Pedro Llompart

UPS

Pedro Llompart (playmaker, Lucentum Alicante): una sorta di menzione “alla carriera”, questa, per uno dei tanti ottimi giocatori spagnoli che, per manifesta superiorità di alcuni pari ruolo (Calderón, Cabezas, Rubio, Rodríguez, solo per citarne alcuni), non ha mai goduto delle luci della ribalta internazionale. Luci che lo hanno illuminato, però, la scorsa domenica, quando con 5 punti di fila, 3 dei quali sulla sirena, ha messo KO il Caja Laboral Vitoria rovinando il secondo debutto di Andrés Nocioni in maglia Baskonia. Un colpo da maestro per il trentenne di Maiorca, che con il suo buzzer beater ha regalato al Lucentum un successo provvidenziale in ottica playoff. Dall’addio di Kyle Sinlger, il club della Comunidad Valenciana ha accusato alla lunga un leggero calo, ma la squadra di Txus Vidorreta – grazie anche alle giocate di Llompart – è ancora in prima linea nella lotta per i primi otto posti.

Đedović in maglia Lottomatica (foto Caruso)

Nihad Đedović (ala piccola, Galatasaray Medical Park): nemmeno il tempo di arrivare a Istanbul che si è già messo in evidenza come miglior marcatore nel derby contro il Beşiktaş. Dopo un anno e mezzo di esperienza romana, il suo esordio sul Bosforo è da 17 punti (3/7 da 2, 3/4 da 3, 2/2 ai liberi), 4 rimbalzi e 5 assist. Come biglietto da visita non c’è male. Periodo nero invece per l’Olin Edirne, sempre più in discesa libera, che si trova a dover fare a meno del proprio playmaker Chris Wright fermato a soli 22 anni per una diagnosi di sclerosi multipla. Gli 8 punti (3/5 da 2, 0/1 da 3, 2/3 ai liberi) che aveva messo a segno il 24 marzo sul campo del Turk Telekom Ankara potrebbero purtroppo essere gli ultimi della sua carriera.

Patrick Beverley

Patrick Beverley (playmaker, Spartak San Pietroburgo): dopo l’uragano Regal Barcelona nei quarti dell’Eurolega, sull’Unics si è abbattuto anche il ciclone Beverley che ha spazzato via ogni velleità di vittoria degli ospiti che sono stati sopraffatti per 89-65 a San Pietroburgo. Per il play americano, abitudinario delle zone nobili di questa rubrica, 21 punti (5/9 da 2, 1/4 da 3, 8/10 ai liberi), 6 rimbalzi, 6 assist e 2 palle recuperate in una prestazione da 31 di valutazione, ed una conferma dello status di “big” europeo raggiunto dal ventitreenne di Chicago, prossimo all’approdo a lidi ben più prestigiosi.

Walter Hodge

Walter Hodge (play/guardia, Zalstal Zielona Góra): il massimo campionato polacco, si sa, non è tra i migliori né per livello tecnico né tanto meno equilibrio, considerato il dominio del Prokom nell’ultimo decennio, ma prestazioni di questa entità non possono passare inosservate. Nel match di seconda fase PLK contro il PGE Turow, il mancino ex Florida Gators ha trascinato la propria squadra (un po’ a sorpresa tra le migliori sei della lega dopo la prima fase) con ben 33 punti, frutto di ben 19 tiri liberi segnati su 20 tentati (13 i falli subiti), a cui ha aggiunto 2 rimbalzi e 4 assist per 37 di valutazione, sopperendo alla serata mediocre dell’ex “italiano” Thomas Mobley. Dopo una modesta carriera a livello di college ed un trasferimento in Europa dalla “porta di servizio”, Hodge ce la sta mettendo tutta per farsi largo almeno nel Vecchio Continente, ed exploit di questo livello non possono che essere un buon viatico per il successo.

DOWNS

Trifón Poch

Asefa Estudiantes: anche le grandi, a volte, crollano. Ma quando lo fanno, per rispetto del proprio blasone, della propria storia e dei propri sostenitori, dovrebbero farlo con onore. Parola sconosciuta, pare, a Madrid sponda estudiantil, con i ragazzi di Trifón Poch (subentrato, forse troppo tardi, a Pepu Hernández) che perdono due volte in casa nel giro di tre giorni raggiungendo le sei sconfitte casalinghe consecutive e precipitano sempre di più verso una retrocessione che ha del clamoroso se si pensa – appunto – al blasone del club ed al fatto che solo sette anni fa imperversava in Eurolega, e l’anno scorso ha raggiunto i quarti di finale di Eurocup. Ora la salvezza dista due vittorie, ma in caso di arrivo a pari con l’UCAM Murcia bisognerebbe aver ribaltato il -13 dell’andata, dunque è probabile che i colegiales debbano vincere tre incontri in più, nei sette turni restanti, rispetto all’UCAM, qualcosa di molto simile ad un miracolo. Tristemente, la speranza più grande a questo punto è un ripescaggio dovuto ai problemi economici palesati da diverse società.

Henry Domercant

Unics Kazan: EA7 Milano, Fenerbahçe, Panathinaikos, Barcelona, Barcelona, Barcelona. Sei sconfitte consecutive in Eurolega e due mesi senza vittorie per l’Unics Kazan che aveva iniziato la stagione con velleità da final four e tanta voglia di stupire e farsi conoscere in giro per l’Europa. Poi una crisi di risultati iniziata dopo il successo casalingo contro Milano (59-44) nell’ultimo turno di andata della top 16. I primi scricchiolii si sono sentiti la settimana dopo proprio nel ritorno in Italia contro gli uomini di Sergio Scariolo. E da quel momento è iniziato un vortice in discesa che rischia di contagiare il rendimento anche nel campionato russo dove l’Unics non vince dal 18 febbraio e con una striscia aperta di tre sconfitte si trova ormai al terz’ultimo posto in classifica.

Andrea Rizzi e Alessandro Petrini