Il Panathinaikos festeggia la conquista della sua 13^ coppa nazionale (foto paobc.gr)

UPS

Panathinaikos: il terzo derby stagionale dell’Attica finisce come i primi due. Ma stavolta la posta in palio era più alta e così la il Pana conquista la tredicesima coppa nazionale della sua storia. 71-70 il finale per i verdi e forte rischio di una stagione a secco per l’Olympiacos, che – complice il ridimensionamento del budget – sembra aver perso un po’ di smalto rispetto alle ultime due stagioni. I cugini del Pireo quest’anno si presentano sulla carta un passo indietro rispetto agli ateniesi eppure in una partita secca hanno dimostrato di essere ancora in grado di farsi valere. Ma fino a un certo punto perché sul 70-70 pari basta un 1/2 dalla lunetta di Dimitrios Diamantidis (9 punti, 7 assist e 7 recuperi) per sparigliare i giochi e nell’ultima azione la tripla finale di Papanikolau esce. L’intramontabile Sarunas Jasikevicius è stato nominato MVP della competizione.

Il Granca fa festa con il suo pubblico

Gran Canaria 2014, Valencia e Lagun Aro GBC: tripletta di sorprese nella 24ª giornata ACB, con le tre squadre citate che hanno, nell’ordine, battuto il Regal Barcelona dopo due supplementari, travolto il Real Madrid, e vinto il derby basco contro il Caja Laboral Vitoria. Tre squadre diverse, con posizioni di classifica diverse ed un campionato molto diverso alle spalle, che hanno però contribuito a rendere un po’ più equilibrata la liga iberica. Epico in particolare il successo dopo una “maratona” di 50 minuti degli isolani, finora piuttosto discontinui in casa ma non nuovi ad imprese simili al Centro Insular de Deportes. Notevole anche l’autorità con cui i taronja hanno avuto la meglio sui capitolini, mentre per la squadra di San Sebastián non si tratta che di una conferma, oltre ad una sfida diretta al terzo posto – ora un po’ meno lontano – del Caja Laboral.

Álex Abrines

Álex Abrines (guardia/ala, Unicaja Málaga): l’Unicaja sta attraversando un tunnel inquietante (vedi sotto), ma una luce sfavillante è apparsa nelle ultime due giornate di campionato, nelle sconfitte interne contro Lagun Aro ed Estudiantes. Si tratta di Alejandro “Álex” Abrines, guardia/ala classe 1993 nativa di Palma di Maiorca, figlio d’arte (il padre Gabriel ha giocato in ACB tra l’89 ed il ‘97) ed MVP dell’ultimo Europeo Under 18, dominato dalla sua Spagna. Fino ad una settimana fa aveva collezionato 9 presenze e 9 punti, 8 dei quali nella fallimentare trasferta di Saragozza. E’ in quell’occasione, forse, che coach Chus Mateo si è accorto di lui, ed ecco i 15 punti in 29’ contro il Lagun Aro. Nell’ultima giornata, però, il capolavoro, con Abrines a tenere in piedi quasi da solo i biancoverdi contro i colegiales a suon di triple, ed un tabellino che alla fine riportava 31 punti in 36’. In termini statistici sta ripercorrendo le tappe di Navarro, Rubio e Fernández, e intanto c’è chi lo vede già tra le prime 15 scelte del prossimo draft NBA.

Heiko Schaffartzik

Alba Berlino: sette vittorie di fila e una classifica che sta diventando sempre più interessante grazie al terzo posto solitario. L’Alba è indubbiamente la squadra più calda della Bundesliga e lo dimostra con il successo al supplementare (70-66) nella grande classica contro gli Skyliners di Francoforte che nell’ultimo turno si erano concessi il lusso di battere il Brose Baskets. Un successo accompagnato dalla grande prestazione di Heiko Schaffartzik che ha piazzato 18 punti (0/2 da 2, 3/3 da 3, 9/11 ai liberi) conquistando 4 rimbalzi e distribuendo un assist.

