Nicholas Batum


UPS

Nicholas Batum (ala piccola, Sluc Nancy): a Villeurbanne l’Asvel e Nancy si sono ritrovati per un incontro di gala tra i “frenchies” venuti dall’Nba. Tony Parker e Ronny Turiaf (tesserato all’ultimo momento) per la squadra di casa, Batum dall’altra parte. E nel duello annunciato tra gli esterni è proprio Batum ad averla spuntata. Il suo Sluc infatti è tornato a casa con un successo (77-92) maturato con autorità lungo tutti i quaranta minuti e si è pure concesso di chiudere con 21 punti (6/10 da 2, 2/3 da 3), 6 rimbalzi e 5 assist per un eloquente 37 di valutazione. Una prova monstre per dimostrare una volta di più di essere un top player di livello assoluto.

 

Boniface Ndong (centro, Regal Barcelona): trentadue anni e non sentirli. Il centrone del Barcelona, forse perché arrivato tardi ad alto livello, non smette mai di migliorare e di stupire con un dominio sempre più “trasversale” delle aree pitturate iberiche ed europee. Trasversale perché nell’ultima prestazione, che lo ha laureato MVP di giornata in ACB Endesa, il lungo senegalese ha fatto registrare non solo 20 punti, 10 rimbalzi e 2 stoppate (cose che lo Ndong di Malaga avrebbe saputo fare), ma anche 4 recuperi e ben 5 assist, una rarità per un giocatore non particolarmente tecnico come lui. Alla fine i punti di valutazione erano 35, ma se possibile ancora maggiore è stato il suo impatto sulla gara vinta dai catalani contro Siviglia, a parziale discolpa dei quali va ricordata l’assenza dell’ultim’ora dell’MVP della giornata precedente, Paul Davis.

Deron Williams (play, Besiktas): già la scorsa settimana scalpitava per entrare in classifica e tenerlo fuori è stata un’impresa. Perché in effetti Marcellus Kemp deve il suo ruolo di principe della classifica dei marcatori proprio ai suoi assist. E stavolta invece non si può davvero fare un torto alla stella dei Nets che in queste prime partite sta mostrando l’intenzione di onorare fino in fondo i 500mila euro al mese che il club turco gli ha promesso in questo periodo di lockout. E se di solito negli Stati Uniti l’inizio di novembre segna anche l’inizio della Nba, lui sul Bosforo ha mostrato di essere pronto per giocare ai livelli assoluti illuminando il primo derby stagionale con il Fenerbahce con 5 triple e 17 punti messi a segno nei primi 20 minuti. E nonostante poi sia rimasto a secco per più di 16 minuti, nei momenti decisivi è stato ancora lui a raddrizzare la barca e a mettere i canestri decisivi. Per lui 21 punti /3/5 da 2, 5/9 da 3), 5 rimbalzi, 5 assist e una stoppata.

Cuthbert Victor (ala, Spartak Primorye Vladivostok) e Timofej Mozgov (centro, Khimky) autori di prestazioni da urlo nell’ultima giornata di PBL: il primo, “rocciosa” ala nativa delle Isole Vergini ma ormai spagnolo d’adozione (ha giocato dal 2004 al 2011 tra ACB e serie cadetta), annichilisce Novgorod con ben 28 punti, 13 rimbalzi, 2 assist, 4 recuperi, 2 stoppate e 11 falli subiti per 45 di valutazione, vanificando gli sforzi dell’altro ex “spagnolo” Michal Ignerski e regalando così il secondo successo su tre gare alla squadra di Boris Livanov. Il secondo, compagno di Danilo Gallinari spedito a Denver dai Knicks ma ora tornato in Russia a causa del lockout, fa la voce grossa contro l’ostico Spartak San Pietroburgo, aiutando il leader offensivo Sergey Monya con 23 punti, 8 rimbalzi, 2 assist, 2 stoppate e 7 falli subiti a fronte di nessun fallo commesso (o almeno così dicono le statistiche) per un totale di 34 di valutazione.

Dimosthenis Dikoudis (centro, Paok Salonicco) e Marcus Goree (ala forte, Paok Salonicco): hanno 68 anni in due (sono entrambi nati nel 1977) ma sarebbe ingeneroso liquidare la loro prestazione dicendo che rientrano in quei casi di “usato sicuro”. Sicuramente il Paok non è più la corazzata degli anni ’90 ma con l’arrivo di questi due giocatori si è assicurata un rendimento certo e costante sottocanestro e senza le sue due torri la squadra avrebbe rischiato ancora di più nel conquistare i primi due punti della propria stagione contro un Ilysiakos che si è arreso solamente nel finale incassando un 19-10 nell’ultimo quarto che ha chiuso la partita. Per il greco, campione d’Europa nel 2005 e argento ai Mondiali del 2006, la partita si è chiusa con 21 punti (8/9 da 2), 6 rimbalzi e 3 assist, l’americano invece di punti ne ha segnati 23 (6/9 da 2, 3/5 da 3) con 3 rimbalzi e un assist.

 

Ruben Boumtje-Boumtje (centro, Bayern Monaco): menzione di incoraggiamento per il centro camerunense, costretto all’improvviso ritiro dai parquet a causa di una malattia cardiaca recentemente diagnosticata. A 33 anni e con un passato anche nella NBA (33 partite in 3 anni a Portland), Boumtje-Boumtje avrebbe sicuramente ancora molto da dare al basket giocato, come conferma la chiamata del Bayern di Dirk Bauermann, che lo ha voluto in sostituzione del partente Sharrod Ford.


DOWNS

Alonzo Gee (guardia, Asseco Prokom Gdynia): è facile immaginare che dietro il misfatto ci siano ragioni economiche, ma il comportamento dell’ex Cleveland ha comunque ben poco di professionale. Secondo fonti polacche, infatti, Gee avrebbe disertato gli ultimi allenamenti dei campioni di Polonia (impegnati quest’anno in Eurolega e VTB League ma non nel campionato nazionale) inviando un sms al club in cui spiegava che considerava chiusa la sua esperienza in giallonero e che sarebbe volato al più presto dall’altro lato dell’Atlantico per motivi personali. In tutto questo, viene da chiedersi quale sia la posizione del suo procuratore (ammesso che ne sia stato messo al corrente prima del club), e se la rottura sia sanabile. Ma almeno potrebbe cercare di fargli capire che lasciare via sms non è carino.

Alessandro Petrini e Andrea Rizzi