arrowupUPS

(foto acb.com)

(foto acb.com)

Regal F.C. Barcelona: un trionfo che più meritato non si poteva, quello del Barça, che si aggiudica la Copa del Rey contro il pronostico che favoriva i campioni di coppa in carica del Real Madrid, primi con largo vantaggio in classifica e apparsi finora decisamente più in palla in questa stagione. Invece i catalani, che di certo non possono essere accusati di difettare di orgoglio, tengono testa ai blancos nella splendida sfida dei quarti di finale riuscendo a dare la zampata alla fine del secondo supplementare, e poi superano con merito i padroni di casa del Caja Laboral in una semifinale non meno impegnativa. La finale contro il pur valido Valencia, a quel punto, diventa poco più che una formalità per i superveterani blaugrana, che non si fanno sfuggire il trofeo nonostante la serata storta di Navarro. Ma Pete Mickeal, Marcelinho Huertas ed Erazem Lorbek sono lì per quello, e la squadra di Xavi Pascual può così sollevare un’altra coppa.

Dimitrios Diamantidis

Dimitrios Diamantidis

Panathinaikos: è arrivato, forse anche prima del previsto, il primo titolo dell’era post-Obradovic in casa Pana. Al termine di una sfida purtroppo macchiata dai soliti comportamenti censurabili dei tifosi ellenici (vedi sotto), infatti, i greens hanno avuto la meglio sull’Olympiacos Pireo nella finale di Coppa di Grecia, battendo i reds per 78-81 al termine di 40′ tirati e decisi solo sul filo di lana dall’MVP Dimitrios Diamantidis e dai tiri liberi di Stephane Lasme. Una soddisfazione non da poco per coach Agiris Pedoulakis, che si toglie subito la “scimmia” dalla spalla e potrà continuare con più serenità l’inseguimento all’Oly in stagione regolare prima dei playoff che si preannunciano scoppiettanti. Speriamo solo in termini cestistici.

Andersen e Pianigiani (Foto M. Cogliati 2012)

Andersen e Pianigiani (Foto M. Cogliati 2012)

Simone Pianigiani e Luca Dalmonte (allenatori, Fenerbahçe Ülker): meriterebbe certamente una menzione il pretoriano David Andersen, MVP della Coppa di Turchia (Spor Toto Türkiye Kupası), ma preferiamo premiare il CT della nostra Nazionale ed il suo assistente, che al primo anno a Istanbul, pur se faticando molto in Eurolega, hanno già messo in bacheca un trofeo e sono in lizza per un secondo, il titolo TBL. Nel weekend di coppa il loro Fener ha messo KO il sorprendente Pinar Karsiyaka, il temibile Beşiktaş ed infine il Galatasaray, guadagnandosi l’ambito trofeo di metà stagione. Gran merito anche a Dalmonte poiché Pianigiani era stato ricoverato, già prima dei quarti, per febbre alta e tonsillite, e di conseguenza la guida tecnica è stata assunta dal coach imolese per tutto il torneo.

Tyrese Rice

Tyrese Rice

Bayern Monaco: settimana da sogno per il Bayern, che prima, nell’infrasettimanale di coppa di Germania, elimina la corazzata Brose Bamberg ai quarti, poi, non contento, fa fuori agevolmente l’Alba Berlino in campionato conquistando così la nona vittoria consecutiva. Ora i bavaresi, complice la sconfitta di Ulm, sono secondi da soli in classifica, e guardano senza particolari timori reverenziali al primo posto di Bamberg. Il più entusiasta di tutti – e come potrebbe essere altrimenti – è il Presidentissimo Uli Hoeneß, che fa proclami di scudetto. Difficile che Steffen Hamann e compagni riescano a spodestare i corregionali del Brose già quest’anno, ma se Tyrese Rice e gli altri stranieri continuano a questi livelli, adeguatamente sostenuti da Robin Benzing e dagli altri tedeschi, i tifosi biancorossi possono unirsi ai sogni di gloria di Hoeneß.

Trenton Meacham

Trenton Meacham

Nanterre: splendida affermazione in ProA degli uomini di coach Donnadieu, che sbancano Le Mans e confermano il loro ottimo momento (terzo successo su quattro incontri e nono posto in classifica). Eroe assoluto della gara però è il play/guardia Trenton Meacham: l’ex Paris-Levallois confeziona la partita dell’anno chiusa a quota 28 punti e 29 di valutazione, con 10/10 dal campo con ben 6 triple a referto che frenano ogni pallido tentativo di rimonta di Cam Long e compagni.

arrowdownDOWNS

Manuchar Markoishvili all'arrivo ad Istanbul

Manuchar Markoishvili all’arrivo ad Istanbul

Galatasaray: impossibile non mettere dietro la lavagna il facoltoso club turco, che evidentemente tanto facoltoso poi non è. Pare infatti che, dopo i faraonici acquisti di Wesley Snijder e Didier Drogba per la sezione calcio e Manu Markoishvili per la sezione basket, stia accusando grossi problemi finanziari, tanto che giocatori e giocatrici di ogni sezione della polisportiva (in particolare la sezione basket femminile) sarebbero in credito di diverse mensilità. Alcuni, come l’americana Lindsay Whalen, hanno già deciso di fare le valigie, e altri potrebbero seguire (si parla di Boni Ndong e Milan Macvan). A stupire non sono tanto la mancanza di liquidità e gli stipendi arretrati, ormai diffusa nell’Europa dei canestri e non solo, quanto l’”ipocrisia finanziaria” del sodalizio di Istanbul, che si permette di fare la voce grossa sul mercato andando addirittura ad acquistare giocatori sotto contratto, come Markoishvili, salvo poi trovarsi in debito di milioni di euro con i dipendenti già a libro paga. Figuriamoci quando il malcapitato (e malconsigliato?) georgiano vedrà la prima busta paga…

Hines colpito dal fumogeno

Hines colpito dal fumogeno

Tifosi violenti: come spesso in questi casi, chiamarli tifosi è forse un complimento, ma la realtà è che in Grecia, nel basket come in altri sport, non si può parlare di sparuti gruppi di violenti, ma di corposi gruppi di ultras dalla sassaiola facile, che non perdono occasione per rovinare feste dello sport come avrebbe dovuto essere la finale di Coppa di Grecia tra Olympiacos e Panathinaikos. Prima fumogeni lanciati per colpire (uno ha quasi dato fuoco ai capelli di Kyle Hines), poi l’invasione di campo di entrambe le tifoserie nel secondo quarto, il tutto miracolosamente conclusosi senza feriti gravi. Incidenti che fanno il paio con quelli avvenuti alla Jezero Hall di Kragujevac, dove gli arbitri si sono trovati costretti a sospendere la finale di Coppa di Serbia tra Partizan e Stella Rossa (vittoria andata poi a quest’ultima) per il lancio di un estintore in campo e generici disordini causati dalle tifoserie. Impossibile credere che non si possa fare nulla per arginare questi fenomeni ormai “tradizionali” su molti campi ellenici e balcanici.

Andrea Rizzi e Marco Taminelli