Milt Palacio

UPS

Blu:sens Monbus Obradoiro: finalmente gli investimenti del club galiziano cominciano a rendere. Dopo una prima metà di stagione piuttosto tribolata, trascorsa quasi sempre in zona retrocessione e con molti dubbi riguardo roster e guida tecnica, i ragazzi di Moncho Fernández hanno reagito aggiudicandosi gli ultimi tre incontri, due in trasferte molto difficili (Malaga e Alicante) ed uno in casa ma contro la “big” Caja Laboral Vitoria. I pericoli non sono del tutto scampati, ma intanto Milt Palacio e compagni hanno lasciato le posizioni che valgono il descenso e guardano con ottimismo alla partitissima di domenica contro il Real Madrid. Merito anche della dirigenza, che nei momenti di difficoltà ha dato fiducia all’”Alchimista” quando altri club avrebbero subito fatto ricorso all’esonero.

Dominic James

Dominic James (playmaker, Partizan): alla faccia degli americani che faticano ad adattarsi! Alla seconda partita con la canotta bianconera, dopo essere fuggito da Salonicco per i problemi economici dell’Aris, il venticinquenne americano ormai avvezzo alla pallacanestro di questo lato dell’oceano sfodera una prova da 28 punti, 4 assist e 11 falli subiti (33 di valutazione) che, unita a quella del solito, provvidenziale Milan Mačvan (23 punti e 31 di valutazione), regala ai belgradesi una preziosa vittoria sul campo mai facile del Cibona Zagabria. Il Partizan stacca così ancora di più i croati nella classifica della Lega Adriatica e tallona i loro concittadini del Cedevita, secondi alle spalle dell’inarrivabile Maccabi Tel Aviv.

David Monds

David Monds (centro, Orléans): partire dalla panchina e cambiare le sorti di una partita è il sogno di tutti quei giocatori che vogliono conquistare spazio e minuti. O che magari intendono solo rilanciarsi. E’ il caso di Monds, un centro troppo leggero per sperare in una chiamata NBA o in una squadra europea di prima fascia. Così ha iniziato a vagare tra i cambi di WBA e NBDL e quelli di secondo piano del vecchio continente. Arrivano così le stagioni nell’A2 turca, in Germania al Gottingen, a Porto Rico, e poi ancora in Grecia e in Pro B, in Francia al Bourg-en-Bresse. Poi è arrivata la chiamata a Orléans, non una piazza storica ma una realtà in continua crescita ed evoluzione che sta puntando su di lui e che lui ripaga con 11,2 punti e 5,2 rimbalzi di media. Il capolavoro è arrivato nel match interno vinto contro l’Asvel. Parte da sesto uomo e dà la svolta con 21 punti (10/14 da 2,) e 11 rimbalzi confermando la propria concretezza nei momenti decisivi.

James Augustine

James Augustine (ala/centro, UCAM Murcia): una delle sorprese della ventunesima giornata ACB è stata la vittoria della disastrata Murcia (solo 5 vittorie su 20 partite prima dell’incontro) sul lanciato Gescrap Bilbao, che fa respirare i pimentoneros in classifica. Meritato MVP della gara e della giornata il lungo dell’Illinois, che senza strafare ha messo a segno 16 punti, catturato 10 rimbalzi, smazzato 2 assist e recuperato 2 palloni, oltre ad una stoppata che gli ha permesso di raggiungere il trentello di valutazione. L’ex Orlando, portato in Europa dal Gran Canaria dopo l’esperienza non esaltante con gli Orlando Magic, sembra aver capito il basket del Vecchio Continente dopo le alterne prestazioni delle sue prime stagione europee, e sarà un uomo chiave per le speranze di salvezza dell’UCAM.

Elton Brown

Elton Brown Jr. (ala grande, Trabzonspor Kulübü): sono appena 4 le vittorie in 19 partite del Trabzonspor nel massimo campionato turco. Un record che piazza la squadra di Trebisonda appena sopra il fanalino di coda Bandirma. Ma Brown a questo pare non pensare. Lui che fa la spola tra i maggiori campionati europei (Grecia, Israele, Turchia, Spagna, Germania) e le leghe di sviluppo americane, è arrivato a novembre e sta viaggiando a 17.4 punti e 11.3 rimbalzi di media. Numeri che lo mettono al terzo e al primo posto nelle rispettive classifiche di categoria. Ma anche nella sfortunata trasferta di Aliaga non si è voluto risparmiare mettendo a segno 34 punti (15/21 da 2, 4/6 da 3) e catturando 18 rimbalzi, 11 dei quali in attacco. Alla fine la sua valutazione segna 44. Ma per riuscire a vincere evidentemente manca ancora qualcosa.

Mario Kasun

Mario Kasun (centro, KK Zagabria): dal campionato croato a Siena la strada è più lunga di quello che sembra. Per un po’ di tempo la società di Minucci aveva messo gli occhi su questo centrone di 2.13 per dominare in area pitturata ma poi gli ha preferito l’usato sicuro di David Andersen. A Siena sicuramente avrebbe avuto una ribalta di primo piano internazionale, a Zagabria invece ha sostituito l’Eurolega con la Lega Adriatica e si ritrova nel ruolo di strepitoso losing effort di settimana in settimana in un gruppo che ha appena il 50% di successi. Una cosa che si è ripetuta puntualmente anche questa settimana nonostante il passo falso sul campo del Crvena Zvezda. Per lui 31 punti (12/19 da 2, 7/10 ai liberi) e 8 rimbalzi in 31 minuti. Numeri strepitosi che però alla fine non sono bastati.

DOWNS

Pepu Hernández

Asefa Estudiantes: annata proprio storta per la cugina “povera” del Real Madrid, in realtà povera di idee più che di vil denaro in questa stagione. Il roster costruito dalla dirigenza colegial, infatti, comprende americani di buon pedigree e spagnoli non certo di primo pelo come Carlos Jiménez e Germán Gabriel, una miscela che sta però avendo scarso successo nonostante la maturazione di Jayson Granger. Coach Pepu Hernández, inoltre, sembra aver esaurito i miracoli, e non riesce a far uscire la squadra da una crisi che ha preso tinte estremamente fosche nell’ultima giornata, con la sconfitta interna contro la Joventut e la penultima posizione in classifica divenuta realtà. Se il campionato finisse oggi, l’Estu sarebbe retrocesso, e se non riuscirà ad invertire presto la rotta è probabile che sia così anche dopo 34 giornate.

Henry Domercant

Henry Domercant (guardia/ala, Unics Kazan): forse, se a Siena non si sono strappati i capelli quando se n’è andato, è proprio per questo. Arriva la gara probabilmente più importante della stagione, almeno fino a questo momento, potenzialmente decisiva per la supremazia nel testa a testa con il Khimki nel girone A di VTB League, e lui, dopo aver dimostrato di essere tutt’altro che bollito in Eurolega, segna 7 miseri punti con 3/11 al tiro e -2 di valutazione, mentre la squadra si fa trafiggere a domicilio dai gialloazzurri di Sergei Monia. Questa prestazione, peraltro, arriva dopo la sconfitta di Istanbul che rischia di costare all’Unics la qualificazione ai quarti di finale di Eurolega dopo il grande avvio di Top 16, gara che Domercant ha chiuso con 8 punti di valutazione uscendo per falli.

Andrea Rizzi e Alessandro Petrini