite udite- vince e convince anche con le cosiddette “piccole”. Contro il Chievo, squadra sempre ostica da affrontare, Higuain colpendo due pali scalda la voce per esultare poco dopo: è sua la rete decisiva per lo 0-1 finale che porta gli azzurri al secondo posto. Una vera squadra sotto il Vesuvio, finalmente.

                                                                                                                    

Le partite: Empoli-Genoa 2-0, Carpi-Bologna 1-2, Palermo-Inter 1-1, Sampdoria-Verona 4-1, Juventus-Atalanta 2-0, Milan-Sassuolo 2-1, Udinese-Frosinone 1-0, Fiorentina-Roma 1-2, Lazio-Torino 3-0, Chievo-Napoli 0-1

La classifica: Roma 20, Fiorentina 18, Inter 18, Napoli 18, Lazio 18, Sassuolo 15, Atalanta 14, Torino 14, Sampdoria 14, Milan 13, Chievo 12, Juventus 12, Udinese 11, Palermo 11, Empoli 10 Genoa 10, Frosinone 7, Bologna 6, Carpi 5, Verona 5.

Il prossimo turno: Bologna-Inter, Atalanta-Lazio, Frosinone-Carpi, Verona-Fiorentina, Milan-Chievo, Napoli-Palermo, Roma-Udinese, Sassuolo-Juventus, Torino-Genoa, Sampdoria-Empoli

Matteo Origoni
@MatteOri5

 


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