La Formula Uno si congeda prima della pausa estiva, con una gara emozionante, sulla falsariga degli ultimi tre appuntamenti della rassegna iridata.

Daniel Ricciardo, felice sul podio dopo la vittoria in Ungheria

Daniel Ricciardo, felice sul podio dopo la vittoria in Ungheria (Ph courtesy Pirelli Media)

La spunta Ricciardo con una strategia a tre soste, rischiando il pit a 14 giri dalla fine quando era in testa con 15″ su Alonso (su 2 stop alla fine) e mostrandosi molto determinato durante la sua risalita dalla quarta posizione, sopravanzando in sequenza le due Mercedes ed Alonso a sole due tornate dalla fine. La strategia è stata la chiave della vittoria dell’australiano, che, differentemente dalla sorpresa Alonso, giunto secondo, ha optato per dei run piu brevi su soft e sulle tre soste, al contrario dell‘asturiano che ha tentato di terminare la gara con una sosta in meno dell’avversario e riuscendo a portare a termine l’ultimo stint con le soft arrivate decisamente a fine vita. Dietro di loro, il duo Mercedes con Hamilton (partito dai box dopo l’incendio della Q1) e Rosberg (gara incolore per il tedesco, dopo lo scatto dalla pole, colpa, in parte, di una strategia del muretto Mercedes non impeccabile). Tra i due, durante la gara, si è consumato l’ennesimo duello politico-sportivo della stagione AMG, quando il team ha chiesto, senza successo, all’inglese di lasciar passare il tedesco su una strategia differente e piu veloce: il n. 44 di Brackley non ne vuol sapere di farsi da parte, ma il figlio di Keke non pare essere in grado di attaccare il compagno di squadra. Rosberg passa diversi giri dietro al team-mate in totale impotenza, limitandosi a sollecitare la squadra al team order, fino a che non decide di anticipare l’ultima sosta per montare delle soft nuove e lanciarsi in una furiosa rimonta che si infrangerà, di nuovo, sul posteriore di Hamilton, che nelle ultime tornate tiene a bada il tedesco, rinunciando ad attaccare Alonso per la seconda piazza. Seconda vittoria in stagione (ed in carriera) per Daniel Ricciardo, autore di una gara intelligente nella strategia e decisamente concreta nell’atteggiamento in pista, che l’ha visto protagonista di diversi sorpassi risultati alla fine decisivi. Alle sue spalle un fenomenale Alonso,

Fernando Alonso sul podio di Budapest

Fernando Alonso sul podio di Budapest

che riesce, con una guida pulita e regolare, a portare a termine la gara con una sosta in meno degli avversari, cedendo all’australiano solo a due tornate dalla fine ma resistendo agli attacchi del duo Mercedes. Dietro di loro, un redivivo Raikkonen, il quale, partito diciassettesimo, ha beneficiato come il compagno di squadra, di una strategia del muretto Ferrari finalmente all’altezza del proprio blasone, dopo la clamorosa prova di supponenza e presunzione data durante le qualifiche del sabato, che ha escluso il finlandese già in Q1.

Delusione Williams: la monoposto del team di Grove non era certo la favorita a Budapest, ma alcune scelte del muretto di sir Frank non sono state felici ed hanno relegato il duo marchiato Martini Racing in posizioni poco significative.

 

Le Pagelle di Team e Piloti

Il duo Mercedes in azione a Budapest

Il duo Mercedes in azione a Budapest

Mercedes: Voto 5 Il team order dato ad Hamilton sarebbe potuto essere una scelta intelligente in una situazione ideale e contraddistinta dalla serenità e dal rispetto tra i due compagni di squadra: in realtà, Hamilton (voto 9), partito dalla pitlane, tiene la posizione su Rosberg (voto 5), che non pare in grado di fare altro che lamentarsi via radio senza riuscire ad accennare un minimo attacco degno di tale nome.

RedBull: Voto 8 La strategia di tre soste per Ricciardo (voto 9) si rivela vincente solo grazie alla determinazione dell’australiano nel risalire la china a suon di sorpassi. Vettel (voto 7), dopo un’ottima qualifica, rimane imbottigliato nel traffico e perde l’occasione di lottare per il podio

Ferrari: Voto 7 Il team di Maranello meriterebbe molto di più, ma paga il clamoroso errore di presunzione e supponenza commesso con Raikkonen (voto 8) in qualifica- In gara dimostra di leggere bene ogni situazione e mette in condizioni gli alfieri rossi di effettuare i 70 giri nel migliore dei modi, con particolare plauso ad Alonso (voto 9) che gestisce magistralmente una situazione molto delicata dal punto di vista del consumo delle coperture sul finire di gara.

Williams: Voto 5 Budapest non è il circuito adatto alla Williams, notoriamente deficitaria di carico aerodinamico, ma la strategia del muretto, orientata sull’uso smodato di coperture medie, non paga, costringendo Massa (voto 7) e Bottas (voto 6) ad arrancare alle spalle del gruppo di testa.


Alessio De Marco - Avens-Images.com