Leunen (Foto R.Caruso 2014)

Leunen alla festa di addio a Cantù (Foto R.Caruso 2014)

ULM – A noi di Dailybasket.it piace andare in giro e cercare storie da raccontare. Anche se, onestamente, la storia di Maarty Leunen è fin troppo facile. Però chi scrive non lo conosceva personalmente, amici e conoscenti gli parlavano di una persona speciale, solo che noi tutti non crediamo finche non vediamo. L’occasione è il derby di Svevia della Beko BBL tra Ratiopharm Ulm e Riesen Ludwigsburg. Si ok la Svevia non esiste più, ma da queste parti la storia è qualcosa di sacro e i poco più di 100km che dividono le due città rende l’atmosfera all’interno della bellissima Ratiopharm Arena elettrizzante e coinvolgente quanto basta, grazie anche a poco più di 50 chiassosissimi tifosi ospiti, che lo speaker di casa saluta prima dell’inizio del match, con tutto il palazzo che applaude (si avete capito bene…) e ovviamente neanche l’ombra di poliziotti in assetto anti-sommossa fuori dal palazzo.

Sempre elettrizzante l’atmosfera della Ratiopharm Arena

La partita è bella e divertente, ci regala anche un overtime dominato dalla squadra di casa e ci conferma che il livello della BBL sta notevolmente salendo, non solo tecnicamente ma anche tatticamente. Coach Patrick fa delle spaziature e della circolazione di palla un credo e domina la partita per oltre 3 quarti, soprattutto fino a quando Little è sulle tracce della star di casa Will Clyburn, ma resta in braghe di tele quando il suo mastino esce per cinque falli ma soprattutto quando Leibenath, dopo aver variato molti assetti tattici, si affida sotto canestro all’ex Rockets Tim Ohlbrecht ma soprattutto al nostro Maarty. Per Leunen non è stato un grande inizio di BBL, poco coinvolto ed in condizioni fisiche non ottimali, stasera parte in quintetto mettendo la sua classe ed esperienza al servizio dei compagni. Soffre sotto canestro di fianco a Savovic, ma quando ha i chili e la fisicità di Ohlbrecht a coprirgli le spalle, ecco che torna il leone visto al Pianella. Diventa un gigante dentro l’area nascondendo il canestro alle penetrazioni avversarie, recupera rimbalzi ed in attacco diventa il playmaker occulto, nella sua classica posizione in punta, servendo un cioccolatino a Clyburn che mette la tripla della staffa.

foto di Fabrizio Quattrini

Atmosfera sempre rilassata, anche alla fine di una gara tirata come quella tra Ulm e Riesen (foto di Fabrizio Quattrini)

Quando esce dagli spogliatoi e ci saluta con “Buonasera! Come stai!” speriamo di poter parlare in italiano, ma ci chiede scusa perché conosce poche parole in italiano, anche se sta cercando di migliorarlo anche qui in Germania “Ho trovato un ristorante italiano fantastico, si chiama Buonissimo. Arrivano i prodotti dall’Italia e il cuoco è molto bravo. Parlano tutti in italiano e ci vado volentieri perché mi sembra di essere a Cantù”. Qui la domanda è d’obbligo, non sarà che questo Buonissimo avrà superato l’Unico nelle sue preferenze culinarie? Ride Maarty ed i suoi occhi iniziano ad illuminarsi “Unico è un posto speciale, unico per l’appunto. Andavo lì a mangiare non solo per la cucina fantastica, ma anche e soprattutto per l’accoglienza che ricevevo, persone stupende, che volevano bene a me e alla mia famiglia”.

foto di Fabrizio Quattrini

Sempre carichi i tifosi di Ulm… (foto di Fabrizio Quattrini)

C’è tempo per parlare di Cantù e della sua vita italiana, prima però facciamo i complimenti a Maarty per il bel finale di partita e per la vittoria del Ratiopharm “Abbiamo giocato con grande intensità e sono stato molto più coinvolto-  conferma Leunen le nostre impressioni –, cercando di dare il mio meglio difensivamente. Abbiamo sofferto tantissimo a rimbalzo all’inizio per la loro presenza fisica, ma nel secondo tempo abbiamo cercato di lavorare meglio e soprattutto di aiutarci tutti in questo fondamentale. Siamo riusciti a recuperare qualche rimbalzo importante e abbiamo ottenuto una vittoria importante”. La BBL è senz’altro una lega in grande crescita, in cui soprattutto il lavoro di marketing sta dando grandi frutti e anche l’ex canturino conferma questo aspetto “Oh mi piace molto questa Lega, è qualcosa di completamente diverso dall’Italia, come tu stesso hai potuto vedere. Musica, spettacolo, luci, molto più intrattenimento per il pubblico”, senza però abbassare il livello cestistico, oltre ad un particolare che Maarty non dimentica di menzionare “Questa atmosfera è una cosa molto bella soprattutto perché si unisce ad un livello di basket molto alto. Un campionato difficile con squadre molto forti ed ottimi giocatori. E’ un basket diverso ma quello che colpisce è il grande rispetto gli uni verso gli altri, che si respira in campo ed intorno al campo”.

