Dimitrios Diamantidis

UPS

Panathinaikos: La sfida con l’Olympiacos è ormai il derby greco per eccellenza. Una sfida tra due delle squadre più forti d’Europa – o del mondo, in periodo di lockout – pur se ridimensionate dalle difficoltà economiche e finanziarie che hanno travolto tutto il paese e, di riflesso, i mecenati della palla a spicchi. Lo scorso anno furono i biancorossi del Pireo ad avere la meglio in entrambe le partite durante la stagione regolare, stavolta invece a spuntarla sono stati i biancoverdi ateniesi (74-70) con una partita guidata fin dai primi minuti e poi gestita nel finale grazie anche a un grande Diamantidis che oltre a 15 punti (4/5 da 2, 2/4 da 3) ha distribuito 8 assist e recuperato 3 palloni. Ma in generale è ottimo il rendimento delle squadre ateniesi con il Panionios che inanella il quarto successo consecutivo rifilando 29 punti al Kaod (92-63) in una partita senza storia e candidandosi a un campionato di livello.

Juan Carlos Navarro

Juan Carlos Navarro (guardia, FC Regal Barcelona): In un’epoca in cui nello sport le bandiere sono una rarità, se non addirittura una specie ormai sull’orlo dell’estinzione, non si può non apprezzare la decisione della Bomba di chiudere la propria carriera in blaugrana. Certo, l’uomo e il giocatore Navarro possono piacere o non piacere, con quella punta di presunzione che caratterizza entrambi, ed è anche vero che non è così difficile accettare di essere la bandiera di un club che ti ricopre di quattrini, ma quella di Navarro è stata davvero una scelta, maturata dopo l’esperienza in NBA che gli ha permesso di comprendere che la sua “America” è ed è sempre stata in Catalogna, la sua terra. E così, dopo la scadenza del 2013 un ultimo biennale lo legherà al “suo” Barça fino al 2015 permettendogli, a 35 anni, di concludere la propria fantastica carriera nella Ciudad Condal e di vedere ritirata la canotta numero 11, come annunciato dal presidente Sandro Rosell.

DaShaun Wood

Alba Berlino: E’ una rimonta in stile fuga per la vittoria a mandare in estasi i 14.500 spettatori della O2 World Arena di Berlino per la vittoria dell’Alba contro i campioni di Germania del Bamberg. E se da un lato sarebbe sciocco non sottolineare come gli ospiti potessero essere giunti scarichi all’appuntamento dopo l’impresa nel turno infrasettimanale di Eurolega quando hanno vinto contro i campioni d’Europa del Panathinaikos, d’altra parte sarebbe ingiusto minimizzare il 23-8 di parziale dell’ultimo quarto con cui i berlinesi hanno ribaltato l’inerzia di un incontro che li ha visti presentarsi alla penultima sirena con 9 lunghezze di svantaggio (64-73) e con la partita che sembrava ormai essere segnata. E invece no e a metterci una pezza ci hanno pensato i 20 punti (9/15 da 2) e 6 rimbalzi di Derrick Allen e i 17 (4/7 da 2, 1/4da 3) di DaShaun Wood, sempre più a suo agio con la pallacanestro europea.


Patron Parker

Tony Parker (playmaker, Asvel Villeurbanne) e Eric Chatfield (guardia, Paris-Levallois): 34 punti in Eurocup contro il Valencia (87-78) e altri 20 in campionato contro Chalon (86-63). Parker a Lione è un clamoroso caso di proprietario di una società dove è anche playmaker titolare. Un doppio ruolo che per il momento sembra saper ricoprire nel migliore dei modi. E con l’arrivo di Turiaf a Villeurbanne possono iniziare a sognare. Sognano anche i tifosi del Paris-Levallois che nonostante il forte ridimensionamento societario durante il mercato estivo vedono la propria squadra al terzo posto in classifica in piena zona play-off. Merito anche e soprattutto della guardia Eric Chatfield, due volte campione libanese con il Sagesse Beirut nel 2003 e nel 2004, e poi globetrotter tra formazioni mediorientali, leghe professionistiche minori americane e una puntata agli Skyliners di Francoforte. E anche contro Orléans Chatfield è stato il migliore in campo con 33 punti (2/8 da 2, 6/7 da 3, 11/11 ai liberi).

Nissim in maglia CEZ Nymburk

Afik Nissim (play/guardia, Enisey): Eh sì, proprio quel Nissim che dal 2008 al 2010 ha scorrazzato per i parquet della nostra Legadue con la maglia di Veroli. Dopo la parentesi ceca a Nymburk, ora il palcoscenico, il massimo campionato russo, è più adatto alle qualità di un giocatore ormai esperto (30 anni) e dotato di ottime capacità tecniche, in particolare balistiche, che lo hanno sempre reso un temuto tiratore. Se n’è accorto il Nizhny Novgorod, steso nella quarta giornata PBL (solo la seconda per l’Enisey nel bizzarro calendario russo) dai 28 punti con 6 triple dell’israeliano, che ha aggiunto anche 5 rimbalzi, 3 assist e 5 falli subiti per nell’agevole vittoria per 81-67. Vittoria che, senza il suo apporto, sarebbe certamente stata meno agevole per la squadra di Stevan Karadzic, considerata anche la buona vena realizzativa degli avversari Ivan Paunic e Michal Ignerski (48 punti in due).

Caner Ercan

Caner Ercan (ala, Erdemir): Presentarsi davanti gente come Deron Williams, David Hawkins e Marcelus Kemp con 2,2 punti di media nelle partite precedenti può far tremare i polsi, ma questo non è certo il caso del venticinquenne turco, che sale in cattedra nel colpo gobbo dei suoi a domicilio del Beşiktaş e trafigge i padroni di casa con 8 canestri (la metà dalla lunga distanza) a cui aggiunge 3 rimbalzi. Poco importa che la foga lo porti ad uscire per falli nel finale: l’impresa in trasferta dell’Erdemir contro gli imbattuti bianconeri capitolini, oltre a quelle di K’Zell Wesson (22+7) e Soner Senturk (10 assist contro gli 8 di D-Will), porta anche la sua indelebile firma.

DOWNS

Ikaros: Ancora una formazione ateniese che si mette in luce nel campionato greco. Stavolta però la ribalta è tutta negativa perché le neopromossa squadra della municipalità di Kallithea non ha ancora centrato una vittoria nelle prime cinque partite e rimedia anzi uno stop pesante (83-68) nella sfida tra cenerentole contro L’Aris. Ed è servita a poco la doppia doppia di Aron Baynes che in 37 minuti ha confezionato 27 punti con 11/16 da 2 e 13 rimbalzi catturati.

Singler ha smesso di brillare?

Lucentum Alicante: Sembra già scoppiata la “bolla” Alicante. Dopo la stentata vittoria contro il Gran Canaria alla sesta giornata, infatti, il club della Comunidad Valenciana è caduto nello scontro ad alto livello contro il Caja Laboral Vitoria per poi fare il bis in casa contro l’Unicaja Málaga. Due KO che non solo ridimensionano Singler e compagni (anche per lui una netta involuzione: 19 punti nelle prime 4 partite, 9,3 nelle ultime 4) riportandoli ad una posizione di classifica più consona alle loro ispirazioni, ma che – soprattutto quello contro l’Unicaja, finito con un eloquente ventello di scarto – insinuano dubbi nel gruppo finora affiatatissimo allenato da Txus Vidorreta. Magra consolazione le 300 partite in ACB del croato Mario Stojic, traguardo di non poco conto soprattutto per un giocatore non spagnolo.

Andrea Rizzi e Alessandro Petrini