Jackson fa a fette la difesa madrilista

UPS

Aaron Jackson (playmaker, Gescrap Bilbao) e D’or Fischer (centro, Gescrap Bilbao): uno è l’MVP statistico dell’ultima giornata ACB, l’altro l’MVP “morale”, ma insieme hanno confezionato l’impresa di giornata nel massimo campionato spagnolo facendo saltare il banco a Madrid, sponda Real. I baschi, a dir poco discontinui in questa stagione, stanno riacquistando fiducia e lo dimostrano battendo le merengues a domicilio grazie – appunto – ai 19 punti, 10 rimbalzi, 4 assist e 4 recuperi (per 33 di valutazione) del centro di Philadelphia, uniti ai fondamentali 21 punti e 7 assist del playmaker ex Virtus Bologna, la cui tripla da distanza siderale abbatte definitivamente la resistenza capitolina nel finale. Ed ora anche la classifica (sesto posto a pari merito) inizia a sorridere ai bianconeri di Fotis Katsikaris.

Filip Videnov (guardia, Olin Edirne): difficile che alla vigilia pensasse che si sarebbe parlato a lungo di Hacettepe – Olin Edirne (87-75), una sfida di bassa classifica tra squadre che finora hanno perso più del 70% delle partite disputate complessivamente e che pensano soprattutto a mantenere la categoria. A sconvolgere i metri di giudizio però ci ha pensato il tiratore bulgaro Videnov, uno che ha girato mezza Europa fermandosi anche a Rieti per tredici partite. Stavolta ci ha messo del suo per lasciare il segno e ci è riuscito con 42 punti (7/9 da 2, 8/12 da 3, 4/6 ai liberi), 3 rimbalzi, 3 assist, 2 palle recuperate. L’unico neo sono i 5 falli commessi. Ma per stavolta possiamo chiudere un occhio.

Malcolm Delaney

Malcolm Delaney (guardia, Chalon sur Saone): se Chalon-Poitiers (83-65) puzzava di risultato scontato già dalla vigilia, a mettere un po’ di pepe ci ha pensato Delaney. E’ lui, uno dei migliori amici di Carmelo Anthony, a guidare la rimonta dei borgognoni contro un Poitiers che si è presentato con un eloquente 3-14 a metà del primo quarto guidato alla grande dalla stellina Fournier. Delaney infatti nonostante i 22 anni non è una promessa Nba ma ha dimostrato di saper fare bene il suo mestiere come dimostrano i 32 punti (5/7 da 2, 3/6 da 3, 13/14 ai liberi), 1 rimbalzo, 8 assist e addirittura 11 falli subiti. Il tutto per 42 punti di valutazione.

Harding Nana

Harding Ngueyep Nana (ala, Ilysiakos): ancora una volta, Nestoras Kommatos (22 punti, 13 rimbalzi e 5 assist) non basta al Maroussi per muovere la classifica, ma stavolta ci mette del suo l’incredibile Harding Nana, incredibile come la sua storia professionale: nato 31 anni fa a Nouala, in Camerun, e formato cestisticamente negli Stati Uniti, Nana ha trovato il suo ambiente ideale in Polonia, dove ha provato anche al Turów prima di “riciclarsi” nella quarta serie spagnola e addirittura nella terza polacca, dove ha vestito la canotta del Polonia Varsavia. Quest’anno la grande occasione in Grecia, in una squadra modesta come l’Ilysiakos, ed ecco l’asso nella manica estratto in casa del Maroussi: 24 punti, 14 rimbalzi e 3 stoppate per 38 di valutazione. Chapeau.

Jonas Valančiūnas (ala/centro, Lietuvos Rytas): prestazione maiuscola per il diciannovenne definito (forse a rischio di sopravvalutazione) il “nuovo Sabonis” nella beneficiata del suo Rytas sul disastrato Enisey (101-62). Per il lungo nativo di Utena ben 21 punti e 9 rimbalzi che, uniti a 2 assist, 2 stoppate e buone percentuali (6/7 da due e 9/10 ai liberi), hanno prodotto un eccellente 36 di valutazione in soli 22 minuti in campo, impressionante se confrontato con gli 8 punti di valutazione dei migliori avversari. Il dominio delle potenze russe CSKA e Spartak nel girone B della VTB League non sembra poter essere insidiato dalla squadra della capitale lituana, ma se Valančiūnas bisserà prestazioni del genere in sfide più probanti nulla è precluso ai rossoneri del serbo Aleksandar Džikić.

DOWNS

Chus Mateo

Unicaja Málaga: periodo di magra per i biancoverdi andalusi, non solo nei risultati (tre sconfitte consecutive in campionato, pur se due fuori casa, ed altre tre in Eurolega) ma anche nei punteggi, ovvero nei punti messi a segno. Sembra proprio attraversare una grave crisi offensiva la squadra di Chus Mateo (o meglio di “impotenza e frustrazione”, come dichiarato da Jorge Garbajosa), capace nelle ultime tre gare disputate di non superare i 57 punti di media, per giunta contro squadre mediocri come Manresa, Gran Canaria ed Obradoiro. Preoccupa in particolare l’involuzione degli americani, pur se anche il settore lunghi, che può contare su gente come Garbajosa e Luka Zoric, non sta contribuendo a dovere, con il solo Joel Freeland che cerca di tirare la carretta. Sabato, sul campo del disperato Valladolid – che di certo non cercherà la sfida ad alto punteggio – arriva la prova del nove per un attacco che, in un modo o nell’altro, deve sbloccarsi per non gettare alle ortiche quanto di buono fatto finora in ACB e in Eurolega.

Anton Ponkrašov

Anton Ponkrašov (play/guardia, CSKA Mosca): momento non brillantissimo per la non più così giovane promessa russa (le primavere sono ormai 25), che ormai da qualche anno “litiga” con le grandi aspettative riposte su di lui e non riesce a rendere con la costanza che ci si attende da un giocatore di tale potenziale. Nella risicata vittoria del suo CSKA contro l’Asseco Prokom, il biondo di San Pietroburgo ha infatti messo seriamente alla prova i nervi di coach Kazlauskas con una prova da -3 di valutazione in 15’ sul parquet, frutto di 0/4 al tiro, 1/4 ai liberi e 3 palle perse. Anche nell’ultima, vittoriosa trasferta di Vilnius, il suo contributo era risultato negativo in 10’. Se è vero che per dimostrare il suo valore avrebbe bisogno di un impiego più consistente, è anche vero che, sfruttando così male lo spazio a disposizione difficilmente entrerà nelle grazie dell’allenatore.

Andrea Rizzi e Alessandro Petrini