Victor Samnick

Victor Samnick (centro, Sluc Nancy): non chiedetegli tecnica, grazia e trattamento di palla ma sostanza, energia a rimbalzo e tanto agonismo. Samnick è un giocatore del genere, nato in Camerun 32 anni fa e ormai naturalizzato francese, dopo 4 anni di college a Georgetown ha sempre giocato in Francia dove negli anni si è costruito una buona carriera tra i pro. E questa settimana, senza clamori, ha saputo costruirsi un tabellino da MVP addirittura partendo dalla panchina contro il non irresistibile Nanterre. Alla fine in 21 minuti realizza 17 punti (8/12 da 2, 1/5 ai liberi) e cattura 9 rimbalzi smistando 2 assist. Difficile davvero chiedergli di meglio.

DOWNS

Chus Mateo

Unicaja Málaga: non è stato facile, ma i ragazzi di Chus Mateo hanno fatto del loro peggio e ci sono riusciti: nel giro di due mesi, hanno gettato alle ortiche quanto di buono fatto in una stagione che, fino a metà gennaio, poteva essere considerata positiva oltre le attese. Sono ormai 14 le sconfitte maturate negli ultimi 15 incontri ufficiali tra ACB ed Eurolega, con l’eliminazione fulminea in Europa ed un progressivo crollo in campionato, dal primo posto a pari merito al quinto e soprattutto con i playoff ancora tutti da conquistare. La dirigenza, finora, si è trattenuta dall’esonerare coach Mateo, forse tenendo in considerazione la parziale scusante di infortuni e acciacchi vari, ma è evidente che gli andalusi hanno bisogno di una scossa che dia loro almeno la sicurezza dei playoff e giustifichi le ingenti spese estive della società. Il rampante Abrines (vedi sopra) potrebbe non bastare.

Luca Bechi

Azovmash Mariupol e Spartak San Pietroburgo: marzo amaro per Luca Bechi e il suo Azovmash, che dopo un ottimo avvio sta incontrando qualche problema. Ma se nel campionato ucraino continua tutto sommato l’opera di rilancio in classifica, in VTB League i biancoblu faticano ancora e alla fine il confronto casalingo contro la corazzata CSKA assume contorni pericolosi a partire dal risultato finale (37-62) per arrivare agli appena 4 punti realizzati da Joe Crispin, che ha chiuso l’incontro con 0/7 da 3 e addirittura -9 di valutazione. Non va meglio allo Spartak di San Pietroburgo, sconfitto in casa dai polacchi del Prokom e fortemente limitati in attacco. In negativo spiccano gli appena 6 punti in 29 minuti di Patrick Beverley, che ha chiuso con 2/17 dal campo e -4 di valutazione complessiva.

Pablo Laso

Real Madrid e Caja Laboral Vitoria: quel che si dice occasioni sprecate. Il Regal Barcelona perde due partite di fila in campionato – evento più unico che raro – e la sua diretta concorrente per il primato in stagione regolare, distante un successo e con una partita da recuperare (quindi con il sorpasso a portata di mano), che fa? Si fa travolgere a Valencia, mancando l’aggancio nel fine settimana e consolandosi solamente con il successo nel recupero contro Valladolid, che vale la leadership a pari merito. Anzi, per differenza canestri – un misero punto di differenza nel computo totale del campionato – il Real risulta primo, ma vincendo a Valencia a quest’ora avrebbe avuto un “cuscinetto” di sicurezza in caso di rimonta blaugrana. Discorso simile per il Caja Laboral: in attesa del recupero del Real, i baschi avrebbero potuto mettere pressione sui blancos di Pablo Laso riacciuffandoli in seconda posizione, ma nel derby regionale contro il Lagun Aro sono incappati nella settima sconfitta stagionale, che li allontana definitivamente dal duetto di testa e li costringerà ad un’eventuale semifinale senza il vantaggio del fattore campo.

Andrea Rizzi e Alessandro Petrini