Ragioni per sorridere in casa Nanterre

UPS

 

JSF Nanterre: grande impresa della piccola Nanterre, che incamera la seconda vittoria del campionato passando al Palais des Sports Marcel Cerdan di Levallois dopo una incredibile rimonta. I parigini, infatti, controllano per quasi tutto il match con Sean May e Jawad Williams a dominare il pitturato innescati dalla tarantola Andrew Albicy ma i ragazzi di coach Donnadieu, sotto anche di 20, hanno un recupero prodigioso con il double Chris (Warren e Massie) che prende fuoco nel finale. Sono 39 i punti combinati per il duo letale di Nanterre, compresi i 6 punti che gelano i tifosi di casa e completano l’upset della quarta giornata della Pro A.

 

Kostas Vasileiadis

Kostas Vasileiadis (ala, Gescrap Bizkaia Bilbao): Bilbao va a tutta birra, e con essa il bomber greco, ormai uno dei migliori realizzatori puri nel ruolo in Spagna, se non in Europa. Dopo l’inizio incerto, in particolare nel tiro (4/16 nelle prime tre giornate), l’ex sutorino si è ripreso e, dopo i 15 punti contro l’Estudiantes, si è superato con 24 sul parquet di Valladolid, risultando decisivo per il successo finale. E’ soprattutto grazie a lui che il Gescrap, dopo lo scivolone all’esordio a Las Palmas, ha fatto poker assestandosi tra le inseguitrici del Real Madrid e dimostrandosi pronto a battagliare nei quartieri alti della classifica per l’intero campionato.

Alade Aminu (foto tbl.org.tr)

Alade Aminu (centro, Pinar Karşıyaka): fulminante inizio di stagione per il Pinar, che tiene il passo di Fenerbahçe e Galatasaray dopo tre giornate con un tris che ha visto cadere Mersin, Beşiktaş e Turk Telekom. Grande protagonista del buon momento della squadra di Ufuk Sarica è il centro americano di passaporto nigeriano che, pur non essendosi ancora meritato una chiamata dalla NBA a differenza del fratello minore Al-Farouq, si sta costruendo una solida carriera europea fatta di canestri, rimbalzi, stoppate e tante piccole cose utili alla squadra. Nell’ultimo turno, contro la squadra della capitale, Aminu ha sbagliato una sola conclusione da due su nove tentate chiudendo con 20 punti e 11 carambole per 29 di valutazione, confermandosi uno dei leader statistici del competitivo campionato turco.

Leo Mainoldi

Leo Mainoldi (ala/centro, Mad-Croc Fuenlabrada): e pensare che durante l’estate aveva scartato l’offerta della Virtus Bologna contemplando addirittura un ritorno (forse definitivo) in patria, l’Argentina, probabilmente stanco di “lottare” sui parquet europei. Ora, alla quinta giornata ACB, eccolo leader della riscossa del Fuenla, che grazie a lui espugna San Sebastián conquistando il primo successo stagionale. Una parabola davvero strana per il ventisettenne di Cañada de Gómez (ma passaporto anche italiano), che contro il Lagun Aro ha messo a referto quasi tanti rimbalzi (15) quanti punti (17), aggiungendo ben 4 assist e 5 falli subiti per 32 punti di valutazione. Le concorrenti per la salvezza, anche quest’anno, dovranno fare i conti con lui.

Kyle Landry

Kyle Landry (ala/centro, Triumph Lyubertsy): primo successo stagionale per i moscoviti del Triumph, che piegano nella ripresa lo Spartak-Primorye. Dominatore della gara è l’ala canadese Landry, protagonista già di una buona stagione in Eurochallenge lo scorso anno, che confeziona una prestazione tutta sostanza chiudendo con 24 punti ed 11 rimbalzi. Al resto pensano i lampi di talento puro di Sergey Karasev (15 punti) che regalano al padre, coach Vasily, una vittoria promettente in vista dei prossimi impegni di campionato ed al difficile esordio in Eurocup a LeMans.

Chuck Eidson

Chuck Eidson (guardia/ala, Unics Kazan): ormai abituato ai cambi di canotta e di paese (per merito e sua volontà, non certo per scarso rendimento), Eidson non ci ha messo molto a prendere in mano le redini dell’ambizioso Unics. In quattro giornate di VTB League, infatti, i biancoverdi hanno fatto registrare tre vittorie ed una sconfitta per un solo punto, battendo nell’ultimo turno i finlandesi del Kalev grazie soprattutto ai 18 punti, 7 rimbalzi, 4 assist e 7 falli subiti (per 30 di valutazione) dell’ala americana. Ad aiutarlo c’ha pensato l’ex trevigiano Terrell Lyday, top-scorer della gara con 23 punti.

 

 

DOWNS

 

Drew Nicholas

Drew Nicholas (guardia, CSKA Mosca): raramente Ettore Messina “sbaglia” gli americani. Per questo, quando in estate il CSKA ha dato una nuova chance a Nicholas dopo il fiasco milanese, molti hanno pensato ad una rinascita del killer di Hempstead sotto l’ala del coach siciliano, in un sistema di gioco, lontano dal disordine tattico dell’Olimpia, che ne valorizzasse le caratteristiche di tiratore puro. Invece, dopo un inizio di stagione da incubo (2 punti totali in tre gare di Eurolega), ecco il meritato taglio e la sostituzione con Dionte Christmas. Parlando dei suoi americani, una volta Messina disse: “Langdon, dopo 15 giorni qui, aveva già capito dov´era arrivato. Maurice Evans, dopo 15 mesi, ci stava ancora provando”. Avere tradito la sua fiducia è un’ulteriore macchia che, a 31 anni suonati, difficilmente Nicholas potrà togliersi di dosso.

Aíto Reneses

Cajasol Sevilla: c’è da sorridere per i tifosi del Banco di Sardegna Sassari, che lo affronteranno in Eurocup, molto di meno per i supporter sivigliani. La squadra di Aíto Reneses, infatti, sta facendo un’enorme fatica in ACB, come conferma il bilancio di una vittoria a fronte di quattro sconfitte e ancor di più l’entità delle sconfitte stesse, con una terrificante media di quasi 22 punti di scarto rimediati contro Murcia, Vitoria, Estudiantes e Obradoiro. Il cambio di allenatore e soprattutto i numerosi cambiamenti nel roster non rendono certo facile la creazione delle giuste alchimie di squadra, ma i segnali non sono per nulla incoraggianti, e a poco servono i lampi del playmaker ceco Tomáš Satoranský, talento in rampa di lancio.

Boža Maljković

Cedevita Zagabria: afflitto già da un inizio di Eurolega a dir poco in salita, il Cedevita di coach Maljković collassa a domicilio anche in campionato. Gara a dir poco negativa dei padroni di casa, demoliti assai più di quello che recita il già imbarazzante -16 finale inflitto dallo Zadar, sino a quel momento fanalino di coda dell’Adriatic League. Compito troppo facile per Delas e compagni, che approfittano delle amnesie e delle disastrose percentuali dal perimetro della squadra di Zagabria, (20% da tre). Croati che perdono il secondo posto ora occupato dal solitario Partizan dietro la sorpresa Igokea.

Andrea Rizzi e Marco Taminelli