Iran – Spagna 60-90 (18-27, 15-21, 17-22, 10-20)

Esordio mondiale prevedibilmente agevole per i padroni di casa della Spagna, nonostante coach Orenga debba fare a meno sin dall’inizio di due pedine importanti nelle rotazioni sotto le plance. Non sono della partita infatti Felipe Reyes, alle prese con un problema muscolare, e Serge Air Congo Ibaka, anch’egli bloccato da un affaticamento al solito bicipite femorale destro. Ovvia conseguenza, l’aumento di minutaggio per i fratelli Gasol (non una meraviglia in una competizione che prevede una partita al giorno) e il dirottamento nello slot di “quattro” per Claver. Per fortuna degli iberici, però, i campioni d’Asia sono davvero poca cosa e il primo match viene archiviato con una vittoria netta (90-60) e senza sussulti particolari. 

Marc Gasol contro l'Iran (Foto FIBA.com)

Marc Gasol contro l’Iran
(Foto FIBA.com)

Lo starting five delle Furie Rosse è composto da Rubio, Llull, Navarro e i fratelli Gasol, mentre coach Becirovic parte con Kamrani, Afagh, Nikkhah Bahrami, Sahakian e Haddadi.  L’Iran resta in partita praticamente cinque minuti, ovvero fino a quando il pubblico di Granada comincia a reclamare a gran voce l’ingresso di Rodriguez e il coach iberico decide di assecondare l’assordante grido “Chacho! Chacho! Chacho!” proveniente dagli spalti. Con l’MVP dell’ultima Eurolega in campo, la Spagna, senza tuttavia pigiare sull’acceleratore, trova maggior fluidità offensiva. La circolazione di palla apre spazi per tiri puliti di Navarro e Rodriguez, mentre i Gasol cominciano a fare la voce grossa nel pitturato contro il solo Haddadi. Anche la difesa si fa più consistente contro i monotoni pick and roll iraniani e il quarto va in naftalina con la truppa di Orenga avanti di 9 (27-18). 

Senza strafare, sembra essere la parola d’ordine della Spagna.E anche il secondo quarto scivola via sulla falsariga del primo, con gli iberici ad allungare soprattutto grazie allo strapotere sotto canestro e gli iraniani a rintuzzare le folate dei padroni di casa grazie ai missili del playmaker Kamrani (fisico da dopolavorista ma mano chirurgica). C’è anche il tempo per vedere un po’ di Italia in questa rassegna iridata con l’arbitro Guerrino Cerebuch alle prese con un instant replay. Si va al riposo sul 48-33 e la gara virtualmente chiusa.

Il leitmotiv dell’incontro non cambia infatti nemmeno nella ripresa: padroni di casa che raggiungono ben presto il +20, show dei Gasol contro il nulla iraniano sotto canestro, triple di Kamrani e via discorrendo. Il dominio nel pitturato della Spagna è evidenziato dal dato dei rimbalzi (alla fine sarà 42-31) e da quello dei tiri liberi (32 quelli tentati dagli iberici, di cui ben 18 dai soli fratelli Gasol, contro i 13 tentativi di tutta la rappresentativa asiatica). E, sempre senza strafare, si arriva stancamente alla sirena con il punteggio finale di 90-60, Pau Gasol che raggiunge quota 33 e una compagine iraniana stremata (solo 10 punti a referto nell’ultimo quarto) anche dalla discreta intensità difensiva della Spagna.

Pau Gasol in schiacciata (Foto FIBA.com)

Pau Gasol in schiacciata
(Foto FIBA.com)

La Spagna risponde così al ruggito di Team USA dando l’impressione di non aver mai pigiato il piede sull’acceleratore. Per il proseguo del torneo, però, sarà fondamentale recuperare gli acciaccati. Se per Felipe Reyes si parla di un possibile recupero già per la gara di lunedì contro il Brasile, più difficile invece è ipotizzare la data del ritorno del Thunder Ibaka. E non è un rebus di poco conto. Soprattutto per quando arriveranno le gare importanti.

Iran: M. Kamrani 18, H. Haddadi 16, S. Nikkhah Bahrami 9. Rim (31): H. Haddadi 15. Ass (11): S. Nikkhah Bahrami 4.

Spagna: P. Gasol 33, M. Gasol 15, R. Fernandez 12. Rim (42): M. Gasol 10. Ass (22): R. Rubio 5.


Claudio Devizzi Grassi