Spencer Nelson

UPS

Spencer Nelson (ala, Herbalife Gran Canaria): giocatore sempre apprezzato per grinta e abnegazione anche nel nostro campionato, con gli anni Nelson ha affinato le proprie doti tecniche ed in particolare le capacità realizzative, diventando quest’anno uno dei go-to-guy del suo Gran Canaria, che vola in classifica (è nel gruppo delle seconde con Vitoria, Valencia e Bilbao) grazie anche al largo successo esterno sul campo di un Lagun Aro bisognoso di vittorie. Un successo meritato dagli isolani in gran parte grazie all’ala dell’Idaho, che non si è limitato a 21 punti e 10 rimbalzi, ma ha anche smazzato ben 6 assist, recuperato 2 palloni e subito 6 falli per uno straordinario 35 di valutazione, che ne fa l’MVP di giornata in ACB.

Bobby Dixon in difesa (foto tbl.org.tr)

Bobby Dixon (playmaker, Pinar Karsiyaka): il Pinar si concede il lusso di fermare il lanciatissimo Galatasaray e lo fa grazie alla superba prestazione dell’ex Treviso e Brindisi, sempre più leader di una delle squadre rivelazione della stagione turca. Contro i giallorossi di Ergin Ataman, di fronte al pubblico delle grandi occasioni, a Dixon non tremano le mani, come dimostrano i 27 punti segnati con l’aggiunta di 7 rimbalzi, 3 assist ed i quattro tiri liberi nell’ultimo minuto che mettono in ghiaccio il risultato per la delusione di Eder Arslan e compagni.

Alberto Corbacho

Alberto Corbacho (ala, Blusens Monbus Obradoiro): solo la prestazione maiuscola di Nelson nega la palma di MVP di giornata al “bombardiere” Corbacho, che sta polverizzando i record ACB nel tiro da tre e insidia celeberrimi tiratori del passato come Oscar Schmidt. Secondo alcuni calcoli, l’ala di Palma di Maiorca ci mette solo 42 decimi di secondo a ricevere, caricare il tiro e sferrare il “colpo” (spesso letale), di certo se ne sono accorti a Malaga, dove il Blusens è uscito vincitore sull’onda dei 28 punti di Corbacho, frutto ovviamente di 6 tiri pesanti (su 9 scoccati), 1/1 da due ed un quasi perfetto 8/9 dalla lunetta per 32 di valutazione. Davvero niente male per un giocatore che ha esordito nella massima categoria appena un anno fa da ventisettenne.

Il gioiellino del Triumph Sergei Karasev

Sergei Karasev (guardia/ala, Triumph Lyubertsy): il Triumph fatica più del previsto contro l’ostico Neptunas dell’ex virtussino Gailius ma riesce alla fine a spuntarla grazie al talento giovane di Karasev, uno degli astri nascenti del basket russo, che realizza ben 25 punti con 3 rimbalzi, 3 assist ed i tiri liberi della staffa, dimostrando una maturità ben superiore all’età anagrafica. A 19 anni appena compiuti, l’ala nativa di San Pietroburgo è già uno dei leader del Triumph, contribuendo ai successi della squadra di Lyubertsy con 14 punti, quasi 4 rimbalzi e oltre 2 assist a gara. Il futuro della nazionale russa, con talenti del genere, è assicurato.

DOWNS

Ryan Gomes

Artland Dragons: ai Dragons non basta un Demond Mallet di nuovo in forma, e nemmeno l’esordio di un ex giocatore NBA di ottimo livello come Ryan Gomes (doppia cifra di media in carriera tra i Pro), venuto a svernare in Europa in attesa di offerte convincenti dall’altro lato dell’Atlantico. A dire il vero, sotto il profilo personale il debutto dell’ex Celtic è soddisfacente, con 19 punti segnati e 12 rimbalzi catturati, ma i “Dragoni” di Quakenbrück riescono a cadere sul campo del modesto Mitteldeutscher, pur se al supplementare, e perdono così terreno rispetto al quartetto di testa nonostante un roster con chiare ambizioni d’alta classifica.

Sasha Vujacic

Anadolu Efes: non è certo il momento dell’Efes che, dopo averle “prese” in casa dal Caja Laboral in Eurolega, perde sul campo del TED Kolejliler che era apparso sull’orlo di una crisi prima del successo – appunto – sul blasonato club di Istanbul. Nel posticipo TBL, infatti, Vujacic e compagni partono bene ma calano alla distanza, permettendo ai padroni di casa (guidati dalle bombe di Kirk Penney) di cogliere una vittoria di misura e di chiudere così a 5 la striscia positiva dell’Anadolu, ora terzo dietro Fenerbahçe e Galatasaray.