Eagles (Foto R. Caruso 2014)

…ma per Maarty gli Eagles sono un’altra cosa! (Foto R. Caruso 2014)

Ed a proposito di ciò che avviene intorno al campo non possiamo che chiedere a Leunen se l’atmosfera della Ratiopharm Arena gli piace o sente la mancanza del Pianella e degli Eagles “E’ un impianto molto bello, c’è sempre il tutto esaurito e si respira una bellissima atmosfera, con il pubblico vicino al campo che ti dà tanta energia , ma non è la stessa cosa del Pianella dove realmente i tifosi sono il 6° uomo in campo. Non ci sono discussioni, i tifosi di Cantù sono i migliori in Europa. Sostengono la squadra con grande aggressività e passione, stanno in piedi sulla balaustra per 40 minuti, spingendoti a dare il massimo e anche qualcosa in più”. Per forza di cose il discorso non può che spostarsi sulla sua esperienza italiana, su cinque anni intensi vissuti in Brianza, dove ha avuto la possibilità di essere allenato da due persone molto diverse tra di loro, che tecnicamente gli hanno dato entrambi tanto “e mi hanno sempre spinto a migliorareaggiunge Maartygiorno dopo giorno. Da un punto di vista caratteriale, lo sapete bene in Italia, sono due persone completamente diverse, due modi diversi di concepire e pensare il basket. Andrea (Trinchieri, ndr) è sicuramente più aggressivo e con una grande carica, mentre Pino (Sacripanti) è molto più rilassato e si comporta come un padre per la sua squadra. Ma entrambi vogliono le stesse cose dai giocatori, anche se partono da filosofie di basket completamente diverse. Sono due grandi allenatori, che conoscono molto bene il basket e sanno leggere benissimo le partite, ed a Cantù abbiamo avuto grandi successi con entrambi e non posso che essere felice di averli avuti come allenatori”.

Cinque anni in cui Cantù è sempre stata ai vertici del basket italiano, mettendo in piedi una grande rivalità con la Montepaschi Siena. Leunen fa fatica a ricordare il momento più bello ed intenso della sua carriera italiana “perché ho vissuto tanti momenti emozionanti, ma forse se dovessi  citarne uno la vittoria in Supercoppa contro Siena, è stato il momento più alto per quello che ha rappresentato per la squadra ed i tifosi. Dopo anni in cui avevamo perso tante volte, pur essendo sempre molto vicini ad una squadra così forte e dominante come è stata Siena in Italia negli ultimi anni, alla fine siamo riusciti a batterli e ritornare a Cantù con un trofeo in mano è stato molto bello”.

Quando nomina Cantù gli occhi di Maarty si illuminano di una luce particolare, si capisce che il ricordo degli anni italiani risveglia un tumulto di emozioni. Non è l’unico ad aver dichiarato amore per Cantù, dopo averci giocato, come lui anche Micov e Markoshvili. Il perché ce lo dice senza mezzi termini Leunen “Le persone a Cantù vivono il basket con grande passione e intensità, ma non solo. Questa stessa passione la mettono nei rapporti umani. In cinque anni ho conosciuto molte persone e stretto con tutti un grande legame di amicizia, siano essi tifosi, compagni di squadra o gente dello staff tecnico. Io e la mia famiglia ci siamo sentiti a casa ed ho tanti ricordi bellissimi di questi anni. La gente di Cantù ti dà una grande passione e fa di tutto per darti il meglio possibile e farti sentire a casa .E tu non puoi fare altro che amarli per tutto quello che ti danno”.

foto di Fabrizio Quattrini

Maarty Leunen con la maglia del Ratiopharm Ulm (foto di Fabrizio Quattrini)

Potrebbe finire qui con questa dichiarazione di amore, ma ci viene in mente l’aneddoto raccontato da un amico sulla passione di Maarty per il gelato e per la gelateria Nonna Papera di Cantù, e allora mentre ci salutiamo gli chiediamo quale gusto gli manchi di più “Oh my God! Un gelato buonissimo, adoravo la stracciatella e poi un altro gusto, con caramello e nocciole, non ricordo il nome, mando un messaggio a mia moglie e chiedo a lei!”. La moglie non risponde al messaggio e Leunen non si dà pace di non ricordarsi il gusto. Tranquillo Maarty si chiama Delixia, te lo diciamo noi. Forse delizioso e gentile come te, alla prossima.


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