Oro sulla maglia, sul petto e nel cuore; la voglia infinita di ripetere il passato a quasi trent’anni di distanza (era il 1983), quando l’Estadio Obras Sanitarias celebrò la vittoria contro la Jollycolombani Cantù in una delle ultime edizioni della Coppa Intercontinentale William Jones.
E’ il trionfo dell’Obras Sanitarias che si conferma al vertice del basket continentale, vincendo anche la Liga Sudamericana nel suo palazzetto a Nunez, nel cuore di Buenos Aires. Come già lo scorso aprile nel Torneio Interligas, la squadra di Julio Lamas sconfigge i brasiliani del Pinheiros, questa volta con un più eloquente 88-73 e un dominio mai messo in discussione.
Con le armi tipiche del ‘juego albiceleste’ vincente in tanti confronti diretti contro i ‘cugini’ brasiliani, ossia gestione del ritmo, rotazione di palla e di uomini, difesa e corsa. Una concretezza lontana dallo spiritò e dalle attitudini del Pinheiros.
Le cronache infatti riportano un solo bagliore paulista sul…10-6 sotto la spinta di un Shamell Stallworth che si è altrettanto velocemente dissolto (6 punti in soli 18 minuti in campo). L’Obras blocca sul nascere l’emorragia di palle perse e prende il dominio delle aree colorate con Juan Gutierrez (16 punti  e 9 rimbalzi) in cui ogni errore nelle soluzioni perimetrali (unico ‘motivo’ dell’attacco biancoblu) è punito (21-8 i rimbalzi all’intervallo). Le soluzioni estemporanee di Marquinhos Souza (18 con 5/8 da due e 2/8 da tre) e Bruno Fiorotto (12 con 5/6) non preoccupano i padroni di casa che non solo mantengono ma anzi aumentano il divario (dal 26-22 al 10′ al 43-26 al 17′) con in campo riserve di lusso come Tyler Field e Pablo Espinoza. Con soli 9 punti a referto nella seconda frazione, coach Claudio Mortari sente già l’odore acre della sconfitta (45-31 a metà gara) in condizioni ambientali e mentali sicuramente avverse.
Infatti la partita è virtualmente segnata poco dopo il ritorno in campo dall’intervallo, quando il timido tentativo di rientro degli ospiti è stato bruciato da due falli tecnici consecutivi (a Paulo Boracini e alla panchina biancoblu) in seguito alle proteste per la mancata interruzione del gioco dopo un infortunio a Marquinhos Sousa. I quattro liberi trasformati dall’ex-pavese Julio Mazzaro hanno riportato il margine a 14 punti (51-37), ampliato con estrema facilità da Juan Gutierrez e Tony Washam (63-43). Il Pinheiros tenta l’ultimo assalto con il play argentino Figueroa, con Renato Lamas e Olivinha (79-72) ma Washam si immola con sette punti di break solitario (segnerà tutti gli ultimi 10 punti dell’Obras). Il sentore della vittoria diventa realtà, con la standing ovation di un Estadio Obras all’apice dell’entusiasmo.
Visibilmente soddisfatto e commosso anche il tecnico Julio Lamas, nonostante sia abituato ai successi internazionali “Questa competizione è stata vinta in passato dalle migliori squadre del Sudamerica e ora sono felice di vedere il nome dell’Obras tra queste. Mi ricordo che da giovane venivo a vedere l’Obras nei tornei internazionali ed è sempre stato un mio sogno tornarci da protagonista. Abbiamo vinto tre gare a S.Paolo nel girone eliminatorio e quattro partite qui, e penso che sia un titolo meritato; il punto di svolta è stato la reazione nel periodo più buio della semifinale con l’Atenas. Abbiamo reagito come squadra e con la consapevolezza che possiamo contare su diversi giocatori che hanno l’attitudine a essere decisivi e vincenti.”
Uno di questi è di certo Juan Gutierrez a cui è andato il titolo di MVP del torneo, ma il chiaro riferimento è anche a Tony Washam (23 punti con 7/9 da due , 2/4 da tre e 6 rimbalzi).

Nella partita della magra consolazione, il Brasilia conquista il terzo gradino del podio, sconfiggendo 76-74 l’Atenas Cordoba grazie a una tripla allo scadere di Alex Garcia. L’ex-Maccabino ha beffato i ‘Griegos’ cordobesi che avevano dominato in lungo e in largo una gara in cui, come ampiamente preventivato, i due coaches hanno risparmiato quanto possibile i migliori elementi. In pratica il Brasilia è stato avanti nel punteggio solo in due occasioni: il 70-68 a 1’30” dal termine con un altro canestro di Alex Garcia a chiudere l’ultimo break (11-3) in piena rimonta, e nell’ultimo emozionante possesso. A 11″ dalla fine, infatti Matias Lescano aveva imbucato la tripla del 74-73, ma Alex Garcia ha dapprima tentato una tripla, strappato la palla dalle mani incerte di Humprey dopo il rimbalzo difensivo e liberato nell’aria l’ultima ‘preghiera’ vincente.
Oltre a essere stato l’eroe della partita e il motore del recupero brasiliense (sotto anche 36-19 nel secondo periodo), Alex è stato anche il miglior realizzatore della partita con 22 punti (7/10 da due, 2/5 da tre), seguito dal sorprendente Ronald Reis (classe 1991) che con 13 punti (6/6 da due) ha reso meno pesante l’assenza di Gui Giovannoni, tenuto in comprensibile riposo. Nell’Atenas, che a sua volta ha lasciato in panchina Marcus Melvin e Bruno Làbaque, oltre all’indomito Matias Lescano (16 punti con 4/7 da tre)  nel periodo più proficuo si sono messi in evidenza Juan ‘Pitu’ Romero (15 punti di cui 8 nel primo periodo), e Mariano Garcia con 14 punti e 7 rimbalzi.

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Il Tabellino della finale:

* Obras Sanitarias x Pinheiros 88-73*
-Obras: Osimani 3, Mazzaro 11, Washam 23, Fells 5, J.Gutierrez 16, Elsener 6, Field 8, Espinoza 8, Konsztadt 8, Zanzottera ne, Barral ne, Puntin ne; coach Julio Lamas.
-Pinheiros: Figueroa 6, Stallworth 6, Fiorotto 12, Olivinha 10, Marquinhos Sousa 18, B.Mortari ne, Renato Lamas 5, Paulinho Boracini 13, Rafael Mineiro 3, Morro ne, Davi Rossitto ne; coach Claudio Mortari.
Parziali: 26-22, 45-31, 70-56, 88-73