Logo ATPQuesta settimana, nel vecchio continente, si sono disputati diversi tornei, ma quello che maggiormente richiama la nostra attenzione è senz’altro il 250 di Mosca.

Se il detentore del titolo Richard Gasquet si è ritirato ancor prima che il torneo iniziasse, il finalista dell’anno scorso, Mikhail Kukushkin, non ha mancato occasione di dimostrarsi ancora una volta molto pericoloso sui campi russi. Giocatore abbastanza assopito durante tutta la stagione, si risveglia giocando in terra natia (meglio dire “ex terra natia”, considerando da diversi anni il suo passaporto kazako), inanellando ottimi risultati in quel di Mosca e San Pietroburgo. Quest’anno, dopo aver battuto Fabio Fognini e Mikhail Youzhny, ha raggiunto le semifinali, ma a fermalo è stato il favorito del tabellone Marin Cilic.

Il numero 1 del seeding, il bombardiere Milos Raonic, ha dovuto inchinarsi in tre set al giovane lituano Ricardas Berankis, che da qualche anno cerca di entrare con costanza nel circuito principale, anche se la meta non è vicinissima. Infatti Berankis nel turno successivo è stato sconfitto dal ben più esperto e costante Roberto Bautista Agut, che ha poi raggiunto la finale senza neanche cedere un set per strada. La scalata di Bautista non ha destato troppo clamore, almeno fino alla semifinale contro Ernests Gulbis, quando il lettone testa di serie numero 3 è stato sconfitto con un doppio 6-4.

Come si è detto, l’altro finalista è stato il numero 2 del seeding Marin Cilic. Il croato, che dopo la favola degli US Open ha conosciuto scarso successo durante la stagione sul cemento asiatico, ha saputo ben rispondere alle pressioni e raggiungendo la finale si è qualificato per il Master di fine anno, insieme agli altri otto migliori giocatori dell’anno. Il giovane russo Evgeny Donskoy gli ha dato filo da torcere già al secondo turno, mentre Kukushkin ha tentato di bloccarlo in semifinale.

La finale tra Cilic e Bautista si è conclusa, nonostante qualche guizzo di coraggio da parte dello spagnolo, in una vittoria per il croato. Lo stesso punteggio che l’iberico aveva inflitto nel turno precedente a Gulbis, questa volta lo ha dovuto subire. 6-4, 6-4 lo score finale che Marin ha impresso nell’ultimo atto del torneo, guadagnandosi la Kremlin Cup 2014.

Non una settimana fantastica per i giocatori di nazionalità russa. Mikhail Youzhny, che tanto bene aveva giocato a Shanghai, qui in casa ha ceduto nei quarti di finale proprio al kazako, che ha rimontato una partita praticamente persa per 1-6, 7-6(5), 6-0 in una lotta di nervi da non sottovalutare. È arrivato il momento che un altro russo ci lasci, ma questa volta definitivamente dal mondo tennis: si tratta di Nikolay Davydenko. Ex numero 3 del mondo, unico capace di mettere in riga l’esplosivo Nadal (il russo conclude la sua carriera in vantaggio nei testa a testa per 6-5), vincitore della Master Cup nel 2009, aveva ultimamente conosciuto un inarrestabile declino. Il torneo di Mosca ha voluto rendere omaggio alla carriera di questo giocatore, che tra polemiche, critiche e belle vittorie ha sempre dato ai giornalisti di che scrivere.

Vittorio Orlini


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