La Seleçao verdeoro è al lavoro con coach Ruben Magnano da ormai una quindicina di giorni; nulla può essere lasciato al caso perchè il Brasile deve sfogare al meglio una voglia di Olimpiadi sopìta dal 1996 e non può permettersi figuracce in vista di Rio 2016 quando il primo braciere olimpico sarà acceso in terra sudamericana.

Il tempo non preoccupa il tecnico argentino che attenderà fino al 11-12 luglio per stilare la lista definitiva dei giocatori che andranno a Londra nel mese di agosto; solo da pochi giorni infatti si sono uniti al gruppo Marcelo Huertas (fresco titolato in Liga Endesa), Tiago Splitter (dispensato per assistere alla nascita del suo primo erede a S.Antonio) e il trio Nezinho-Augusto Lima-Vitor Benite, reduci dalla insufficiente esperienza della Nazionale B ai Campionati Sudamericani, chiusi al quarto posto. E’ ancora fermo invece Leandrinho Barbosa, che sta trattando da free agent il suo contratto NBA in primis la conferma con Indiana.

La formazione brasiliana si presenta comunque con un grande potenziale; l’appeal olimpico ha moltiplicato gli stimoli ai giocatori più importanti del paese, da Anderson Varejao a Nene Hilario, ai campioni nazionali Giovannoni e Alex Garcia, al nucleo del nuovo e fortissimo Flamengo (Machado, Torres e l’ex-sutorino Marquinhos Souza che ha firmato in questi giorni), fino alla sorpresa del primo ‘passaportato’ della storia della Seleçao. Infatti il play americano Larry Taylor, da anni protagonista ai massimi livelli con la maglia del Bauru, ha ottenuto la cittadinanza e può garantire al backfield grande esperienza, fisicità e doti realizzative.

I primi riscontri positivi sono giunti dal battesimo ufficiale della Seleçao al quadrangolare di Sao Carlos (stato di S.Paulo, città natale di Nene Hilario), in cui sono stati ospitati la Nuova Zelanda, la Nigeria e nientemeno che la Grecia.

Archiviate senza preoccupazioni le prime due sfide (73-49 ai Kiwies, 104-65 alla Nigeria), in cui si sono messi in luce soprattutto Marquinhos Souza in fase realizzativa, il giovane Raulzinho Togni (che gioca in Spagna) nella costruzione del gioco e un Anderson Varejao a ‘tutto-tondo’, il vero banco di prova è stata la finale con una Grecia non certo in formazione vacanziera.
Alla trasferta brasiliana partecipano infatti gli ‘italici’ Zizis, Fotzis e Bourussis, i campioni d’Euroleague Spanoulis e Printezis (miglior marcatore del torneo) e un Papanikolau con più di un pensiero rivolto al draft NBA che si svolgeva in contemporanea.

Marcelo Machado, 22 punti alla Grecia

L’avvio di partita infatti è di matrice biancoazzurra (8-1 con Spanoulis) e coach Magnano è presto costretto a cercare in panchina giocatori più affidabili. Tiago Splitter (alla prima partita) e Giovannoni riportano il Brasile in carreggiata (18-16 al 10′, 36-39 all’intervallo) ma il vero padrone della partita è Marcelinho Machado. Il 37enne Imperatore carioca, sfodera una delle sue prestazioni impareggiabili contro una delle difese più arcigne del continente europeo: 22 punti in 16 minuti con 5/6 al tiro pesante e anche 3 recuperi. L’ex-riminese è il fautore del mini-break nei pressi dell’ultima pausa che, in aggiunta a un paio di schiacciate tonanti di Nene Hilario, manda in visibilio i 4.000 tifosi e chiude la pratica senza rischi.

Il prossimo impegno della Seleçao sarà a Buenos Ayres il 5 e 6 luglio nel quadrangolare con la Nazionale Albiceleste, il Cile e la Spagna di coach Scariolo.
————–
* Brasile x Grecia 78-71 *
-Bra: Marcelinho Huertas 2, Alex Garcia 3, Marquinhos Souza 17, Anderson Varejao 9, Nene Hilario 5, Marcelo Machado 22, Raulzinho Togni 3, Caio Torres, Larry Taylor 3, Vitor Benite, Giovannoni 5, Splitter 9, Augusto Lima ne; coach Magnano
-Gre: Bourousis 8, Zisis 8, Spanoulis 11, Kalathis 5, Fotsis, Printezis 15, Papanikolau 11, Bramos 3, Mavroidis 2, Sloukas, Kaimakoglou 8, Mantzaris, Kavadas ne, Vasiliadis ne; coach Ilias
Parziali: 18-16, 36-39, 56-53, 78-71